Borse europee sulla parità, il PMI migliora ma rimane debole
Il dato della zona Euro si presenta sotto i 50, soglia che separa la crescita dalla contrazione. Continua a salire il prezzo del petrolio


Le Borse europee sono poco mosse, in attesa dell'esito delle presidenziali Usa.
Indice EuroStoxx 50 -0,1%. L'indice PMI manifattura di ottobre della zona euro si attesta a 46, sopra il dato precedente e le stime di 45,9. Nonostante il miglioramento, il dato si presenta ancora sotto i 50, soglia che separa la crescita dalla contrazione.
FtseMib di Milano +0,2%. In Italia, il PMI è sceso a 46,9 dai 48,3 precedenti, sotto i 48,5 attesi.
Dax di Francoforte sulla parità. Il PMI di ottobre si è attestato a 43 dai 42,6 del periodo precedente e delle stime.
Il tema del giorno è il rialzo del petrolio, greggio WTI +2,7% a 71,4 dollari il barile. I Paesi membri dell'Opec+, tra cui l'Arabia Saudita e la Russia, hanno annunciato nel fine settimana di voler estendere i tagli alla produzione di petrolio fino alla fine di dicembre, rimandando così il previsto incremento dell'output per fare fronte al ribasso dei prezzi. I Paesi “hanno concordato di estendere di un mese i loro ulteriori tagli volontari alla produzione di un totale di 2,2 milioni di barili al giorno”, si legge in una nota dell'Opec+, che riunisce i Paesi membri dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio più la Russia e altri alleati. L'Organizzazione aveva intenzione di iniziare una serie di aumenti mensili della produzione aggiungendo 180.000 barili al giorno a partire da dicembre, ma ora manterrà l'offerta ai livelli attuali per tutto il mese. L'Opec+, che aveva già rinviato l'aumento a ottobre, a giugno scorso aveva delineato una tabella di marcia per ripristinare gradualmente, in tranche mensili, 2,2 milioni di barili al giorno di produzione, un livello non più raggiunto negli ultimi due anni.
L'Euro dollaro tratta a 1,089, in rialzo dello 0,5%. Gli ultimi sondaggi danno Kamala Harris vincitrice della corsa alla Casa Bianca, si inverte così il trend della valuta degli Stati Uniti, in apprezzamento nelle scorse settimane in quanto prevaleva l'aspettativa di una vittoria di Donald Trump. Entrambi i candidati prevedono di aumentare il debito pubblico, ma Trump in modo molto più importante.
Il rendimento del Treasury decennale scende a 4,30%, -8 punti base.
BTP decennale a 3,67%, livello più elevato da due mesi, con lo spread a 127 punti base.
Bund tedesco al 2,42%.
Titoli sotto la lente
Leonardo -0,5%. L’incremento degli stanziamenti per l’acquisto di armi farà crescere la spesa militare dello Stato italiano anche l’anno prossimo. La spesa complessiva è prevista intorno ai 32,2 miliardi di euro per il 2025, un nuovo record dovuto all’effetto guerra, secondo una prima analisi del Sole 24 Ore di tutte le voci di spesa - il cosiddetto «bilancio integrato» della Difesa - contenute nel disegno di legge di Bilancio del governo presentato alla Camera.
Moncler -0,5%. Miss Tweed, sito specialistico su lusso e moda, ha riportato “crescenti voci di settore” secondo cui Moncler potrebbe prendere in considerazione l’idea di fare un’offerta per la britannica Burberry , quotata alla Borsa di Londra, per creare un gigante specializzato nell'abbigliamento outdoor. Moncler ha detto di non commentare "voci infondate". Il titolo Burberry vola in rialzo dell'8%.
Prysmian -0,3%. Mediobanca alza il target price da 69 a 73,70 euro.
Saipem +2%. Jefferies alza il target price a 3,50 euro.
Stellantis +0,2%. Nomura taglia il target price.
STM -1,5%. HSBC taglia il target price. Morgan Stanley ha tagliato il rating a 'underweight' da 'equal weight' e il target price a 20 euro da 35.
TIM -0,7%. In risposta ad alcune indiscrezioni riportate da Il Messaggero e Il Fatto Quotidiano, Tim ha precisato che sta valutando la possibilità di attribuire un sistema di incentivazione straordinaria tra le 3 e le 18 mensilità, per una platea di 350 persone, fino ad un massimo di 20 milioni di euro, che non incide sulle guideline fornite al mercato.
Unicredit +0,5%. Sui massimi dal 2011.