BATTERIE: sempre più indispensabili, sempre meno disponibili

Comunicazione di marketing

"Le batterie potrebbero permettere di ridurre del 30% le emissioni di gas a effetto serra nei trasporti e nel settore energetico, fornire accesso all'elettricità a 600 milioni di persone che attualmente non ne dispongono e creare 10 milioni di impieghi sicuri e sostenibili in tutto il mondo", così riporta il rapporto annuale del World Economic Forum, con sede a Ginevra.

Il mercato è in forte crescita, entro il 2025 la vendita di batterie a litio, il segmento più richiesto, crescerà di circa 5 volte a quasi 5 milioni di tonnellate. La forte domanda è guidata dall’aumento dell’uso di strumenti tecnologici, complice il lockdown dovuto alla pandemia, e del progresso della mobilità elettrica.

L’Asia ha il primato nella produzione di batterie, con oltre il 90% in Cina, Corea e Giappone. Ma l'Europa non vuole stare ferma a guardare. Trainata dalla sua industria automobilistica, l'UE intende produrre sue celle di batteria per evitare la dipendenza tecnologica da altre parti del mondo.

Al momento, il tasso di riciclaggio nel mondo è solo del 42%, un dato che può preoccupare perché si stima che oltre 11 milioni di tonnellate di batterie al litio saranno scartate entro il 2030. Quindi è necessario che le batterie, una volta terminato il loro ciclo di vita, siano destinate alle migliori aziende con tecnologie ad hoc per recuperare la materia prima e con lo smaltimento più ecosostenibile. Unione Europea e Cina si sono già attivati per inserire leggi che rendono i costruttori responsabili del processo di riciclaggio.

Le batterie di seconda mano possono avere un grosso potenziale di utilizzo per usi statici e colmare l’enorme quantità di stoccaggio che sarà richiesta nel futuro dalle reti di energia rinnovabili.

L’aumento del prezzo del litio, quasi triplicato negli ultimi nove mesi, sta disturbando le aziende produttrici di auto elettriche, già appesantite dai problemi di approvvigionamento dei semiconduttori. Entro il 2030 si stima che il numero di veicoli elettrici su strada potrebbe salire a 125 milioni, rispetto ai 3 milioni del 2018. Se dovesse mancare la materia prima, potrebbe diventare difficile il raggiungimento dell’obbiettivo di zero emissioni entro il 2050.

Oltre alla produzione, gli ostacoli da superare solo legati anche al grande pubblico, perché non ancora totalmente pronto al passaggio al full electric. L’autonomia della batteria, non comparabile con quella delle normali automobili con motore endotermico, e il prezzo di acquisto delle auto mediamente ancora alto, soprattutto in Europa, frenano gli acquisti da parte dei consumatori. Ma su entrambi i fronti questi problemi stanno pia piano venendo meno attraverso il miglioramento dei modelli, il diffondersi delle stazioni di ricarica, gli incentivi statali e i prezzi di gestione che sono decisamente calati.

Oltre a cambiare in modo incisivo le nostre vite, lo sviluppo della tecnologia delle batterie può essere un tema d’investimento utile ad arricchire e diversificare i portafogli di tutti gli investitori che guardano con favore alle strategie tematiche.

Per chi volesse investire su tale settore, una valida alternativa è data dai certificati d’investimento che permettono di ottenere rendimenti anche sopra il 10%, eliminando problemi di timing tipici dell’investimento diretto sui sottostanti. I certificati inoltre sono in grado di limitare l’impatto di eventuale ulteriore volatilità del settore sul portafoglio, grazie alla protezione condizionata del capitale a scadenza.

In questo articolo ci concentriamo sul nuovo certificato di BNP Paribas codice ISIN XS2304447571 su paniere composto da Panasonic, Schneider e Tesla. Un prodotto con un buon profilo di rischio rendimento, strutturato su società dai solidi fondamentali, rendimenti interessanti e barriere profonde.

Tre aziende che rappresentano e operano nel settore, ma con diverse strategie. Tesla, principale produttore di tecnologie per lo stoccaggio dell’energia, ha di recente annunciato di aver posto le basi per la Megafactory in California per produrre i Megapack, batterie stazionarie che alimentano tutti i prodotti che necessitano di alimentazione continua. Panasonic ha creato una nuova start up, Redwood Materials, per oltre 700 milioni di dollari, guidata da Jeffrey Brian Straubel, cofondatore di Tesla, che punta a recuperare i materiali più pregiati della mobilità elettrica e ridurre l’impatto sull’ambiente. Schneider Eletric attiva nel settore da oltre 180 anni con una storia di generazioni che hanno trasformato fino ad oggi l’azienda.

Il basket risulta speculativo, nonostante l’appartenenza allo stesso settore, perché i titoli hanno una bassa correlazione tra loro. Il rischio di un paniere poco correlato è compensato dal buon rendimento cedolare offerto dal certificato d’investimento.

Al momento è positivo il consensus su Bloomberg, come riportato dalla tabella (aggiornata 4 ottobre 2021), che mostra come gli analisti sono sostanzialmente positivi su tutti i titoli sottostanti.

Dopo aver analizzato il paniere passiamo alle caratteristiche principali del prodotto.

Maxipremio

Punto di forza è il Maxicoupon condizionato del 12% del valore nominale (100eu), data di osservazione il 13 dicembre 2021, che sarà distribuito a condizione che i tre sottostanti non perdano oltre il 50% dai rispettivi livelli iniziali. Ricordiamo che il Maxicoupon è utile per la compensazione di eventuali minus presenti nello zainetto fiscale e generate nei 4 anni precedenti. In particolare il prodotto, pagando la maxi cedola nell’anno ci permette di compensare minus in scadenza nel 2021.

Premi trimestrali condizionati

Il prodotto prevede lo stacco di premi trimestrali di importo pari a euro 1 (prima data di osservazione il 22 marzo 2022), a condizione che nelle date di osservazione tutti e tre i sottostanti non toccano o scendono oltre il livello barriera fissata al 60% dallo strike. In parole semplici, i tre sottostanti possono perdere fino ad un massimo del 40% dal loro livello iniziale. Se un solo titolo dovesse perdere oltre il 40%, il premio non verrà pagato. Ma i premi non pagati vengono persi definitivamente? No, grazie all’effetto memoria.

Effetto memoria dei premi trimestrali

Tutti i premi trimestrali godono dell’opzione effetto memoria, ciò significa che se i livelli dei tre sottostanti superano il livello barriera in una qualsiasi data di osservazione trimestrale dei premi, oltre ad essere pagato il premio trimestrale, vengono recuperati tutti quelli non incassati in precedenza.

Scadenza anticipata

Qualora in uno dei giorni di osservazione dei premi trimestrali i prezzi di chiusura ufficiali di tutti i sottostanti fossero superiori ai rispettivi livelli di strike, il prodotto potrebbe giungere anticipatamente a scadenza.

Rimborso a scadenza

Nel caso in cui non si sia verificato l’evento di scadenza anticipata, il prodotto scadrà alla data naturale fissata il 24 settembre 2024. Alla data di osservazione finale si possono verificare due scenari:

  • se tutti e tre i sottostanti sono al di sopra del livello barriera, l’investitore riceve il rimborso dato dalla somma del nominale di importo pari a 100 euro, il premio trimestrale in corso e quelli eventualmente mai distribuiti (per effetto memoria).
  • se uno dei sottostanti si trova sotto il livello barriera l’investitore subisce una perdita. La perdita corrisponde al prodotto tra il valore nominale e la performance del peggiore sottostante rispetto al proprio strike.

Qui di seguito i riferimenti e le distanze aggiornate del certificato.

Dal momento dell’emissione del certificato, tutti i sottostanti in pochi giorni sono ancora sul livello di strike. Al momento il prezzo quota sotto la pari e potrebbe offrire un rendimento annualizzato del 8,07%, al lordo delle imposte. Inoltre, se alla data di osservazione del premio nel mese di marzo tutti i sottostanti supereranno il livello iniziale, il prodotto potrebbe scadere in via anticipata offrendo un rendimento di circa il 12,19%, al lordo delle imposte.

Disclaimer

Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 6 su una scala da 1 a 7.

L’investitore è esposto anche al rischio default dell’emittente e alla perdita totale del capitale investito, in caso di azzeramento del valore di uno dei sottostanti.

Ricordiamo, prima dell’adesione, di leggere attentamente il prospetto di base, ogni eventuale supplemento, la nota di sintesi, le condizioni definitive e il documento contenente le informazioni chiave (KID) e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, ai costi e al trattamento fiscale relativi ai prodotti finanziari ivi menzionati reperibili sul sito dell’emittente. Clicca qui.

La presente comunicazione non integra in alcun modo consulenza – nemmeno generica – o ricerca in materia di investimenti, non è stata preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e non è soggetta ad alcun divieto che proibisca le negoziazioni prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti.

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