SMALL CAPS - Davide batte Golia a WallStreet

FATTO
Davide ha battuto Golia anche nella prima seduta di novembre, confermando la tendenza, avviata dall'inizio del 2022, delle società a piccola capitalizzazione a sovraperformare le grandi capitalizzazioni.

L'indice S&P600 Small Caps ieri è cresciuto del +0,5% contro il -0,4% dell'indice S&P500 e il -1% dell'indice FANG Plus, che raccoglie le dieci prime grandezze del mondo tech Usa. 

In ottobre l'S&P600 Small Caps era cresciuto del +12,2%, l'S&P500 era salito dell'8%, il FANG Plus era caduto in ribasso del -6,5%. 

La forbice ha cominciato ad allargarsi nel secondo semestre di quest'anno, come evidenzia la tabella sotto:

 

Le ultime trimestrali dei Big Tech non hanno fatto altro che accentuare la disaffezione nei confronti di alcuni titoli che avevano dominato la scena nella fase più acuta della pandemia. 

Ieri Amazon (-5,5%) ha chiuso sui minimi dall'aprile 2020, scendendo sotto i mille miliardi di market cap. Meta (ex Facebook) è rimbalzata di un modesto +2%, ma la perdita da inizio anno resta devastante: -72%. La sua market cap si è ridotta a 252 miliardi. Alphabet (Google) (-4,4%) è caduta su nuovi minimi da febbraio 2021, per una market cap di 1.171 miliardi. Non sta andando meglio ai due "mostri sacri": Apple ha ridotto la market cap a 2.400 miliardi per una perdita annuale del -15%, Microsoft da inizio anno perde il -32% per una market cap di 1.700 miliardi.

Ora gli occhi degli investitori sono puntati su una serie di appuntamenti delicati: 

Oggi 2 novembre termina il meeting della FED con la successiva conferenza di Jerome Powell. Il mercato si attende un altro aumento di 75 punti base e nello stesso tempo spera in un segnale di rallentamento nel ritmo di aumento del costo del denaro. Magari con un aumento di soli 50 punti base nel meeting di dicembre.

Il 4 novembre uscirano i dati sui non farm-payroll. 

L’8 novembre si terranno le elezioni di mid-term. I Repubblicani continuano a guadagnare consensi nei sondaggi, mentre cala la fiducia nell’attuale presidente Joe Biden. Dai dati del 26 ottobre, l’inquilino della Casa Bianca è sceso dal 44% al 40%.

Il 10 novembre verrà pubblicato il dato sull’inflazione USA. In settembre era cresciuta dell'8,20%, ovvero +6,6% al netto di energia e alimentari.

EFFETTO
Si può puntare sulla ripartenza delle small caps con un occhio di riguardo al tema sempre caldissimo della sostenibilità.

Credit Suisse Asset Management ha quotato su Borsa Italiana un nuovo ETF, focalizzato sui titoli statunitensi che valgono in borsa meno di 10 miliardi di dollari ciascuno, il che significa per Wall Street il mondo delle società a minore capitalizzazione.

ETF CSIF (IE) MSCI USA Small Cap ESG Leaders Blue Ucits 
Isin: IE00BMDX0L03 (USSMC.MI)
Nell'ultimo mese: +7,10%
Da inizio 2022: -2,30%.
L’ETF comprende circa 700 azioni, che si ispirano all’indice di riferimento MSCI USA Small Cap ESG Leaders. A sua volta, l'indice replica i titoli azionari americani a bassa capitalizzazione filtrati a seconda dei criteri ESG (ambientali, sociali e di corporate governance). Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione Euro. Le commissioni di gestione (TER) sono pari allo 0,25% annuo. Non distribuisce dividendo. Leggi il documento KID. 

In buona sostanza, i prodotti ESG includono solo aziende che, nei rispettivi settori, forniscono prestazioni superiori alla media in termini ambientali, sociali e di governance. Il profilo di sostenibilità dello strumento non si ferma alla scelta dell’indice: la denominazione «Blue» dell’ETF indica infatti l’assenza di prestito titoli, un fattore che può disturbare gli investitori istituzionali.

L’asset class cui si riferisce l'ETF è particolarmente interessante: le small cap statunitensi rappresentano approssimativamente il 14% della capitalizzazione di borsa statunitense  e, sebbene vengano considerate più volatili e quindi più rischiose delle blue chip, incorporare questi titoli nella propria asset allocation contribuisce alla diversificazione di un portafoglio azionario.

Da evidenze empiriche risulta inoltre come, a lungo termine, le small cap consentano di ottenere un rendimento extra rispetto ai titoli ad elevata capitalizzazione - il cosiddetto «small firm effect». 

Inoltre, rispetto agli indici delle blue chip, le small cap presentano tipicamente un maggior grado di diversificazione. Numeri alla mano, i due pesi massimi del Dow Jones, UnitedHealth e Goldman Sachs , hanno insieme un peso del 18% circa; i due pesi massimi dell'S&P500, MicrosoftApple , arrivano a circa il 13%; infine i due titoli più pesanti del NASDAQ 100, sempre Microsoft e Apple, arrivano al 27%. 

Al contrario, i due principali titoli nell’indice di riferimento del nuovo ETF, la società dei semiconduttori Wolfspeed e la società dell'energia solare First Solar , non arrivano nemmeno al 2%, come si vede dalla tabella seguente. Nel loro complesso, i primi 10 titoli rappresentano poco meno del 6% del portafoglio. 

Concludendo, l’ETF permette finalmente di conciliare le esigenze d’investimento su un’asset class interessante come le small cap statunitensi senza rinunciare a un approccio attento alla sostenibilità.



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