SETTORE UTILITY - L’Europarlamento boccia la mozione contro l’inclusione di gas e nucleare tra gli investimenti sostenibili

L'indice Stoxx del settore Utility europeo sale dello 0,5%. Da inizio anno -11,0% rispetto al -15,5% registrato dall'indice Stoxx 600.

Il Parlamento europeo ha approvato le norme comunitarie che definiscono "climate friendly" gli investimenti in centrali elettriche a gas e nucleari, respingendo un tentativo di bloccare la legge che ha messo in luce profonde spaccature tra i Paesi su come combattere
il cambiamento climatico.

Il voto apre la strada all'approvazione della proposta da parte degli Stati membri, a meno che 20 dei 27 Stati Ue non decidano di opporsi, cosa che appare estremamente improbabile. 

Le nuove regole aggiungeranno le centrali elettriche a gas e nucleari alla "tassonomia" Ue a partire dal 2023, consentendo di presentare e commercializzare gli investimenti in questi siti come verdi. 

Su 639 parlamentari presenti, 328 si sono opposti alla mozione per bloccare le proposte su gas e nucleare, mentre 278 hanno votato a favore della mozione. Altri 33 si sono astenuti.

"Non ci sarà alcun greenwashing", ha detto la commissaria europea per i Servizi finanziari, Mairead McGuinness. 

La tassonomia Ue è una legge storica progettata per fare chiarezza in un settore complesso come quello degli investimenti sostenibili, garantendo che chiunque faccia dichiarazioni di ecosostenibilità aderisca a standard rigorosi.  

Il dibattito sulle norme relative al gas e al nucleare ha diviso gli Stati Ue, i parlamentari e gli investitori. Bruxelles ha rielaborato le regole più volte, cambiando idea sull'opportunità di concedere alle centrali a gas lo status di investimenti "green". 

La proposta finale ha alimentato un acceso dibattito su come raggiungere gli obiettivi climatici nel corso di una crisi con la Russia per le forniture di gas. L'energia nucleare non produce emissioni di CO2, ma produce scorie radioattive. Il gas produce emissioni che riscaldano il pianeta, ma alcuni Stati Ue lo considerano un combustibile di passaggio nella transizione dal carbone. 

Il Parlamento era l’unica istituzione Ue in grado di respingere la proposta di Bruxelles con una semplice maggioranza. Anche il Consiglio Europeo, infatti, dovrà esprimersi sul regolamento delegato, ma una bocciatura appare improbabile poiché in questo caso servirebbe una maggioranza di due terzi.

Sotto il profilo dei fondamentali, siamo di fronte a uno dei settori in Europa con i multipli più attraenti: il P/E medio del settore Stoxx Utility stimato dagli analisti raccolti da Bloomberg è intorno a 15,80x. Al contrario, è tra i più elevati il ritorno previsto in termini di dividendo: Dividend/Yield 5,0%. 

Quadro grafico settore Utility europeo. 

L'indice Stoxx Utility è tra i pochi a non essere ancora riuscito a tornare sopra i livelli del marzo 2020 (pre-pandemia). Il primo importante ostacolo è collocato nella fascia 400-418 punti, messa sotto attacco diverse volte negli ultimi mesi, ma senza successo. Oltre tale livello si potrebbe puntare al record storico del 2007 in area 563 punti. 

Il movimento degli ultimi due anni può definirsi laterale con importante sostegno in area 342 punti. 

Operatività. Manteniamo una visione positiva sul settore, anche in virtù della elevata remunerazione sotto il profilo dei dividendi. Si suggerisce di comprare ai livelli attuali, sfruttando eventuali discese verso area 340 punti. Target di breve verso 418 punti. Stop loss prudenziale in caso di discesa sotto 335 punti.


Chi vuole investire sul settore Utility europeo con la massima diversificazione ha a disposizione una serie di strumenti. 

Nel seguente ETF, le Utility italiane rappresentano il 20% del totale. Al primo posto la Spagna con il 22%:

SPDR MSCI Europe Utilities UCITS
Isin IE00BKWQ0P07 

Da inizio anno -9,10%
Obiettivo dell'ETF è la replica dell'indice MSCI Europe Utilities, che raggruppa i principali protagonisti europei del settore, comprensivo del reinvestimento del dividendo. Ciò consente di amplificare la performance da inizio anno a un livello superiore a quello registrato dall'indice corrispondente. Commissioni totali annue 0,30%. Nella tabella di seguito i primi dieci titoli, tra cui compare al secondo posto la nostra Enel. Leggi il documento KID.



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