NASDAQ 100 - Barclays pessimista sulle vendite di iPhone 16

Fatto

L'indice NASDAQ 100 ha chiuso il terzo trimestre con un guadagno dell'1,90%, oltre la soglia dei 20mila punti per la prima volta nella storia.

In realtà a Wall Street, nel periodo luglio-settembre, è andata in onda la rotazione settoriale. Sono stati premiate di più le azioni dei settori più esposti alla riduzione del costo del denaro come le Utility (+16%), a scapito di quelle appartenenti a settori che hanno cavalcato la fase di tensione sui tassi (Semiconduttori -11%). 

Nello stesso periodo, infatti, il Dow Jones è cresciuto del +7,80%, prendendosi una piccola rivincita nei confronti dei tecnologici, che sovraperformano da anni. L'S&P500 è cresciuto del +5,25%. L'indice Bloomberg dei Magnifici Sette si è fermato a +1%.

Oggi sotto i riflettori c'è Apple , che presenta una performance da inizio anno (+21%) allineata a quella di Nasdaq 100 e S&P500. 

Barclays afferma che gli iPhone 16 stiano riscontrando una "domanda debole".

Di conseguenza, Apple potrebbe aver ridotto i suoi ordini di produzione di iPhone 16 di circa 3 milioni di unità presso un importante fornitore di componenti semiconduttori per il trimestre che termina a dicembre.

Se confermato, questo segnerebbe "il taglio di produzione più precoce nella storia recente", hanno osservato gli esperti.

"I nostri controlli di vendita indicano cali del -15% anno su anno per iPhone 16 globale nella prima settimana di vendite", hanno spiegato gli analisti di Barclays. "Abbiamo anche monitorato la disponibilità di iPhone in tutte le aree geografiche a livello globale, il che suggerisce una domanda più debole per iPhone 16 rispetto allo scorso anno".

Inoltre, i tempi di attesa nelle principali aree geografiche sono stati significativamente più brevi rispetto allo scorso anno.

"Sebbene i vincoli della catena di fornitura sui modelli IP15 pro abbiano prolungato i tempi di consegna lo scorso anno, ciò indica comunque una domanda potenzialmente più debole del previsto, soprattutto negli Stati Uniti e in Cina. Tutti i dati di cui sopra indicano una domanda più debole di quanto previsto in precedenza", scrive Barclays.

Il broker ha un rating Underweight sulle azioni Apple, citando un mix di fattori negativi come una spesa dei consumatori più debole, pressioni macroeconomiche e una maggiore concorrenza.

Inoltre, il lancio ritardato di Apple Intelligence, in particolare in lingua cinese non previsto prima del 2025, potrebbe smorzare l'entusiasmo per l'iPhone 16 in Cina, un mercato chiave per Apple.

Si prevede inoltre che l'Europa sperimenterà un lancio scaglionato delle nuove funzionalità sull'intelligenza artificiale fino al 2025, limitando potenzialmente l'attrattiva del nuovo dispositivo.

Barclays prevede che le vendite di unità iPhone per il trimestre che termina a settembre raggiungeranno quota 51 milioni, in linea sia con il consenso che con le sue stime. 

Tuttavia, il trimestre di dicembre sembra essere "sempre più a rischio" con i recenti tagli agli ordini se le vendite continueranno a essere deludenti, nota Barclays, a causa del "lancio scaglionato di Apple Intelligence, dell'adozione limitata dell'intelligenza artificiale al di fuori degli Stati Uniti e della mancanza di differenziazione hardware".

Effetto

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