MOBILITA' EV - Cina: alza le tariffe su auto a benzina per ritorsione

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Le case automobilistiche cinesi hanno spinto Pechino a imporre tariffe sui grandi veicoli a benzina importati dall’UE come rappresaglia per le restrizioni del blocco sulle esportazioni cinesi di veicoli elettrici.

In una conferenza a porte chiuse alla quale hanno partecipato le case automobilistiche europee, il settore automobilistico cinese ha esortato il governo ad aumentare le tariffe provvisorie sui grandi veicoli a benzina importati dall'UE.

La conferenza, ospitata dal Ministero del Commercio cinese e alla quale hanno partecipato case automobilistiche come SAIC, BYD, BMW, Volkswagen, intendeva esercitare pressioni sull'Europa sulle tasse anti-sovvenzioni recentemente proposte fino al 38,1%. sui veicoli elettrici cinesi, che entrerà in vigore a luglio.

La Cina ha già accennato a potenziali azioni punitive. Un’idea è quella di aumentare i dazi all’importazione sulle berline a benzina e sui SUV con motori superiori a 2,5 litri al 25% rispetto all’attuale tasso del 15%.

Una mossa del genere potrebbe avere un impatto significativo sui marchi tedeschi e su altri marchi europei che fanno affidamento sulla Cina come mercato chiave per le auto pesanti.

Gli analisti hanno avvertito che se la Cina corrispondesse all’imposta aggregata dell’UE, le case automobilistiche tedesche potrebbero subire un elevato effetto negativo sugli utili a una cifra nello scenario peggiore.

Le tariffe potrebbero anche accelerare le aspirazioni delle case automobilistiche di localizzare la produzione in Europa, con la fabbrica ungherese di BYD che funge da esempio.

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