ESG - Come affrontare un futuro a basse emissioni di CO2

A partire ai minimi del marzo 2020, all'apice della crisi scatenata dalla pandemia, il prezzo dei contratti sulla CO2 si è moltiplicato per oltre 4 volte passando da 15 a 64 euro. Dietro ai forti rincari della bolletta elettrica, secondo gli osservatori, ci sarebbe anche l’andamento delle quotazioni della CO2, in apprezzamento da mesi a causa della ripartenza delle attività economiche e di qualche cambiamento regolamentare che ha reso più liquido ed efficiente il mercato dei certificati verdi. 

Bruxelles, che è tra i firmatari dell’Accordo di Parigi, ha approvato una legge per rendere giuridicamente vincolanti i propri obiettivi in materia di emissioni di gas serra. L’Accordo mira a ridurre le emissioni nette dell’UE del 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, e ad eliminarle entro il 2050.

L’Europa definisce un tetto per limitare la quantità di gas serra che le aziende possono emettere ogni anno. Un numero fisso di quote di emissione di carbonio viene emesso ogni anno e alle aziende è richiesto di detenere quote sufficienti a coprire le proprie emissioni al fine di garantire il rispetto del limite stabilito. L’aumento dei prezzi delle quote di emissione di carbonio significa che diventa più costoso per le aziende sostenere la propria impronta di carbonio, incentivandole a investire rapidamente nelle tecnologie per ridurre l’inquinamento, aspetto che potrebbe contribuire ad un cambiamento più rapido.

L'esplosione dei prezzi delle quote di CO2 sottolinea l'urgenza con la quale la transizione climatica deve essere affrontata a tutti i livelli: politico, economico, sociale.   

Si può predisporre il proprio portafoglio per un futuro a basse emissioni di CO2, riducendo l’esposizione al rischio climatico e cogliendo le opportunità di crescita derivanti dalla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio attraverso investimenti in azioni di aziende allineate agli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul Clima. 

I due ETF seguenti di Franklin Templeton, acquistabili su Borsa italiana, di tipo azionario, sono allineati agli obiettivi di de-carbonizzazione previsti dall’accordo globale sul clima firmato a Parigi alla fine del 2015. 

Finora i benchmark a basse emissioni di carbonio si sono concentrati principalmente sulla riduzione o sull’esclusione dei combustibili fossili, con valutazioni del rischio basate sulle emissioni storiche di CO2. La filosofia dei benchmark climatici UE è diversa, in quanto mira non solo a valutare un’azienda sulla base della sua impronta di carbonio (approccio retrospettivo) ma anche a identificare potenziali opportunità di crescita attraverso un’analisi di scenario basata su nuove serie di dati ambientali e scientifici innovativi (approccio prospettico).

Gli ETF Franklin STOXX Europe 600 Paris Aligned ClimateFranklin S&P 500 Paris Aligned Climate forniscono agli investitori italiani un'esposizione azionaria "core" diversificata, sui mercati europeo e statunitense, sostenibile e a basso costo (0,15% su base annua), coerente con la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio. Con queste scelte, si contribuisce a trasformare la nostra economia in un sistema più verde e circolare. In dettaglio:

ETF Franklin STOXX Europe 600 Paris Aligned Climate
Isin IE00BMDPBY6
Da inizio anno +18,0%
Punta a replicare (benchmark) l'indice STOXX Europe Paris Aligned Climate la cui composizione vede ai primi dieci posti le seguenti azioni, che insieme pesano per poco meno del 30% del totale. Non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione Euro. Leggi il documento KID:

 

ETF Franklin S&P 500 Paris Aligned Climate
Isin IE00BMDPBZ72 
Da inizio anno +29,0%.
Punta a replicare l'indice S&P500 Paris Aligned Climate la cui composizione vede ai primi dieci posti le seguenti azioni, che insieme pesano per poco più del 30%. Non distribuisce dividendi. Valuta di denominazione USD. Leggi il documento KID:

  

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