Wall Street scende accompagnata dal calo del dollaro
Investitori diffidenti dopo le giravolte di Trump in ambito commerciale

La borsa USA è in calo. Nasdaq -3%. Magnifici Sette -3,3%. Gli investitori avevano accolto con entusiasmo la decisione del presidente Donald Trump di sospendere alcune tariffe (tranne alla Cina), ma ora temono un possibile rallentamento economico ed una volatilità prolungata.
Le nuove richieste settimanali di disoccupazione sono salite a 223.000 dai 219.000 precedenti, in linea con le previsioni degli analisti.
L’indice dei prezzi al consumo (CPI) USA, al netto dei costi volatili di cibo ed energia, è aumentato dello 0,1% rispetto a febbraio, il ritmo più contenuto da nove mesi, secondo i dati diffusi giovedì dal Bureau of Labor Statistics. Su base annua, il CPI core è salito del +2,8%, rimanendo al livello più basso da quasi quattro anni.
Il CPI complessivo è diminuito dello 0,1% rispetto al mese precedente, segnando la prima flessione in quasi cinque anni, e ha registrato un aumento del +2,4% su base annua.
Le opinioni degli esperti
Gli investitori sono diffidenti dopo le giravolte di Trump in ambito commerciale. "Il danno è fatto. Hanno aperto il vaso di Pandora e non possono annullare ciò che è stato fatto con una semplice dichiarazione", ha detto Colin Graham, responsabile delle strategie multi-asset presso Robeco Groep. "A questo punto, saremmo sicuramente più inclini a vendere".
Mohit Kumar di Jefferies ha consigliato di ridurre l’esposizione ai mercati statunitensi, mentre l’economista Tiffany Wilding di Pacific Investment Management Co. ha indicato una probabilità del 50% di recessione, anche se il rinvio dei dazi venisse esteso.
"Anche se le tariffe venissero sospese definitivamente, l'economia subirebbe danni a causa di un senso permanente di imprevedibilità nella politica. Da un punto di vista più strutturale, gli eventi delle ultime settimane avranno ripercussioni sui partner economici globali durante i prossimi negoziati commerciali e, in effetti, per molti anni a venire", rilevano gli analisti di Deutsche Bank.
In tale scenario, gli investimenti in borsa potrebbero spostarsi sensibilmente dagli USA all'Europa.
Usa e Cina
Le aziende in tutto il mondo hanno già iniziato a sospendere i propri ordini, mentre Trump continua a intensificare la sua guerra commerciale con la Cina, con tariffe ormai elevatissime da entrambe le parti.
"Potremmo nuovamente assistere a un’escalation e a una de-escalation allo stesso tempo, che spingono i mercati in direzioni opposte", ha scritto Philip Marey, senior strategist per gli Stati Uniti presso Rabobank. "L’incertezza politica probabilmente continuerà a pesare sugli investimenti aziendali, mentre gli investitori potrebbero iniziare a vedere i Treasury americani sotto una luce diversa".
I leader cinesi hanno pianificato un incontro per giovedì per discutere ulteriori stimoli, e Pechino sta anche lasciando indebolire la propria valuta per sostenere un’economia in difficoltà.
Macrovariabili
La risalita della propensione al rischio porta giù lo spread. Il differenziale tra il BTP e il Bund cala a 121 punti base, da 129 di ieri. Il decennale italiano si muove intorno a 3,80% di tasso di rendimento.
Treasury decennale a 4,30% da 4,50% toccato nella fase più acuta della crisi di fiducia.
Petrolio in calo del 4%, dal +4% di giovedì. Pesano le tensioni con la Cina.
Gas Usa -4,7%. L'Unione Europea prenderà in considerazione la possibilità di acquistare più gas naturale dagli Stati Uniti in seguito alle crescenti pressioni esercitate dai dazi del presidente Donald Trump. Lo ha detto Dan Jorgensen, commissario europeo per l'Energia, in un'intervista pubblicata dal Financial Times.
Oro a 3.125 dollari, +1,3%.
Euro dollaro +1,5% a 1,111. Il rallentamento dell'inflazione apre la strada al taglio del costo del denaro. Le politiche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump nelle ultime settimane hanno eroso la fiducia nel dollaro statunitense. Lo ha detto Francois Villeroy de Galhau, governatore della banca di Francia e membro del consiglio direttivo Bce, intervenendo alla radio. Villeroy ha anche affermato che il protezionismo e l'imprevedibilità dell'amministrazione Trump sono "fattori negativi" per l'economia Usa.
Bitcoin -2% a 81.400 dollari.
Titoli sotto la lente a Wall Street
Alibaba +1,2%. I titoli legati all’e-commerce cinese quotati negli USA guadagnano dopo che Trump ha affermato che “non riesce a immaginare” di aumentare ulteriormente i dazi sulla Cina. PDD Holdings +1,3%, JD.com +1,8%.
Apple -2,4% Il gruppo ha noleggiato voli cargo per trasportare 600 tonnellate di iPhone, ovvero 1,5 milioni di pezzi, negli Stati Uniti dall'India, dopo averne intensificato la produzione nel tentativo di aggirare l'impatto dei dazi. Gli analisti hanno avvertito che i prezzi degli iPhone negli Stati Uniti potrebbero subire un'impennata, data l'elevata dipendenza di Apple dalle importazioni dalla Cina, il principale centro di produzione dei dispositivi, che è soggetto alla tariffa più alta di Trump del 125%. Questa cifra è di gran lunga superiore alla tariffa del 26% sulle importazioni dall'India, che però è ora sospesa dopo che Trump ha indetto questa settimana una pausa di 90 giorni.
Scendono anche gli altri "Magnifici Sette": il gruppo che sembra pronto a una pausa dopo il forte rimbalzo di mercoledì. Tesla -3,2%, Nvidia -3,0%, Meta -2,6%, Amazon -2,2%, Alphabet -1,6%, Microsoft -1,2%.
Danaher +1% dopo che Barclays ha alzato il rating del titolo da "equal-weight" a "overweight", a seguito del recente calo e mostrando una preferenza per titoli più difensivi.
Ford -4%. Golman Sachs ha abbassato il giudizio a Neutral.
General Motors -4%.
Nvidia -4% da +18,7% di mercoledì.
Tesla -4,5% da +22,6% di mercoledì.
US Steel -12% dopo che Trump ha dichiarato che, pur amando il Giappone, non vuole che una compagnia giapponese acquisti il produttore di acciaio.