I dazi mandano in tilt i future USA, Apple la peggiore dei Magnifici Sette (-9%)
Le azioni legate al commercio globale sono in forte calo dopo che Trump ha annunciato un dazio minimo del 10% su tutti gli esportatori verso gli USA e tariffe aggiuntive su circa 60 nazioni

A Wall Street i future scendono bruscamente: NASDAQ -4%.
Le azioni legate al commercio globale sono in forte calo dopo che Trump ha annunciato un dazio minimo del 10% su tutti gli esportatori verso gli USA e tariffe aggiuntive su circa 60 nazioni.
Secondo Bloomberg, saranno proprio gli USA a pagare il prezzo più alto per questa guerra commerciale al resto del mondo. Infatti, le tariffe sembrano destinate a intensificare la recente debolezza di Wall Street, con gli strateghi azionari che stanno già riducendo le previsioni.
I trader si preparano a un periodo difficile di negoziati commerciali, in un contesto economico che mostra segnali di indebolimento.
Secondo Deutsche Bank, le nuove tariffe potrebbero ridurre la crescita economica degli Stati Uniti fino all'1,5% quest'anno e aggiungere un valore simile all'inflazione dei consumatori. Diversi funzionari della Federal Reserve hanno già avvertito questa settimana dei potenziali effetti negativi sull’economia.
"Dato il carattere drammatico di questi movimenti, siamo sempre più preoccupati che il dollaro sia a rischio di una crisi di fiducia più ampia", ha scritto George Saravelos, stratega di Deutsche Bank, citando "un indebolimento generale della fiducia nelle prospettive economiche degli Stati Uniti".
Dati macro
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono scese a 219mila da 225mila della settimana precedente.
Attesi gli indici ISM dei servizi e composito elaborati da S&P Global.
Macrovariabili
L'oro ha segnato un altro record a 3.167 dollari l'oncia in avvio di seduta, ora passa di mano a 3.076 dollari, -2%.
Petrolio -6% nell'ipotesi che la domanda globale rallenterà.
I mercati obbligazionari riflettono le preoccupazioni per gli effetti dei dazi di Trump, con il rendimento dei Treasury a 10 anni in calo di otto punti base, avvicinandosi alla soglia psicologica del 4%.
Btp italiano al 3,76%. Bund tedesco al 2,65%. L'incertezza economica richiede estrema prudenza da parte della BCE, poiché l'aggiunta di barriere commerciali potrebbe far oscillare l'inflazione in entrambe le direzioni.
Cambio Euro/Dollaro a 1,109, sui massimi da ottobre. In due sedute il dollaro ha perso quasi il 3%.
Bitcoin a 82.100 dollari, -4%.
Titoli sotto la lente a Wall Street
Alibaba -3,0%. In calo diversi titoli cinesi quotati negli USA, anche Baidu -2,3%.
Apple è la peggiore tra i Magnifici Sette: -9%. Il presidente Donald Trump ha imposto i dazi americani più alti dell'ultimo secolo. Il produttore di iPhone è particolarmente esposto al rischio tariffario, dato che la Cina è un hub produttivo chiave.
Amazon -5,8%, Nvidia -4,5%, Tesla -4,8%, Meta -4,3%, Alphabet -2,8%, Microsoft -2,3%.
Bank of America -3,8%. In calo diversi titoli della finanza: JPMorgan -3,4%, Wells Fargo -4,4%, Morgan Stanley -4,4%, Goldman Sachs -4,0%, Citigroup -4,1%; anche i titoli crypto sono in calo.
Broadcom -5,6%. In calo diversi titoli tech: Micron -5,4%, Dell -8,6%, HP -6,3%.
General Motors -1,4%. In calo diversi titoli automotive: Ford -1,2%, Rivian -3,7%.
Walmart -5,5%. In calo diversi titoli consumer: Nike -9,3%, Deckers Outdoor -12%.