Europa sotto stress, a Milano TIM corre in controtendenza (+2%)

L’UE e gli USA hanno difficoltà a colmare le divergenze commerciali. Alcuni funzionari della Casa Bianca hanno dichiarato che la maggior parte dei dazi statunitensi imposti non sarà rimossa

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Borse sotto stress in Italia e nel resto d'Europa. Indice EuroStoxx50 e DAX di Francoforte sulla parità, scendono FTSEMIB -0,7%, Cac di Parigi 40 -0,6%, FTSE 100 di Londra -0,2%.

Preoccupano i conflitti commerciali degli Stati Uniti. L'amministrazione Trump ha imposto nuove restrizioni alle esportazioni di chip di Nvidia verso la Cina, facendo calare i future sul colosso USA. Nvidia ha inoltre annunciato di prevedere oneri fino a 5,5 miliardi di dollari nei risultati del primo trimestre, relativi ai controlli sulle esportazioni di chip.

Gli investitori sono preoccupati anche dall’apertura di un'indagine da parte di Trump sulla necessità di imporre tariffe su minerali critici. Le continue inversioni di rotta hanno sconvolto i mercati globali questo mese, rendendo difficile per gli investitori assumere posizioni a lungo termine a causa dell’imprevedibilità degli annunci di politica commerciale provenienti da Washington.

"È chiaro che non c'è alcuna de-escalation tra Cina e Stati Uniti, è una questione di chi cederà per primo e, al momento, nessuno lo sta facendo", ha dichiarato Vincent Juvyns, chief investment strategist presso ING. "È abbastanza logico che il settore tech sia sotto i riflettori, a causa delle implicazioni sulla catena di approvvigionamento e della natura strategica del comparto".

Trump ha però esortato la Cina a contattarlo per avviare negoziati, dopo che il Paese ha ordinato alle sue compagnie aeree di non accettare ulteriori consegne di aerei Boeing.

Le notizie negative hanno oscurato i dati migliori delle attese in arrivo dall'economia cinese: il Pil nel primo trimestre è cresciuto del +5,4% su base annua, superando le aspettative del +5,2%.

Europa

L’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno difficoltà a colmare le divergenze commerciali. Alcuni funzionari della Casa Bianca hanno dichiarato che la maggior parte dei dazi statunitensi imposti non sarà rimossa. Gli europei sperano nel viaggio del presidente italiano Giorgia Meloni, che è attesa a Washington per incontrare Trump. 

Faro su ASML Holding NV che ha riportato ordini inferiori alle attese, citando una debolezza nel settore dei semiconduttori.

Macrovariabili

L'oro ha segnato in avvio il nuovo record storico a 3.288 dollari a valle delle tensioni sulla borsa Usa. 

L'euro dollaro è quasi invariato a 1,135, poco sotto i massimi da tre anni. Si attende il verdetto della BCE in agenda il 17 aprile.

Petrolio -1%.

Bitcoin -1,2% a 83.200 dollari.

Treasury decennale a 4,32% di rendimento. Si attenua la volatilità dopo il sell off di settimana scorsa.

Btp decennale a 3,71%, spread 118.

Titoli sotto la lente a Piazza Affari

Banca Monte Paschi - Banco Bpm - Mediobanca in calo. La banca milanese voterà a favore dell'aumento di capitale di Mps, propedeutico all'offerta in azioni su Mediobanca. Lo ha detto un portavoce dell'istituto dopo il Cda che ha discusso la strategia da seguire nell'assemblea di Mps di giovedì.

Eni -1,4% Morgan Stanley abbassa il target da 15 a 13,3 euro.

Ferragamo -0,5% Stifel abbassa il target da 7 a 6 euro.

Saipem -2% Morgan Stanley abbassa il target da 3,3 a 3,2 euro.

Stellantis -3% Le scelte politiche di Stati Uniti ed Europa, con i dazi sulle importazioni da una parte e le norme contro le emissioni di CO2 dall'altra, mettono l'industria automobilistica sotto "estrema pressione". Lo ha detto il presidente di Stellantis, John Elkann.

STM -1,9%.

Terna +0,2% L'agenzia di rating S&P ha migliorato il rating della società ad A- da BBB+. L'outlook rimane stabile.

TIM +2% sui massimi da settembre 2023.

Unicredit -1,2% Tra le prescrizioni del governo per il via libera all'offerta su Banco Bpm attraverso i poteri speciali del golden power vi è l'uscita al più presto dalla Russia da parte della banca guidata da Andrea Orcel. E' quanto scrive il Messaggero secondo cui il verdetto di Palazzo Chigi sull'Ops potrebbe arrivare già venerdì prossimo. Gli altri due impegni richiesti riguardano il mantenimento di un rapporto stabile impieghi/depositi e dei livelli di finanziamenti relativi al project financing praticati da Banco Bpm, aggiunge il quotidiano. Anche La Repubblica indica venerdì come data per la decisione del governo, ma non esclude che possa slittare fino al 22 aprile.


 Redazione

I giornalisti finanziari e gli analisti di Websim