A Piazza Affari sale Leonardo, cade la borsa turca
L'arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, il principale rivale del presidente Recep Tayyip Erdogan, sta scuotendo anche i mercati finanziari turchi: cade la valuta e anche la borsa

Le borse dell'Europa sono deboli dopo il rally che le ha portato in alcuni casi a rivedere nuovi massimi di lunghissimo periodo.
Indice EuroStoxx50 -0,3%.
Ftse Mib di Milano invariato.
Dax di Francoforte -0,3%.
Turchia
L'arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, il principale rivale del presidente Recep Tayyip Erdogan, nel contesto di una repressione sempre più ampia contro le figure dell’opposizione, sta scuotendo anche i mercati finanziari turchi. L’arresto - riferiscono le agenzie internazionali - arriva un giorno dopo che le autorità turche hanno revocato il diploma universitario di Imamoglu, sindaco di Istanbul, una mossa che potrebbe impedirgli di sfidare Erdogan nelle prossime elezioni presidenziali. Dopo la notizia, l’indice principale della Borsa di Istanbul è crollato del 6,9% nelle prime ore di contrattazione prima di essere temporaneamente fermato, mentre i rendimenti dei titoli di Stato turchi decennali aumentati di oltre 100 punti base al 29,24%. In discesa le quotazioni della lira turca (-1,9%) al minimo storico di 37,4 per dollaro.
Oggi termina la riunione di politica monetaria della Federal Reserve.
E’ durata due ore e mezzo la telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin: la Russia accetta una tregua di 30 giorni alle infrastrutture energetiche ucraine, ma in cambio di uno stop alle armi a Kiev. La Casa Bianca sottolinea come si tratti di un primo passo per arrivare ad una pace duratura.
La premier Giorgia Meloni è andata al Senato per chiarire che non intende appoggiare l’invio di truppe italiane in Ucraina, pur continuando a supportare la difesa di Kiev contro l’aggressione: escluse manovre correttive per trovare le risorse agli armamenti.
Intanto Piazza Affari è sui massimi dal 2007
Titoli sotto la lente
Banco BPM -0,2%. "Siamo sicuri» che il via libera della Bce all'utilizzo del Danish Compromise nell'integrazione di Anima "arriverà", anche perché "siamo già un conglomerato finanziario sotto l’ombrello del Danish Compromise, si tratta solo di aggiungere qualcosa". Lo ha sottolineato l'a.d. dell'istituto di Piazza Meda, Giuseppe Castagna, intervenendo all'European financials conference di Morgan Stanley. Castagna ha ricordato poi che l'istituto non ha voce in capitolo sulla tempistica con cui il regolatore prenderà la sua decisione.
Eni +0,5%. La società olandese Vitol acquisirà partecipazioni in alcuni asset di Eni in Costa d'Avorio e nella Repubblica del Congo per un corrispettivo di 1,65 miliardi di dollari con data di efficacia economica al primo gennaio 2024, soggetto ad aggiustamenti contrattuali di cassa al momento del completamento dell'operazione. Lo rende noto Eni dopo un accordo con Vitol. Vitol acquisirà partecipazioni in attività produttive di petrolio e gas e in blocchi in fase di esplorazione, valutazione e sviluppo. In particolare, nel progetto Baleine in Costa d'Avorio, in cui Eni detiene una partecipazione del 77,25%, Vitol acquisirà una partecipazione del 30%, e nel progetto Congo Lng nella Repubblica del Congo, in cui Eni detiene una partecipazione del 65%, Vitol acquisirà una partecipazione del 25%.
Leonardo +2,5%. Morgan Stanley alza il target price a 60 euro, da 35 euro.
Recordati Deutsche Bank alza il giudizio da Sell a Hold.
TIM -0,7%. Intesa SanPaolo ha alzato il target price a 0,41 euro. Tim non farà investimenti all'estero dove punta invece a "monetizzare" le proprie competenze e tecnologie, sopratutto nei servizi alle imprese, sviluppate in Italia, ha detto l'AD Pietro Labriola commentando un MoU con l'agenzia per l'innovazione dell'Azerbaijan (Idda) per la trasformazione digitale.
Fuori dal paniere principale
De Nora -17% dopo la pubblicazione dei dati del 2024.