Borse europee in forte calo, per Milano è la peggior seduta da due anni

Automotive -5,60%, Energetici -4,30% e Banche -3,6% i settori più colpiti dalle vendite

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Le borse dell'Europa chiudono in forte calo nel giorno dell'entrata in vigore dei nuovi dazi degli Stati Uniti contro Messico, Canada e Cina. Indice EuroStoxx 50 -2,70%. Dax di Francoforte -3,30%.

Indice Stoxx Automotive -5,6%. Le azioni delle case automobilistiche, fra le più esposte ai dazi commerciali, hanno subito il contraccolpo maggiore. Stellantis -11%, Volvo -7%, BMW -6% e Porsche -5%.

Per lo stesso motivo hanno perso parecchio terreno le azioni del lusso più esposte alla Cina, come Kering, LVMH e Hermes.

In calo anche Energetici e Banche con perdite superiori al -3%. 

In rialzo Alimentari e Utility. L'indice Aerospazio e Difesa si è mantenuto sui massimi storici, dopo che Trump ha sospeso gli aiuti militari all'Ucraina, facendo presumere che i paesi europei potrebbero dover aumentare la spesa per la difesa. Thales +9%: il gruppo di difesa e tecnologia ha pubblicato utili più forti del previsto per il 2024, nonostante le perdite nella sua divisione spaziale.

FtseMib di Milano -3,35%, peggior seduta da due anni. In una seduta ha bruciato circa 26 miliardi di euro di valore.

Oltre a Stellantis, tra i titoli più penalizzati del listino figurano Iveco -8%, Stm -7%, Pirelli -6%. In rialzo: Inwit +3%, Snam e Terna +2%. 

Variabili macro

L'euro dollaro è in rialzo a 1,051, dopo il +1,1% di lunedì. Gli economisti danno per scontato un taglio di 25 punti base nel meeting di giovedì.

Bond. Il rendimento del Treasury statunitense a 10 anni è sceso al minimo da ottobre al 4,15%. In Europa, Bund decennale al 2,47%, BTP decennale a 3,60%.

Il Bitcoin in tratta a circa 84.000 dollari, -3%, mentre l'ottimismo sulla creazione di una riserva strategica di criptovalute negli Stati Uniti è rapidamente scemato un giorno dopo che Trump aveva riacceso le speranze con un post sui social media in cui nominava cinque token, tra cui il bitcoin, che avrebbero fatto parte del piano.

L'oro sale del +0,6% a 2.909 dollari, grazie alle tensioni geostrategiche.

Il petrolio perde quasi il -2% in seguito alle notizie che l'OPEC+ procederà con un aumento della produzione programmato.

Wall Street 

Indici in forte calo: Nasdaq -1,1%, S&P500 -1,7%. Indice dei Magnifici Sette -1,4%, sui minimi da novembre.

Rimbalza l'indice della volatilità VIX, cosiddetto "della paura": +8% a 24,7 punti.

Oggi, non ci sono dati macro significativi. Il Presidente Donald Trump terrà il suo discorso al Congresso. 

In serata, John C. Williams, membro votante della Fed, rilascerà una dichiarazione. Per gli analisti, la Federal Reserve potrebbe decidere almeno tre tagli dei tassi di 25 punti base entro la fine dell'anno, prima ne ipotizzavano due solo qualche settimana fa. Infatti, il rallentamento della crescita causato dai dazi  potrebbe spingere la banca centrale Usa ad attuare manovre più espansive.  

Titoli sotto la lente a Wall Street

Alphabet +0,5% è l'unico dei Magnifici Sette a registrare un rialzo. L'indice dei Magnifici Sette perde il -2%, ottavo ribasso in nove sedute, e scivola sui minimi da novembre. 

Best Buy -1,5% ha previsto vendite e utili annuali comparabili ampiamente al di sotto delle aspettative martedì, indicando che la spesa cauta degli americani per articoli ad alto prezzo come elettrodomestici e console di gioco potrebbe persistere in mezzo alle difficoltà legate alle tariffe..

Ford -2,5%, GM -4%, hanno ampie catene di approvvigionamento in tutto il Nord America.

Gold Fields +2%. Le società aurifere salgono in scia all'aumento dell'oro. 

Illumina -4%, ieri ha perso il -5%. La Cina ha vietato l'importazione dei sequenziatori genetici della società in risposta ai dazi voluti da Trump. Inoltre, il mese scorso illumina è stata inserita nella lista cinese delle "società inaffidabili". 

Nvidia -1%, ieri ha perso circa il -9%. 

Robinhood -3,5%.

Tesla -7%.

Target -5%. Il trimestre si è concluso con un utile per azione pari a 2,41 dollari, sopra le attese di 2,26 dollari. I ricavi ammontano a 30,92 miliardi, sopra i 30,82 miliardi previsti. Tuttavia, la società si aspetta un calo “significativo” su base annua dei profitti del primo trimestre, a causa dell'incertezza dei consumatori, che si assomma alle problematiche legate ai dazi. 


 Redazione

I giornalisti finanziari e gli analisti di Websim