Lo yen debole aiuta la borsa di Tokyo, capofila del rialzo in Asia
Il cross dollaro yen si rafforza a 157,7 dopo aver toccato nella prima parte della notte i minimi da agosto a 158.
Il ministro delle Finanze ha dichiarato che il governo adotterà misure appropriate


Nikkei
La relativa debolezza della valuta sostiene il rialzo della borsa del Giappone nell’ultima seduta della settimana: indice Nikkei +1,8%.
Il cross dollaro yen si rafforza leggermente a 157,7 dopo aver toccato nella prima parte della notte i minimi da agosto a 158.
Il ministro delle Finanze giapponese, Katsunobu Kato, ha dichiarato che il governo adotterà misure appropriati contro i movimenti eccessivi nel mercato dei cambi, parlando con i giornalisti a Tokyo. Kato ha auspicato che il cambio si muova in modo stabile, riflettendo i fondamentali ed ha detto di aspettarsi che la Banca del Giappone adotti misure appropriate, in linea con l'accordo con il governo.
Nel listino di Tokyo, Nissan Motor perde circa il -10%, il più forte calo infragiornaliero dal 1998: il titolo è molto volatile dopo l’annuncio del progetto di fusione con Honda Motor. Dal 18 aprile, da quando ha iniziato a circolare l’ipotesi di un’aggregazioni, le azioni della casa automotive hanno guadagnato oltre il 60%.
A novembre la produzione industriale del Giappone è calata del -2,3% rispetto al mese precedente. Lo riferisce l'agenzia Kyodo citando i dati governativi. "L'indice destagionalizzato della produzione nelle fabbriche e nelle miniere è stato di101,7 contro la base di 100 del 2020" è riportato in un rapporto preliminare del Ministero dell'economia, del commercio e dell'industria. A ottobre è seguito un aumento rivisto al ribasso del 2,8%.
Il governo ha approvato la legge di bilancio per un valore record di 115.500 miliardi di yen, equivalenti a 703 miliardi di euro per l'anno fiscale 2025.
Nonostante le entrate fiscali record per il sesto anno consecutivo, il premier conservatore Shigeru Ishiba ha reso noto che le autorità finanziarie saranno costrette ad emettere nuove obbligazioni per un valore di 28.600 miliardi di yen per contribuire al finanziamento del bilancio, evidenziando la continua dipendenza del governo dal debito. Circa un terzo del budget, pari alla cifra record di 38.280 miliardi di yen, sarà utilizzato per coprire i costi del welfare, a causa del rapido invecchiamento della popolazione, con gli ultra 65enni che rappresentano ormai quasi il 30% degli abitanti dell'arcipelago, e a fronte dei tentativi dell'esecutivo di migliorare l'assistenza alle giovani famiglie, arginando il calo irrefrenabile delle nascite.
La spesa per la difesa ammonta a 8.700 miliardi di yen (53 miliardi di euro), un livello mai così alto, con il Paese del Sol Levante che punta a migliorare le proprie capacità militari, come auspicato dall'alleato statunitense, malgrado i limiti della Costituzione pacifista, nell'ambito di quello che viene interpretato come il crescente espansionismo della Cina nella regione, e le minacce del programma missilistico e nucleare della Corea del Nord.
Nello specifico, il bilancio della difesa - in aumento per il 13mo anno consecutivo, include spese per la produzione di massa di missili superficie-antinave per colpire basi nemiche con differenti profili di attacco, così come i sistemi di monitoraggio dei droni senza pilota prodotti dalla statunitense General Atomics Aeronautical.
Cina
In positivo le borse della Cina. Indice Hang Seng di Hong Kong +0,3%, +1,5% il bilancio settimanale provvisorio. CSI 300 dei listini dei Shanghai e Shenzhen +0,15%, +1,7% la settimana. Ha chiuso in rialzo dello 0,1% l’indice TAIEX della borsa di Taiwan, +3,4% la settimana.
Nel listino di Shanghai salgono le azioni della società della difesa e dell'aviazione, dopo che sui social sono cominciati a circolare video del volo di prova di un jet: gli esperti ritengono che si tratti di un caccia bombardiere di sesta generazione.
Scendono le banche dopo che l’Amministrazione Nazionale per la Regolamentazione Finanziaria ha presentato una bozza di regolamento comprendente un rafforzamento della supervisione sui dirigenti apicali.
Si rafforzano le obbligazioni cinesi, anche per effetto della debolezza dei dati sui profitti industriali, aumentano di conseguenza le aspettative di un ulteriore allentamento monetario da parte della banca centrale. Il tasso di rendimento dei titoli di Stato a 10 anni è in calo di 3 pb all'1,70%. Le imprese industriali cinesi hanno registrato un calo dei profitti del 7,3% a novembre, è il quarto mese consecutivo di flessione. Bloomberg Economics prevedeva -6%.
India
In rialzo dello 0,6% la borsa di Mumbai, -0,3% il bilancio settimanale provvisorio.
Il Financial Times riporta che se si guarda alle IPO in Asia, l’India ha superato la Cina. Il mercato è stato sostenuto da aziende che cercano di raccogliere fondi mentre le valutazioni rimangono alle stelle, anche attraverso lo scorporo di unità indiane di multinazionali come Hyundai.
“Ovviamente il numero di transazioni è aumentato, ma la dimensione media di ogni operazione è diminuita di circa il 75-80% negli ultimi due anni – ha dichiarato un banchiere di Mumbai. Guardando agli utili in contrazione e ai dati economici del Paese, i gestori di portafoglio stranieri infatti sono diventati cauti sul mercato indiano. Hanno ritirato dai titoli indiani oltre 11 miliardi di dollari in ottobre, un record mensile, e altri 2,5 miliardi di dollari in novembre.
Per gli esperti però l'esuberanza delle quotazioni primarie e secondarie in India è destinata a protrarsi anche nel nuovo anno.
“È giusto dire che i primi due trimestri del 2025 non vedranno cambiamenti rispetto alla situazione attuale”, ha aggiunto. Anche i banchieri d'investimento globali rimangono ottimisti sull'India, pur avvertendo che la sua crescita relativa potrebbe essere eclissata da una maggiore ripresa negli Stati Uniti e altrove. “A livello globale ci aspettiamo che l'attività del mercato delle Ipo si normalizzi nel 2025 e che si assista a una ripresa dei volumi soprattutto negli Stati Uniti e in Europa e forse anche dalla Cina. Non mi sorprenderebbe però se l'India continuasse a crescere”, ha dichiarato Gareth McCartney, co-responsabile globale dei mercati dei capitali azionari di Ubs.

