SETTORE UTILITY - L’Italia chiede alla UE modifiche al "market design" elettrico

L'indice Stoxx del settore Utility europeo è poco mosso in sintonia con l'indice Stoxx principale.

Da inizio anno ha perso il 7,0%, leggermente meglio del -9% perso dallo Stoxx globale. 

In occasione del Consiglio straordinario Energia svoltosi lunedì a Bruxelles, convocato dalla presidenza francese per analizzare le conseguenze della crisi ucraina sui mercati energetici europei, Cingolani, appoggiato dai ministri di Grecia e Spagna, ha suggerito modifiche al market design elettrico, cui si sarebbero opposti i rappresentanti di Germania, Olanda, Danimarca, Finlandia e Lussemburgo, con quello del Belgio che vorrebbe invece una regolazione dei prezzi.

La Polonia ha chiesto la sospensione del sistema Ets per tutta la durata della crisi energetica.

Il commissario Ue all’Energia, Kadri Simson, ha annunciato il rinvio alla prossima settimana della presentazione della seconda “toolbox” per gli Stati membri, inizialmente attesa domani, che servirà a far fronte a “un aumento dei prezzi più duraturo di quanto previsto” nella prima comunicazione dello scorso ottobre e a tenere conto dell’invasione dell’Ucraina.

La crisi ucraina con le prospettive di una fase di rialzo strutturale dei prezzi del gas naturale sta accentuando le richieste di revisione del market design elettrico, con il superamento del system marginal price e l’esclusione degli impianti termoelettrici a gas dal merit order.

Un eventuale passaggio a un sistema pay-as-bid porterebbe a un abbassamento dei margini per le rinnovabili merchant. Se accompagnato con un’accelerazione dei contratti a lungo termine potrebbe anche rappresentare un outcome positivo per il settore, tenuto conto anche del venir meno del rischio regolatorio che attualmente sta fortemente penalizzando i titoli esposti alla generazione elettrica.

Sotto il profilo dei fondamentali, siamo di fronte a uno dei settori con i multipli più attraenti: il P/E medio del settore Stoxx Utility stimato dagli analisti raccolti da Bloomberg è intorno a 16,50x. Al contrario, il ritorno previsto in termini di dividendo è tra i più elevati: Dividend/Yield 4,60%. 

Quadro grafico settore Utility europeo. 

L'indice Stoxx Utility (oggi 376 punti) è tra i pochi a non essere ancora riuscito a tornare sopra i livelli del marzo 2020 (pre-pandemia). Il primo importante ostacolo è collocato nella fascia 400-418 punti, messo sotto attacco diverse volte negli ultimi mesi, ma senza successo. Oltre tale livello si potrebbe puntare al record storico del 2007 in area 563 punti (upside potenziale +50%). 

Il movimento di questi giorni è da seguire con attenzione perchè ha spinto l'indice a ridosso della media mobile (in verde) a 100 periodi passante oggi in area 370 punti. Segnali di riequilibrio in caso di risalita oltre 385 punti.

Operatività. Manteniamo una visione positiva sul settore, anche in virtù della elevata remunerazione sotto il profilo dei dividendi. Si suggerisce pertanto di sfruttare la debolezza attuale per acquistare utility europee in ottica di diversificazione. Incrementare alla prima chiusura sopra 385 punti. Target di breve verso 400 punti, target finale 418 punti. Stop loss prudenziale in caso di discesa sotto 355 punti.


Chi vuole investire sul settore Utility europeo con la massima diversificazione ha a disposizione una serie di strumenti. 

Nel seguente ETF, le Utility italiane rappresentano il 20% del totale. Al primo posto la Spagna con il 22%:

SPDR MSCI Europe Utilities UCITS
Isin IE00BKWQ0P07 

Da inizio anno -0,60%
Obiettivo dell'ETF è la replica dell'indice MSCI Europe Utilities, che raggruppa i principali protagonisti europei del settore, comprensivo del reinvestimento del dividendo. Ciò consente di amplificare la performance da inizio anno a un livello superiore a quello registrato dall'indice corrispondente. Commissioni totali annue 0,30%. Nella tabella di seguito i primi dieci titoli, tra cui compare al secondo posto la nostra Enel. Leggi il documento KID.



www.websim.it