BIODIVERSITA': vale più della metà del PIL mondiale

Fatto

Il deterioramento della biodiversità è un rischio sistemico e una delle maggiori sfide su scala globale del nostro tempo. La faccenda è seria, ma anche urgente, perché le cose peggiorano a un ritmo mai visto nella storia dell'umanità, causando la perdita irreversibile di specie vegetali e animali vitali, di habitat e di raccolti. 

Inizia con questo appello, idealmente rivolto agli investitori, la nota stampa di Cecilia Fryklöf Head of Active Ownership di Nordea Asset Management.

Parlare di biodivesità non vuol dire occuparsi di natura e ambiente, ma anche di economia e soldi, tanti soldi. 

“Secondo una ricerca del World Economic Forum (WEF), più della metà del PIL mondiale (circa 44.000 miliardi di dollari di valore economico) dipende dalla natura e dal suo ecosistema. Lo stesso WEF stima che le transizioni economiche e finanziarie legate alla tutela del patrimonio naturale possano generare fino a 10.00 miliardi di dollari all’anno entro il 2023 contribuendo a creare anche quasi 400 milioni di posti di lavoro”, cita Fryklöf. 

Ma perché la biodiversità è così importante per gli investitori?

Perché 44.000 miliardi di dollari sono una cifra molto importante e perché la natura non è solo nei bei paesaggi incontaminati dall’attività umana, ma è il luogo nel quale viviamo, quindi, ovunque.

In un mondo che vede sempre più flora e fauna scomparire ed estinguersi, i rischi finanziari aumentano.

La minaccia riguarda di più chi ha un’allocazione esposta a un gran numero di settori e aree geografiche, ma tutti, proprio tutti, dovrebbero tenerne conto, magari anche solo per poter decidere in modo informato cosa comprare o cosa vendere.
 

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