PIAZZA AFFARI: SEDUTA E SETTIMANA IN POSITIVO

La settimana della caduta del governo Draghi e del maxi rialzo dei tassi da parte della BCE si sta per concludere in positivo per la maggior parte delle borse europee. 

Nel finale di seduta, indice EuroStoxx 50 +0,4%, +3,7% il bilancio settimanale.
FtseMib di Milano +0,4%. +1,6% la settimana.
Dax di Francoforte +0,3%. +3,3% la settimana.
Ftse 100 di Londra +0,3%, +1,9% la settimana.

Protagonisti della settimana, in scia al Nasdaq, i titoli dell'high tech, +8,7% l'indice Stoxx del settore. In evidenza anche lo Stoxx del Real Estate +8,3%. Settimana negativa per le Tlc, -1%.

Per quanto riguarda le grandezze macroeconomiche, è stata la settimana del ripiegamento del dollaro. Il dollar index perde l'1,6%. L'euro si avvia a chiudere la settimana con un rialzo dell'1,4%. Yen +2%. Sterlina +1,5%.

L'indice Bloomberg Commodities, all'interno del quale si trovano le materie prime di riferimento, sta per mettere a segno un rimbalzo settimanale del 3,4%, dopo cinque settimane consecutive di ribasso.

Il future del Bund decennale tedesco sta per chiudere la settimana con un rialzo dello 0,8% e il rendimento sui minimi da maggio. Il future del BTP decennale, penalizzato dalla crisi di governo, perde lo 0,5%. 

Tornando alla seduta.

A Wall Street. Nasdaq -1%. S&P500 +0,1%.

Dai dati macroeconomici diffusi alle 15.45 arrivano segnali discordanti. L'indice PMI manifatturiero di S&P Global arretra meno del previsto a 52,3 da 52,7: il consensus era 52. Molto peggio del previsto l'indice non manifatturiero, sceso a 47 da 52,7: gli analisti si aspettavano 52,7. Sotto quota 50, la linea che demarca la crescita dalla contrazione. per la prima volta dal 2020.

Titoli

Twitter +0,2%, ha riportato dati inferiori alle attese. I ricavi sono stati pari a 1,18 miliardi di dollari, sotto le stime di 1,32 miliardi. L’Ebitda rettificato ammonta a 111,7 milioni, sotto le stime di 283 milioni. La perdita per azione è stata pari a 0,08 dollari, rispetto al guadagno, pari a 0,2 dollari, registrato lo scorso anno.

Meta -5%. Buona parte delle società della social media industry è in calo proprio a seguito delle comunicazioni di Snap. Pinterest -7%.

Snap perde quasi un terzo della sua capitalizzazione all'indomani della disastrosa trimestrale. 

American Express +4,5%, ha chiuso il secondo trimestre con ricavi pari a 13,4 miliardi, +31% su base annua, sopra le stime di 12,51 miliardi. L’utile per azione è stato pari a 2,57 dollari, in calo rispetto ai 2,80 dollari dello scorso anno, ma sopra le stime di 2,39 dollari. La società ha alzato l’outlook sui ricavi. 

Micron -5%. Il titolo del produttore di semiconduttori è stato bocciato da Morgan Stanley. 

Tesla +3%.

In Europa

L'indice S&P Global Eurozone Manufacturing è sceso in luglio a 49,6 da 52,1 di giugno. Il consensus era 51. Con questa discesa, sesta consecutiva, l'indicatore costruito sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende manifattueriere della zona euro, si porta nell'area che segnala contrazione, quella sotto i cinquanta punti. La lettura di luglio è la più bassa dal giugno del 2020. Resta sopra quota cinquanta, ma scende più del previsto a 50,6, l'indice non manifatturiero.

Macrovariabili

Il prezzo del frumento torna ai livelli precedenti l'attacco russo in Ucraina nel giorno dell'accordo tra Mosca e Kiev che sblocca le esportazioni attraverso i porti sul Mar Nero. Il grano tenero viene scambiato a 784,5 dollari per ogni singola unità contrattuale da 5mila staia (-2,64%), come lo scorso 16 febbraio, una settimana prima dell'attacco di Mosca a Kiev. Analoga la dinamica del grano duro (-2,32% a 841,25 dollari per 5mila staia), poco sotto la chiusura dello scorso 18 febbario.

Il petrolio Brent e WTI è di nuovo in lieve rialzo in una seduta volatile. La Libia ha ripreso la produzione in diversi campi petroliferi nel corso della settimana.

Oro a 1.733 dollari l'oncia, +0,8%. Si avvia a chiudere la settimana con un progresso dell'1,5%, dopo cinque al ribasso consecutive.

Gas naturale europeo +5% a 160 euro per mwh.  

Rublo in calo del 3%, dal -5% di ieri. La Banca Centrale ha tagliato il tasso di riferimento di 1,5 punti, più del previsto, portandolo all'8% e aggiungendo che valuterà la necessità di ulteriori riduzioni a causa del rallentamento dell'inflazione e della necessità di prestiti a costi più convenienti per l'economia vicina alla recessione. Si tratta del quarto taglio di quest'anno. All'indomani dell'invio delle forze armate di Mosca in Ucraina il 24 febbraio, la banca centrale aveva aumentato il tasso di riferimento al 20% dal 9,5% per contrastare il crollo del valore del rublo.

Bitcoin accelera in rialzo del +2% a 23.500 dollari.

Titoli

Saras +4%. Banca Generali +3%. Inwit +2,9%.

Saipem -1%. Unicredit -2,3%.

www.websim.it