BORSA BRASILE +3,6% La maggiore economia dell'America Latina entra in "recessione tecnica"

FATTO
L'indice Bovespa della Borsa di San Paolo (+3,6%) ha messo a segno la miglior seduta dal maggio 2020. Il guadagno giornaliero si amplia al +4,0% se si considera la contemporanea rivalutazione del Real nei confronti dell'Euro. 

Vale SA (settore minerario) e Braskem SA (petrolchimico) sono le due blue chip che hanno contribuito maggiormente al guadagno dell'indice, aumentando del 4,6% e del 9,5%.

Quest'anno, l'indice è sceso del 12,20%, in valuta locale e in euro perchè il Real è rimasto praticamente invariato nel periodo. Su questi livelli chiuderebbe l'anno peggiore dal 2015.

La Borsa ha reagito con vigore malgrado le statistiche abbiamo segnalato che il Pil del Brasile è calato dello 0,1% nel terzo trimestre dell'anno, facendo entrare la maggiore economia dell'America Latina in "recessione tecnica". Il Pil brasiliano è infatti alla terza contrazione trimestrale consecutiva, essendo sceso dello 0,4% nel secondo trimestre, e dell'1,2% nel primo.

Evidentemente, il mercato sconta che si sia arrivati al bottom e che da qui si possa ripartire.

Nel terzo trimestre il settore più colpito è stato l'Agricoltura, con un calo dell'8%, mentre i Servizi sono aumentati dell'1,1% e l'Industria è rimasta stabile rispetto al secondo semestre. Il calo del Pil nel terzo trimestre, rispetto al secondo, è stato anche influenzato dalla diminuzione del 9,8% delle esportazioni di beni e servizi. In compenso, rispetto al terzo trimestre del 2020, quando il Paese affrontò una delle fasi più dure della pandemia di coronavirus, si è registrata un'espansione del 4%. 

Oltre ai fattori economici, anche quelli politici hanno contribuito a indebolire lo scenario: il Brasile è già proiettato verso le
elezioni presidenziali del 2022, con tutte le incertezze del caso visto le discusse vicende personali del presidente Jair Bolsonaro.

Sul fronte dei multipli, il consenso degli analisti raccolto da Bloomberg indica un P/E medio intorno a 7x e un Dividend Yield intorno all'8%, valori molto attraenti se confrontati con la media mondiale. L'indice MSCI World "gira" con un P/E di 21x e un Dividend Yield dell'1,8%. 

EFFETTO
Analisi Tecnica. L'indice Bovespa ha segnato i massimi storici a giugno in area 131mila punti. Il ritracciamento successivo ha portato i prezzi a rivedere i minimi dell'anno in zona 103mila punti, prima di innescare la bella reazione di ieri. Per ora prevale un clima di consolidamento. L'eventuale cedimento stabile di 100.000 punti potrebbe provocare estensioni della discesa fino a 95mila/90mila punti.

Operatività. Siamo ottimisti sulle prospettive di lungo periodo della borsa. Sfruttare lo scenario di incertezza per costruire posizioni di lungo periodo. Comprare ai livelli attuali e incrementare sulla forza alla prima chiusura sopra 120mila. Stoppare prudenzialmente in caso di discesa sotto 100mila punti.

Per investire sul Brasile con la massima diversificazione è disponibile a Piazza Affari il seguente ETF: 

Franklin Ftse Brazil Ucits - Usd (Acc)
Isin: IE00BHZRQY00 
Da inizio 2021: -11,50%. 
L'ETF investe in azioni di grande e media capitalizzazione in Brasile e mira a replicare il più fedelmente possibile la performance dell'indice FTSE Brazil 30/18 Capped. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Costi di gestione 0,19% competitivi, gli altri quattro ETF specializzati sul Brasile quotati a Milano hanno costi che vanno dallo 0,55% allo 0,74% all'anno. Leggi il documento KID.

Gli indici FTSE Russell UCITS Capped sono ponderati per la capitalizzazione di borsa e progettati per limitare la concentrazione in ogni singola azione nel rispetto dei requisiti di diversificazione richiesti dall'Unione Europea (UCITS). In particolare, l'indice Capped FTSE Brazil 30/18 rappresenta la performance delle società medio/grandi quotate sulla borsa brasiliana. Per evitare una concentrazione eccessiva in ogni singola azione, il peso di ciascun componente è limitato ogni trimestre di modo che quello della più grande azienda non superi il 30% e l'eventuale peso delle altre aziende non superi il 18%. La segmentazione settoriale vede al primo posto Financials 32%, seguiti da Materie di base 15%, Oil 13%, Consumer 13%. I primi dieci titoli presenti sono in ordine di peso: 

 

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