'DIFESA IN RETE' - Puntata 7: Fiducia a zero, protezione a cento

La spesa aggiuntiva in informatica favorita dal piano di investimenti del Next Generation Europe, dovrebbe valere quasi tre miliardi di euro in ricavi in più nei prossimi cinque anni, per il mercato dell’informatica del Sud dell’Europa, per Esprinet che ha poco meno di un terzo di questo perimetro, si traduce in una possibilità di ricavi aggiuntivi nell’ordine dei 700-800 milioni di euro l’anno da qui al 2026. A confermare la previsione presente nel piano industriale presentato lo scorso anno dalla società della distribuzione di materiale informatico, è l’amministratore delegato Alessandro Cattani, ospite della settima puntata del format “Difesa in Rete” dedicato alla cybersecurity.

Le indicazioni del manager si confrontano con un giro d’affari di Esprinet arrivato l’anno scorso a 4,7 miliardi di euro, quest’anno, secondo Intermonte Sim dovrebbe salire a 5,4 miliardi di euro e nel 2023 a 5,6 miliardi. Anche per effetto della crescita nei segmenti ad alto valore aggiunto come quello dei prodotti per la sicurezza informatica, la redditività è destinata a migliorare, arrivando nel 2024 a sfiorare quota 2% di Ebitda Margin, rispetto a 1,5% del 2021.

Cattani ha detto di essere molto ottimista sul 2022, sia per effetto delle previsioni sull’aumento della spesa generale in informatica in Italia, Spagna e Portogallo (“per una volta siamo nel posto migliore d’Europa”), sia per la coda lunga della diffusione dell’informatica causato dai lockdown.  La domanda tira, i problemi sono nell’offerta, incapace da mesi di soddisfare quel che le aziende ed i consumatori chiedono.

Per quanto riguarda l’area della cybersecurity, il ceo ha spiegato che Esprinet è un soggetto generalista: “Non siamo specializzati, siamo piuttosto dei facilitatori, se gli esperti dei software anti hacker si possono considerare i medici, noi siamo i vaccini”. La società presenta i dati del primo trimestre il 10 di maggio. 

 

.