BCE sotto i riflettori: inflazione, crescita e mercati in tensione
I mercati attendono la BCE tra nuove stime su inflazione e crescita. Intanto l’AI frena il Nasdaq e la geopolitica dei chip accende le tensioni tra USA e Cina.

BCE: il nodo centrale per mercati e risparmiatori
La giornata è dominata dall’attesa per la Banca Centrale Europea, chiamata a pubblicare nuove stime macroeconomiche che potrebbero influenzare le prossime decisioni sui tassi di interesse. L’attenzione è rivolta soprattutto alle previsioni sull’inflazione, in particolare per il 2027 e, per la prima volta, per il 2028.
Una possibile revisione al ribasso dell’inflazione rafforzerebbe la posizione delle “colombe”, soprattutto nei Paesi del Sud Europa, favorevoli a ulteriori tagli dei tassi. Al contrario, stime di crescita più solide darebbero argomenti ai “falchi”, più cauti su un allentamento della politica monetaria.
Mercati e AI: primi segnali di tensione
Nel frattempo, i mercati azionari mostrano segnali di nervosismo legati al settore dell’intelligenza artificiale. Emergono dubbi su un possibile eccesso di investimenti, in particolare nei grandi data center. Alcune indiscrezioni su ripensamenti nei finanziamenti hanno contribuito a una correzione del Nasdaq, in calo rispetto ai massimi di inizio mese.
A pesare è anche il timore che la Cina possa accelerare verso l’autonomia nella produzione di chip avanzati, soprattutto sul fronte della litografia, oggi dominata da pochi attori globali.
Geopolitica dei chip e lo sguardo al 2027-2028
Le dinamiche tecnologiche si intrecciano con la geopolitica. Stati Uniti e Cina puntano entrambi al biennio 2027-2028 come snodo strategico per ridurre la dipendenza reciproca e rafforzare la deterrenza economica e tecnologica.
Questo scenario contribuisce ad aumentare la volatilità sui mercati e rende ancora più rilevanti le scelte delle banche centrali, a partire proprio dalla BCE, in una fase finale dell’anno particolarmente densa di appuntamenti chiave.
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