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Rame - I timori di scarsità avvicinano il prezzo al record

Gli esperti vedono per il 2026 un calo dell'offerta causato dall'annuncio dei dazi da parte di Trump e dagli incidenti in alcuni delle principali miniere del mondo

Fili di rame lucenti arrotolati: Primo piano di fili di rame brillanti e avvolti, pronti per l'uso in impianti elettrici.

Il rame ha raggiunto il massimo storico al mercato di Londra a 11.294 dollari a tonnellata. Da inizio anno guadagna il +27%.

Molti esperti sono rialzisti sul rame, metallo essenziale in diversi settori, come elettrificazione, transizione energetica, chimica, edilizia, metallurgia. 

Secondo JP Morgan, nel secondo trimestre del 2026 i prezzi del rame potrebbero raggiungere quota 12.500 dollari la tonnellata, con una media di circa 12.075 dollari nell’intero anno. (Rapporto del 28 novembre 2025).

Le stime potrebbero essere riviste al rialzo grazie alla forte richiesta proveniente dal settore dei data center: “Ciò potrebbe tradursi in circa 475mila tonnellate di domanda di rame nelle installazioni di data center nel 2026, circa 110mila tonnellate in più rispetto a quest’anno”, ha osservato Gregory Shearer, responsabile della strategia sui metalli di J.P. Morgan.

I fattori che spingono il rame sono diversi

  • I dazi di Trump

La scorsa estate il presidente Usa Donald Trump ha annunciato l’introduzione di dazi sul rame. Molti operatori del settore hanno aumentato le importazioni del metallo negli Usa per evitare i rincari dovuti alle tariffe. 

Secondo Kostas Bintas, esperto di Mercuria Energy Group citato da Bloomberg, nel primo trimestre del 2026 oltre mezzo milione di tonnellate di rame potrebbe arrivare negli Stati Uniti.

  • Gli incidenti nelle miniere

JP Morgan cita un grave incidente avvenuto a Grasberg, in Indonesia, dove si trova la seconda miniera di rame più grande al mondo. Una colata di fango ha causato la morte di 7 lavoratori. La parte del giacimento denominata Grasberg Block Cave, che fornisce il 70% della produzione, dovrebbe rimanere chiusa fino al secondo trimestre del 2026.

In Cile si sono verificati alcuni problemi operativi nella miniera di Quebrada Blanca, dove la produzione è destinata a diminuire. Il Cile è il principale produttore di rame al mondo.

“Le nostre stime di crescita dell’offerta per il 2026 sono scese a circa +1,4%, ovvero circa 500 mila tonnellate in meno rispetto alle previsioni di inizio anno”, ha affermato Gregory Shearer.

Un altro allarme viene dalla Cina dove “stiamo già osservando un rallentamento della produzione di rame raffinato, con un’elevata possibilità che le fonderie cinesi si trovino a corto di materiale grezzo”, afferma l’esperto.

JP Morgan Global Research prevede un deficit globale di rame raffinato di circa 330 mila tonnellate nel 2026, fattore che alimenterà le tensioni nel mercato.

  • I tagli al costo del denaro 

Settimana scorsa alcuni funzionari della Fed si sono dichiarati favorevoli ad un taglio dei tassi. Questo ha comportato un aumento delle scommesse, ora sopra l’80%, su una sforbiciata al costo del denaro nella prossima riunione di dicembre. Un taglio dei tassi sostiene la domanda di beni e servizi, quindi anche quella del rame.

Analisi Tecnica Indice Bloomberg Commodity Index

Da oltre due anni, il quadro è rimasto imbrigliato in una contorta fase laterale che ha visto come estremi area 92 e area 108 usd. Operatività. Si è rivelato sistematicamente corretto il suggerimento di sfruttare discese nel range 100/95 usd per acquistare sulla debolezza in ottica di lungo termine. Target di breve in area 108/110 usd. La recente violazione, confermata su base mensile, dell'area sopra indicata dovrebbe imprimere una svolta al trend, laterale da circa tre anni con obiettivi intorno a 120 usd. 

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Investire sul rame

E' disponibile su Borsa Italiana un ETC - Exchange Traded Commodity - che consente di avere un'esposizione al rendimento complessivo dei contratti future sul rame:

WisdomTree Copper UCITS
Codice Isin GB00B15KXQ89 (COPA)
Da inizio 2025: +12,50%
Lo strumento replica l'indice Bloomberg Copper, che a sua volta replica il prezzo dei contratti future sul rame, fornendo il reddito da interessi corretto per riflettere i costi e le commissioni associati al prodotto. Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione EURO. Costo annuo 0,49%. Non distribuisce dividendi. L'ETC è di notevoli dimensioni, oggi circa 1,21 miliardi di euro. Leggi il Documento KID.

Investire sulle commodity

Il risparmiatore che vuole accompagnare, con il massimo livello di diversificazione, la crescita dei prezzi delle commodity e di conseguenza la crescita dell'economia globale può prendere in considerazione i seguenti ETF: 

WisdomTree Enhanced Commodity UCITS
Codice Isin IE00BYMLZY74 (WCOA)
Da inizio 2025: +2,30%
Lo strumento ha l’obiettivo di replicare il Bloomberg Commodity Index Total Return, al lordo di commissioni e spese. Il Fondo investe in buoni del Tesoro statunitensi e utilizza total return swap per fornire la performance dell'Indice. Gli swap sono garantiti su base giornaliera e azzerati mensilmente. Valuta di riferimento USD. Valuta di quotazione EURO. Costo annuo 0,35%. Non distribuisce dividendi. Leggi il Documento KID.

L&G Longer Dated All Commodities UCITS
Isin: IE00B4WPHX27 (COMF)
Da inizio 2025: +3,30%
L'ETF replica la performance del Bloomberg Commodity Index 3 Month Forward Total Return. Il Fondo è esposto alla performance dell'Indice tramite swap stipulati con più controparti. Qualsiasi esposizione verso le controparti degli swap è garantita su base giornaliera. Valuta di riferimento USD. Valuta di quotazione EURO. Costo annuo 0,30%. Non distribuisce dividendi. Leggi il Documento KID. Leggi il Documento KID.

A sua volta il Bloomberg Commodity Index Total Return è un indice denominato in dollari USA il cui obiettivo principale è fornire un'ampia e diversificata esposizione su un paniere di 22 materie prime, coprendo quattro settori: Energia, Agricoltura, Metalli Industriali e Metalli Preziosi come illustrato nella tabella. Il petrolio è presente con le due tipologie Brent e Wti. 
I pesi target sono determinati in conformità con le regole descritte nella metodologia BCOM; 
Nessun gruppo può costituire più del 33% del peso totale;
Nessuna singola commodity, insieme ai suoi derivati, può costituire un peso superiore al 25% del totale;
Nessuna singola commodity può costituire più del 15% del peso totale.

Nella tabella seguente l'elenco delle principali materie prime comprese nel Bloomberg Commodity Index. 

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Rosa Aimoni

Redattrice Finanziaria