Volano le borse di Shanghai e Hong Kong, dopo il nuovo record a WallStreet
L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen è in rialzo del +4,6%, il bilancio settimanale provvisorio è +16,30%, miglior risultato settimanale degli ultimi sedici anni.


Sono ancora le borse della Cina a mettersi in luce stamattina in Asia Pacifico.
L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen è in rialzo del +4,50%, il bilancio settimanale provvisorio è +16,30%, miglior risultato settimanale degli ultimi sedici anni.
Dando esecuzione a quanto annunciato martedì nel corso di una conferenza stampa, la sorveglianza della banca centrale della Cina ha rivisto al ribasso il valore minimo di liquidità che le banche devono tenere accantonata a fronte degli attivi. Il taglio è di cinquanta punti base.
Il governatore Pan Gongsheng non aveva indicato i tempi di esecuzione dei provvedimenti di stimolo presentati, quindi si pensava che Pechino avrebbe formalizzato più avanti, nel corso di una qualche riunione ufficiale degli organismi politici di indirizzo, le misure.
L’agenzia di stampa ufficiale Xinhua, ha riferito stanotte che l’ufficio politico del Partito Comunista Cinese (Politburo) si è concluso con il proposito di nuovi interventi in grado di fermare il declino del mercato immobiliare e rilanciare la crescita.
Hang Seng di Hong Kong +4,1%, +14% la performance settimanale.
Anche la borsa del Giappone sale, indice Nikkei +1,3%. Bilancio settimanale +6,3%. Continua a indebolirsi lo yen, il cross Usd/yen è arrivato a 145,3, da 140 di inizio settimana.
L'inflazione a Tokyo è diminuita questo mese dopo che il primo ministro uscente, Fumio Kishida, ha ripristinato i sussidi energetici per aiutare le famiglie a far fronte a una delle estati più calde mai registrate. I prezzi al consumo, esclusi gli alimenti freschi, sono aumentati del +2,0% a settembre, il ritmo più lento da maggio, secondo quanto comunicato dal Ministero degli Affari Interni. Il dato è in linea alla stima mediana degli economisti. L'indicatore che esclude anche i prezzi dell'energia è rimasto all'1,6%. Il rallentamento dei prezzi dell'elettricità e del gas è stato il fattore principale della decelerazione, con le misure del governo che hanno ridotto di 0,5 punti percentuali l'inflazione complessiva. L'inflazione di Tokyo è un indicatore principale dell'andamento dei prezzi a livello nazionale.
Il rallentamento della crescita dei prezzi causato da fattori temporanei non scoraggerà probabilmente la Banca del Giappone dal procedere a un rialzo dei tassi alla fine di quest'anno o all'inizio del prossimo. Tuttavia, i dati di venerdì riducono l’urgenza dell’intervento.
Intanto aumentano le possibilità che il ministro della Sicurezza economica, Sanae Takaichi, diventi il prossimo leader del Giappone: i risultati del voto del Partito Liberal Democratico, al governo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, dovrebbero arrivare nel pomeriggio. Takaichi ha detto in modo chiaro come la pensa sulla politica monetaria, che in teoria non è affar suo: “E' stupido alzare i tassi ora”.
La borsa di Taipei è in lieve rialzo, KOSPI di Seul in calo dello 0,3%.
Le borse dell'Europa dovrebbero aprire in rialzo, future indice EuroStoxx50 +0,3%.