WALLSTREET SALE, SCENDE ANCORA ALPHABET, EXXON VA OLTRE L'OIL

Ftse Mib +1%
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La borsa degli Stati Uniti prova a riavvicinarsi ai massimi degli ultimi sei mesi toccati la settimana scorsa. Il Nasdaq guadagna lo 0,4%, dal +1% di inizio seduta. S&P500 +0,3%.  

Le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono state pari a 196.000, attesa 190.000, in rialzo rispetto al dato precedente, pari a 183.000

Titoli sotto la lente a Wall Street 

AbbVie +5%. La società farmaceutica ha fornito indicazioni contrastanti sull'andamento delle attività, le previsioni sul 2023 a livello di utile per azione sono sotto le aspettative ma per qualche analista, come per esempio Chris Schott di JP Morgan, si tratta di indicazioni rassicuranti perché quest'anno il farmaco di punta perde la protezione del brevetto e può essere sfidato dai generici.

Alphabet -4%, dal -7% di ieri. Sta costando caro alla società il passo falso nell'arena dell'intelligenza artificiale dove tutti i big tech stanno buttandosi. 

Exxon Mobil +1%. Il Wall Street Journal riporta che il colosso dell'estrazione petrolifera intende riorganizzarsi in modo da diventare un player importante anche in tutto l'ambito delle materie prime, in questo quadro, si inserisce la decisione di mettere in piede un'area di trading. 

Fortinet +1%, il colosso della cybersecurity estende il +11% di ieri, portandosi sul picco degli ultimi sei mesi.

Mattel -7%. I risultati trimestrali hanno disatteso le stime. I ricavi ammontano a 1,4 miliardi, sotto le stime di 1,68 miliardi. 

Pepsi Cola +2%, chiude il quarto trimestre con un utile per azione di poco superiore alle aspettative, a 1,64 dollari. Le vendite a parità di perimetro sfiorano i 28 miliardi di dollari, in rialzo dell'11% ed oltre un miliardo sopra le stime del consensus. La società ha detto che si aspetta di chiudere l'esercizio in corso con un incremento del 96% dei ricavi organici.

Alphabet -2%, estende il -7% di ieri. La presentazione del nuovo chatbot di intelligenza artificiale, Bard, non è piaciuta agli investitori.

Robinhood +4%. Il titolo sale nonostante i ricavi siano inferiori alle attese, pari a 380 milioni di dollari, sotto le stime di 397 milioni. 

Tesla +5% Mercoledì, la società è stata scagionata da ogni colpa per l'incidente di uno dei suoi veicoli in Texas. Il CEO Elon Musk ha dichiarato che annuncerà il suo "Master Plan 3" durante il giorno degli investitori.

Walt Disney +5%, ha presentato dati del trimestre superiori alle attese ed un piano di riduzione dei costi che le permetterà di risparmiare 5,5 miliardi di dollari. 

I mercati azionari europei reagiscono positivamente al dato sull'inflazione in Germania.

Indice Ftse Mib +1,1%, sui massimi da dodici mesi. 

Salgono: Iveco +3%. Unicredit +3,4%. Stellantis +3%. Stm +2,5%. Mediobanca +2,4% dopo i dati sopra le attese. BPER Banca +1,2%. In controtrend TIM -1,7%, Diasorin -1,5%.

Indice EuroStoxx 50 +1%. Dax di Francoforte  +1,1%.

Germania. In gennaio, secondo quanto riportato stamattina dall'ufficio di statistica tedesco, i prezzi al consumo armonizzati UE segnano un incremento del +9,2%, da +9,6% di dicembre, il consensus era +10%. Il risultato è inferiore alle attese ed al minimo da cinque mesi grazie alle misure governative contro il caro prezzi. Va detto che l'aumento è superiore a quanto stimato dall'Eurostat per la compilazione del dato relativo all'intera Area euro, "tant'è che con i dati tedeschi aggiornati l'inflazione Eurozona si attesterebbe a 8,7% da 8,5%", segnala MPS Capital Services.

Macrovariabili

Rendimenti dei bond governativi in calo. BTP decennale 4,12%, da 4,22% di ieri. Bund tedesco a 2,30%, da 2,35%.

Treasury Note a dieci anni a 3,58% da 3,65%. Arrivano segnali confortanti dal mercato delle obbligazioni. L'asta del decennale degli Stati Uniti di ieri ha avuto un'ottima accoglienza, i 35 miliardi di titoli sono stati emessi ad un alto livello di bid -to-cover di 2,66, da 2,23 della precedente operazione, Gli investitori esteri si sono presi quasi l'80%, contro il 71,4% medio delle ultime sei operazioni. Agi intermediari autorizzati è andato solo il 5,4%, nuovo minimo dal 2003.

Euro dollaro a 1,075, +0,5%.

Il petrolio Brent e WTI perde l'1,3%. Il movimento erratico delle ultime settimane si può così spiegare: quando il prezzo sale si attribuisce la causa alle speranza di una ripresa della domanda, a seguito della riapertura della Cina, quando il prezzo scende si attribuisce la causa al rischio di recessione globale.

Oro a 1.871 dollari l'oncia, +0,3%. 

Gas Naturale USA +1,7%. Gas Naturale Europa -1,5%.

Bitcoin in calo dell'1% a 22.700 dollari.

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