WALLSTREET HA DATO LA SCOSSA, LE BORSE DELL'ASIA PACIFICO SALGONO

Le borse dell’Asia Pacifico reagiscono al rimbalzo di Wall Street e salgono.
Ieri il Dow Jones ha interrotto la serie negativa di cinque sedute di ribasso, chiudendo con un aumento dell’1,1%. S&P500 +1,65% e Nasdaq +2,1%. Stamattina i future della borsa degli Stati Uniti sono poco mossi.

L’Hang Seng di Hong Kong guadagna l’1,3% grazie alla spinta dei tech, Baidu sale del 4,5%, Netease +3,5%. Il top della giornata è Orient Overseas, il titolo della holding che controlla diversa attività nella gestione dei container, sale dell’otto per cento.

Lo Shanghai Composite guadagna lo 0,7% nel giorno della pubblicazione dei dati cinesi su consumi e produzione industriale. Nessuna sorpresa dai primi: le vendite al dettaglio sono salite del 3,5%, confermando la ripresa dal -0,2% di gennaio, che gli economisti avevano previsto. Leggermente sotto le previsioni la produzione industriale, salita del 2,4% lo scorso mese: il consensus era +2,6%.

Lo yuan si indebolisce leggermente su dollaro.

La borsa di Tokyo è intorno alla parità. Soft Bank, il conglomerato delle attività nell’high tech, segna un lieve calo.
I verbali dell’ultima riunione della Banca del Giappone mostrano quanto sia compatto il board nella decisione di mantenere in vigore ed attivi tutti gli strumenti della politica monetaria ultra espansiva. 

Il Kospi della borsa di Seul è in rialzo dell’1,5%. In Corea del Sud, la disoccupazione è scesa al 2,6%, dal 2,9% di gennaio. I disoccupati totali sono 743.000, circa centomila in meno del mese precedente.

Il Treasury Note a dieci anni si porta a 3,68% di rendimento, circa dieci punti base in più di ieri mattina. Il BTP ha chiuso a 4,31%.

I dati diffusi ieri pomeriggio hanno mostrato che negli Stati Uniti l’inflazione core scende molto lentamente: la prima causa sono gli affitti. Questa componente del carovita ha contribuito per circa il 70% al rialzo mensile di febbraio, ma anche il resto non sta decelerando a ritmo sostenuto: l’inflazione super core, quella che sottrae gli affitti, è passata dal +6,2% di gennaio al +6,1% di febbraio.

L’euro dollaro tratta a 1,074, poco mosso.

L’oro è in ribasso dello 0,3% a 1.903 dollari l’oncia.

Il petrolio WTI è in rialzo dell’1,3% a 72,4%.

Nel suo bollettino mensile diffuso ieri, l’Opec + ha aggiornato le previsioni sulla domanda di greggio nel mondo per il 2023. Non ci sono variazioni di rilievo, a livello complessivo, rispetto al mese scorso, ma sono diverse le assunzioni su Cina e paesi dell’OCSE: la domanda della prima è stata leggermente rivista al rialzo, la seconda al ribasso.

Il bitcoin si apprezza ed arriva a sfiorare quota 25.000 dollari.

 

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Marino Masotti

Caporedattore