Titoli sotto la lente prima dell'apertura, MFE e Stellantis

I future europei sono in rialzo dopo la sforbiciata della Fed. Guardando al grafico a punti, sono possibili ulteriori tagli di 25 punti base in ciascuna delle prossime due riunioni

Riconoscibile skyline Newyorkese
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I future in Europa tendono al rialzo dopo la sforbiciata della Fed: Euro Stoxx 50 +0,9%. FTSE MIB +0,8%.

La Federal Reserve ha avviato il tanto atteso allentamento con un taglio netto dei tassi di interesse di 50 punti, portando la forchetta del costo del denaro al 4,75%-5%. Una scelta che secondo il presidente dell’istituto, Jerome Powell, segnala l'impegno della banca centrale a sostenere un basso tasso di disoccupazione ora che l'inflazione si è raffreddata. “Abbiamo iniziato bene e con forza e sono molto contento di averlo fatto”, ha detto il numero uno della Fed, durante la conferenza stampa.

Powell ha poi sottolineato che questa mossa non riflette un ritardo delle tempistiche del taglio, ma piuttosto l’intenzione di non rimanere indietro in futuro. Si tratta di una riduzione delle restrizioni, non di un'aggiunta di stimoli.

“Sebbene il mercato si sia concentrato sull'entità del taglio, a mio avviso le prospettive a medio termine sono più importanti”, ha detto Eric Winograd, US Economist di AllianceBernstein. Adesso, guardando al grafico a punti, sono possibili ulteriori “tagli di 25 punti base in ciascuna delle prossime due riunioni della Fed, seguiti da tagli trimestrali sempre di 25 punti base”.

Ma la banca guidata da Powell “può muoversi in modo più aggressivo se necessario”, ha aggiunto Winograd, che ritiene le previsioni dell’istituto troppo ottimistiche, ovvero un PIL del 2% per ciascuno dei prossimi quattro anni, con un tasso di disoccupazione al 4,4%. L’esperto stima invece “che il prossimo anno il PIL si espanderà a un tasso più vicino all'1% che al 2% e di conseguenza mi aspetto che la Fed allenti i tassi di interesse più di quanto suggerito dal grafico a punti, arrivando al 2,75-3,0% entro la fine del 2025”.

Bret Kenwell, US investment analyst di eToro, ha detto che “dopo un rally di sette giorni che ha portato a nuovi massimi storici”, non sarebbe “irragionevole che il mercato si ritirasse un po'. Tuttavia, le prospettive a lungo termine rimangono promettenti: finché l'economia regge e l'inflazione non torna a crescere, i tassi più bassi e la forte crescita degli utili possono continuare a far salire i titoli nel lungo periodo”.

In Europa, il settore auto è tornato sotto i riflettori. Le immatricolazioni hanno segnato un deciso calo ad agosto, con risultati negativi nei principali quattro mercati: perdite a doppia cifra si sono registrate in Germania (-27,8%), Francia (-24,3%) e Italia (-13,4%), mentre la Spagna è scesa del 6,5%.

Titoli sotto la lente

MFE-Mediaforeurope – Ha chiuso il primo semestre del 2024 con Ricavi netti consolidati pari a 1,47 miliardi di euro, +7,8% rispetto a 1,36 miliardi dello stesso periodo dell'anno precedente. I Ricavi pubblicitari lordi hanno raggiunto quota 1,43 miliardi di euro, segnando un +6,7% su base annua. Il Risultato netto di competenza è salito a 104,7 milioni di euro, +20,2% rispetto agli 87,1 milioni dello stesso periodo dell'esercizio precedente.

Stellantis – La casa automobilistica rischia una nuova catena di scioperi negli Stati Uniti da parte del sindacato United Auto Workers, che già nel 2023 aveva messo in ginocchio i tre grandi produttori di auto Usa con un maxi-sciopero di sei settimane. Nell’area Eu-Efta+Uk, il gruppo – che tra i suoi marchi comprende anche Fiat, Jeep, Alfa Romeo, Peugeot, Citroen – ha registrato in agosto una contrazione su anno delle immatricolazioni del 28,7%, con una quota di mercato in calo al 13,7% dal 14,9% di luglio. Le immatricolazioni di auto con batterie elettriche, sempre nelle stesse aree geografiche, sono calate il mese scorso del 36% a 125.833 unità.

UniCredit – Il governo Meloni guarda con favore al tentativo di una fusione con la tedesca Commerzbank a patto che venga mantenuto in Italia il principale centro operativo. Lo riferiscono a Reuters fonti vicine al dossier. La banca tricolore, secondo quanto detto dall’ad Andrea Orcel in un’intervista al Messaggero, è un investitore finanziario con il 9% e non pensa a un'Opa, che sarebbe un atto aggressivo. “Il governo tedesco ha venduto a UniCredit la quota del 4,5% di Commerzbank ritenendoci un investitore affidabile e adeguato”, ha proseguito il manager, aggiungendo che quando il governo tedesco vorrà mettere in vendita la quota residua del 12%, "se saremo graditi e ci saranno condizioni anche di prezzo, con l'autorizzazione potremmo muoverci”.

Campari – Il titolo ha chiuso ieri con un tonfo del 7,5% in reazione alle improvvise dimissioni, con effetto immediato, di Matteo Fantacchiotti dalla carica di amministratore delegato dopo soli cinque mesi, "per motivi personali". Lagfin, il primo azionista della società con il 51,4%, investirà ulteriori 100 milioni di euro
per acquistare azioni "ritenendo che l'attuale prezzo di mercato dell'azione ordinaria Campari non rifletta accuratamente il valore reale". L'azionista "conferma ancora una volta il forte impegno a lungo termine e il suo pieno sostegno alle strategie di crescita". Le operazioni di acquisto saranno eseguite nei prossimi giorni, a seconda delle condizioni di mercato, precisa una nota.