Cadono i tech anche in Asia, Nikkei -3,7%
Le vendite colpiscono soprattutto i listini di Tokyo, di Taipei e di Seul, quelli dove si trovano le grandi società dell'industria dei semiconduttori. Ieri Nvidia ha perso il 9,5%.


All’indomani del pesante inizio di settembre a Wall Street, dove il Nasdaq ha perso il 3,3%, in Asia Pacifico c’è quasi soltanto ribasso.
Indice Nikkei di Tokyo -3,5%, la peggior seduta dal catastrofico -12,4% del 5 agosto. Scendono soprattutto i tech, dopo il -7,7% dell’indice SOX dei semiconduttori. Softbank -7% e Tokyo Electron -7,5%. Lo Yen si apprezza a 145,3: il cross si porta a 145,3 stamattina, da 146,2 di lunedì.
Il governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda ha ribadito ieri che la banca centrale continuerà ad aumentare i tassi di interesse se l'economia e i prezzi si comporteranno come previsto.
Le vendite sulle società dell’high tech penalizzano anche il listino azionario di Taiwan, TAIEX -3,9%. In forte calo anche l’indice KOSPI di Seul, -2,5%.
Le borse della Cina scendono relativamente meno. Hang Seng di Hong Kong -1%, CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,5%.
L'attività dei servizi in Cina si è espansa meno del previsto, aumentando le preoccupazioni sullo stato di salute dell'economia. L'indice dei responsabili degli acquisti dei servizi di Caixin China è sceso a 51,6 in agosto, rispetto ai 52,1 del mese precedente, ha comunicato Caixin e S&P Global stanotte. La previsione mediana degli economisti intervistati da Bloomberg era 51,8. Wang Zhe, economista senior di Caixin Insight Group, commenta così: "La concorrenza nel settore è ancora agguerrita e l'aumento delle vendite attraverso la riduzione dei prezzi è diventato una priorità per le aziende". "Le aziende intervistate hanno adottato un approccio cauto alle assunzioni per risparmiare sui costi, lasciando il mercato del lavoro sotto pressione".
In avvio di seduta la borsa dell’India perde lo 0,5%.
Il future dell’indice EuroStoxx 50 è in calo dell’1%.
Il petrolio tipo WTI resta debole, poco sotto i settanta dollari il barile, sui minimi da dicembre: ieri il greggio del Texas ha perso il 4,4%.

