BORSE E VALUTE DELL'ASIA IN RIBASSO, SI SALVA IL NIKKEI

Il dollaro si rafforza su tutte la valute dell’Asia Pacifico e quasi tutte le borse dell’area sono in calo. L’eccezione è Tokyo: il Nikkei guadagna lo 0,3% nel giorno della pubblicazione dei dati sulla bilancia commerciale: in gennaio il deficit ha raggiunto un nuovo massimo storico a -3.180 miliardi di yen, oltre le aspettative del consensus.

Il CSI 300 dei listini di Shanghai Shenzen perde lo 0,7%, l’Hang Seng di Hong Kong il 2,5%, il Kospi di Seul l’1,3%. Ha aperto intorno alla parità la borsa dell’India.

Lo yuan si indebolisce per il terzo giorno consecutivo, a 6,97 su dollaro. UBS segnalava stanotte in un una nota della sua capo economista Wang Tao, che l’uscita dalla stagione dei lockdown non è stata accompagnata da un aumento delle importazioni, anzi, queste ultime, a suo avviso sono state relativamente deboli, con l’eccezione delle materie prime per il settore costruzioni, rame ed acciaio.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso, future indice EuroStoxx50 -0,7%.

Alle 8 escono le vendite al dettaglio e la produzione industriale della Germania. Alle 11 Christine Lagarde parla ad un evento a Ginevra.

I future di Wall Street sono poco mossi. Ieri l’S&P500 ha chiuso in ribasso dell’1,5%.
Gli avvertimenti sulla stretta monetaria arrivati ieri pomeriggio da Jerome Powell hanno depresso le azioni ed hanno solo lambito le obbligazioni di lungo periodo. Il Treasury Note a dieci anni è a 3,98% di rendimento, solo quattro punti base più in alto del livello di ieri.  Le vendite hanno colpito soprattutto i titoli a breve scadenza, il biennale si è spinto a 5,07%, nuovo massimo dal 2007.

Il BTP si è leggermente apprezzato a 4,51%, da 4,56% del giorno prima.

La Commissione europea pubblicherà oggi le linee-guida di bilancio che i paesi membri dovranno seguire in attesa che entri in vigore l’attesa riforma del Patto di Stabilità. 

L’euro dollaro ha perso ieri l’1,3%, stamattina la discesa prosegue, il cross è vicino ai minimi di medio periodo a 1,053.

Il petrolio WTI ha chiuso in calo del 3,5%, stamattina è poco mosso a 77,5 dollari il barile. La Russia sta vendendo in Asia il petrolio che prima destinava all’Europa, la produzione è rimasta alta in questi mesi, lo ha detto il segretario generale dell’Opec+ ieri nel corso di un evento. 

L’oro tratta a 1.812 dollari l’oncia.
Bitcoin in ribasso a 21.950 dollari.

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