Borse della Cina deboli dopo una seduta contrastata a WallStreet
L’indice PMI manifatturiero di Caixin è salito a 50,7 in novembre, da 49,5 di ottobre: gli economisti erano posizionati su un’altra lettura inferiore a cinquanta punti

Le borse dell’Asia Pacifico iniziano il mese in negativo.
E’ poco sotto la parità il Nikkei di Tokyo nel finale di seduta, la settimana termina con un calo dello 0,5%.
Si stanno avvicinando di nuovo ai minimi di medio-lungo periodo i mercati azionari della Cina. Hang Seng di Hong Kong -0,2%, CSI300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,2%.
L’indice PMI manifatturiero di Caixin è salito a 50,7 punti in novembre, da 49,5 di ottobre: il miglioramento prende in contropiede gli economisti, posizionati su un’altra lettura inferiore a cinquanta punti, lo spartiacque tra contrazione e espansione. L’indice PMI manifatturiero diffuso 24 ore fa dall’ufficio di statistica si era confermato lo scorso mese sui livelli di ottobre, a 49,4.
La borsa di Seul perde l’1%, -0,4% il bilancio settimanale. Le esportazioni della Corea del Sud sono salite di quasi l’8% il mese scorso, in ripresa dal +5,1% anno su anno di ottobre. Il dato è superiore alle stime degli economisti.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo. Future EuroStoxx50 +0,4%.
Ieri l’indice FtseMib di Milano ha toccato i nuovi massimi dal 2008, a fine seduta la variazione era +0,2%.
Seduta contrastata a Wall Street. Il Dow Jones , in rialzo dell’1,5%, ha toccato nuovi massimi dell’anno. Nasdaq -0,2%.
GAZA. Israele e Hamas hanno trovato un accordo per estendere la tregua per un altro giorno. Lo ha scritto ieri sera il Wall Street Journal citando fonti egiziane. Secondo quanto riportato, ma non ancora confermato, l'accordo prevede il rilascio di altri 10 ostaggi, molti dei quali donne e bambini
Macrovariabili
Treasury Note a dieci anni a a 4,33%.
Bund a 2,44%, -5 punti base. BTP a 4,22%.
Euro dollaro a 1,0890. Ieri il cross ha perso lo 0,7%.
Oro poco mosso a 2.040 dollari.
Il greggio Brent e WTI perde il 2,8%. Il taglio aggiuntivo alla produzione deciso ieri dall’Opec+ ha mosso i prezzi all’insù solo negli attimi successivi all’annuncio. Nel corso della serata si è fatto largo lo scetticismo sulle capacità del cartello di tenere fede all’impegno.
Bitcoin in rialzo dell’1% a 38.100 dollari.
