BORSE DELLA CINA IN RIALZO, OGGI CHIUSA WALLSTREET

La settimana inizia in Asia Pacifico con le borse della Cina in rialzo. CSI300 dei listini di Shanghai e Shenzen +1,2%. Hong Kong +0,5%.
Lo strategist di Goldman Sachs, Kinger Lau, scrive in una nota diffusa stanotte che l’indice MSCI China potrebbe essere alla fine dell’anno il 24% sopra i livelli attuali.
I rapporti tra Stati Uniti e Cina hanno registrato un peggioramento nel fine di settimana: l’incontro tra i capi della diplomazia tenutosi ieri a Monaco, si è concluso senza passi in avanti di rilievo sui temi che dividono la prima potenze economica mondiale dalla seconda. I cinesi hanno declassato il meeting ad una semplice contatto, mentre il segretario di Stato Anthony Blinken, nel briefing con la stampa ha accusato Pechino di avere allo studio un nuovo invio di armi alla Russia.
Le borse del Giappone e della Corea del Sud sono intorno alla parità. Stanotte la Corea del Nord ha lanciato due missili balistici ed ha mandato un avvertimento agli Stati Uniti, impegnati nel corso dei prossimi giorni in esercitazioni militari con la marina di Seul.
In lieve rialzo il BSE Sensex di Mumbai.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future dell’indice EuroStoxx50 +0,4%.
Wall Street ha chiuso la settimana con un lieve ribasso dell’S&P500 . Oggi i mercati finanziari degli Stati Uniti sono chiusi per festività.
Il primo evento di rilievo della settimana, per quello che riguarda il fronte macroeconomico, è martedì: escono sia in Europa che negli Stati Uniti gli indici PMI. Mercoledì la Federal Reserve pubblica i verbali dell’ultima riunione del Federal Open Market Committee di gennaio.
Macrovariabili
Il Bund decennale tedesco ha chiuso a 2,43% di rendimento, da 2,47% della chiusura del giorno prima.
BTP decennale a 4,28%. I giornali del fine settimana hanno riportato che dietro al dietro front del governo sui super incentivi alla ristrutturazione delle abitazioni, ci sarebbero le nuove norme contabili sui crediti fiscali. A seguito di queste, l’Italia dovrà rivedere al rialzo il rapporto deficit/Pil dei due anni precedenti. Il MEF, bloccando la girandola dei crediti fiscali, ha quindi impedito che questa voce zavorri i conti pubblici nel 2023.
Il petrolio WTI rimbalza dopo quattro sedute consecutive di ribasso, a 76,5 dollari il barile.
Gas Naturale USA -3% a 2,20 usd su minimi pluriennali. Gas UE a 49 euro per mwh, sui minimi da dicembre 2021.
Oro invariato a 1.842 dollari.
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