Borse della Cina in rialzo, a WallStreet inizia la settimana del Ringraziamento

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire piatte, future Eurostoxx50 invariato. Alle 8 escono i prezzi alla produzione tedeschi.

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La borsa del Giappone ha toccato stanotte i massimi degli ultimi ventitré anni, dopodiché, appesantita dal terzo giorno di apprezzamento dello yen, ha invertito la rotta: l’indice Nikkei perde lo 0,3% nel finale di seduta. L’indice MSCI Asia Pacific è stamattina sui massimi egli ultimi due mesi grazie alla spinta delle borsa della Cina e della Corea del Sud. Hang Seng di Hong Kong +1,4%, CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +0,3%.

Le banche commerciali cinesi hanno confermato le condizioni sul prestito, in continuità con la decisione annunciata a inizio mese di non toccare i tassi d’interesse. Lo yuan si rafforza sul dollaro per il quinto giorno consecutivo.
L’indice Kospi della borsa di Seul guadagna lo 0,9%.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire piatte, future Eurostoxx50 invariato. Alle 8 escono i prezzi alla produzione tedeschi.

Dai future di Wall Street non arrivano indicazioni sull’avvio della prima seduta della settimana del Giorno del Ringraziamento: giovedì il mercato finanziario degli Stati Uniti è chiuso per festività, di solito, anche il giorno ne risente, soprattutto in termini di volumi scambiati.

Nella notte è uscito l’esito del ballottaggio in Argentina, l'ultraliberista di destra Javier Milei e' il nuovo presidente eletto. Con l'86% dei voti scrutinati l'anarcocapitalista ha vinto col 56% contro il candidato peronista progressista Sergio Massa (44,04%). "Oggi inizia la fine della decadenza argentina. Iniziamo la ricostruzione e a voltare la pagina della nostra storia", ha detto il nuovo capo dello Stato nel suo primo discorso.

Macrovariabili

Treasury Note a 4,45%. 

Bund a 2,58%. 

BTP a 4,35%. Venerdì sera Moody’s ha alzato l’outlook dell’Italia a stabile, confermato il rating Baa3. Antonio Cesarano, il chief global strategist di Intermonte ha commentato così la notizia. “Il PNRR è stato fondamentale nella decisione sul rating, insieme al rafforzamento del sistema bancario. Da notare inoltre come Moody’s abbia di fatto recepito la stessa stima della commissione europea sul deficit/Pil 2024 (4,4%), di fatto in linea con quella del governo (4,3%). Moody’s infine ha preso atto dell’impatto positivo dell’inflazione sul costo del debito 2023. Può sembrare infatti controintuitivo, ma il calo dell’inflazione di fatto ha lievemente fatto calare il costo del debito, quasi il 15% del nostro debito pubblico è indicizzato all’inflazione”

Euro a 1,092.

Oro a 1.980 dollari l’oncia.

Petrolio WTI , a 76,5 dollari il barile, in rialzo dello 0,7% dopo il +4% di venerdì. Brent a 81 dollari.

Bitcoin a 37.100 dollari.


Marino Masotti

Caporedattore