Borse Cina contrastate, in rialzo Shanghai dopo la pausa, giù Hong Kong
La Cina è "pienamente fiduciosa" di raggiungere il suo obiettivo di crescita dell’anno, ha fatto sapere la Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma Nessun dettaglio sulle misure di stimolo


Le borse della Cina continentale hanno aperto stanotte dopo la lunga pausa festiva. In avvio di seduta l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen era arrivato a guadagnare oltre il 10%, nel finale il guadagno è del 4%.
Corregge la borsa di Hong Kong: indice Hang Seng -5,5%.
Stanotte le autorità di Pechino hanno dichiarato che la la Cina è "pienamente fiduciosa" di raggiungere il suo obiettivo di crescita dell’anno. Le comunicazioni della Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma si sono fermate praticamente qui. Nessun dettaglio o chiarimenti sulle misure di stimolo all’economia presentate nel corso della seconda parte di settembre.
Il presidente dell'organo di pianificazione, Zheng Shanjie, la figura di spicco della conferenza stampa tenutasi stanotte a Pechino, si è limitato a descrivere l’esistente ed ha rilasciato dichiarazioni ottimiste sulle prospettive di sviluppo della seconda economica del pianeta: “I fondamenti dello sviluppo economico del nostro Paese non sono cambiati", ha detto il massimo responsabile della pianificazione economica, "e siamo anche pienamente fiduciosi di mantenere uno sviluppo stabile, sano e sostenibile"
“La conferenza stampa di martedì del massimo responsabile della pianificazione economica cinese avrebbe dovuto essere il grande momento, quello in cui Pechino avrebbe sfoderato un bazooka di stimolo", ha commentato in una nota Stephen Innes, Managing Partner di SPI Asset Management.
"È chiaro che il mercato voleva di più e la riluttanza di Pechino a lanciare un pacchetto più consistente sta sollevando seri dubbi sulla sostenibilità di questo rally", ha aggiunto Innes.
La borsa di Tokyo risente dalla chiusura in ribasso di Wall Street, ieri sera l’indice S&P500 ha segnato un calo dell’1%. Indice Nikkei -1,3%. Poco mosso il cambio dollaro yen a 148.
In Giappone gli stipendi base dei lavoratori sono cresciuti a un ritmo record in agosto, + 2,9% anno su anno, in accelerazione dal 2,6% di luglio, ha riferito il ministero del Lavoro. L’incremento dovrebbe favorire il nuovo governo del primo ministro Shigeru Ishiba alle elezioni generali di fine del mese.
Meno favorevole l’andamento dei salari reali, diminuiti dopo essere cresciuti negli ultimi due mesi, inoltre, un altro rapporto ha mostrato che la spesa delle famiglie è scesa. "L'andamento dei salari nel complesso non è troppo negativo", ha detto Takayuki Toji, economista senior della Japan Post Insurance.
L'andamento dei salari è uno degli indicatori più seguiti dal governo e dalla Banca del Giappone, le due istituzioni sono impegnate ad avviare un ciclo positivo di aumento dei salari che alimenta la spesa e stimola l'inflazione trainata dalla domanda. Questo meccanismo consentirebbe alle autorità di dichiarare una volta per tutte la fine della deflazione."Penso che la tendenza alla ripresa economica continuerà, ma probabilmente rimarrà poco chiaro se il ciclo positivo salari-prezzi si sia innescato", ha dichiarato Yuichi Kodama, capo economista del Meiji Yasuda Research Institute.
La borsa della Corea del Sud è in calo dello 0,5%. Samsung Electronics perde l’1,5% dopo aver presentato dati del trimestre inferiori alle stime. Il colosso dell’elettronica ha chiuso scusa agli investitori per i risultati deludenti. Jun Young-hyun, appena nominato responsabile del core business dei semiconduttori, ha promesso di rivedere l'organizzazione. In un altro documento, la più grande azienda coreana ha confessato i ritardi nella consegna di un tipo di chip chiave utilizzato con i processori di Nvidia per l'addestramento dell'intelligenza artificiale, questi problemi hanno consentito alla rivale SK Hynix di dominare l'arena delle cosiddette memorie ad alta larghezza di banda.
Il petrolio tipo WTI ripiega dopo aver guadagnato circa il 13% nelle precedenti cinque sedute, stamattina il greggio del Texas è in calo, -1,5% a 76 dollari il barile.