Si ferma la corsa del petrolio, prosegue il rialzo della borsa di Hong Kong

L’indice Hang Seng guadagna l’1,9% grazie alla spinta dei tech e delle società con sede in Cina: indice Hang Seng China Enterprise +2,7%. Restano chiuse le borse di Shanghai e Shenzhen

Petrolio che gocciola da un tubo, simbolo di estrazione e lavorazione.
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La borsa di Hong Kong torna a salire dopo lo stop di ieri, il primo dopo tredici sedute consecutive di rialzo. L’indice Hang Seng guadagna l’1,90% grazie alla spinta dei tech e delle società con sede in Cina: indice Hang Seng China Enterprise +2,7%.

Restano chiuse le borse di Shanghai e Shenzhen.

Per l'Hang Seng, la settimana corta in via di conclusione si dovrebbe chiudere con un rialzo superiore al 15%, dal +20,3% della precedente.

Il mercato finanziario dà l’impressione di aver preso sul serio le tante e diverse misure di stimolo varate su più livelli dalla Cina.

“Per me il cambiamento di direzione e di mentalità delle autorità è davvero importante, ma attendiamo con ansia la reazione dei consumatori durante le vacanze della Golden Week e il seguito che il governo darà al sostegno fiscale”, ha dichiarato Tai Hui, chief market strategist APAC di JPMorgan Asset Management, in un'intervista a Bloomberg TV.

Secondo Citigroup, ci sono segnali di tenuta della domanda di viaggi di piacere in vista delle vacanze della Settimana d'Oro. La Cina ha registrato 21,4 milioni di viaggi in treno nel primo giorno di vacanza, un volume record per un solo giorno, come ha riferito l'agenzia di stampa statale Xinhua, citando il China State Railway Group. 

La borsa di Tokyo è sulla parità, il Nikkei si avvia a chiudere la settimana con un ribasso del -3%. Torna a indebolirsi lo yen, il cross è a 146,3 da 146,8 di ieri mattina. La valuta giapponese si è svalutata questa settimana di quasi il 3%, soprattutto a seguito delle sorprendenti dichiarazioni del neo premier Shigero Ishiba sulla politica monetaria.

Il petrolio WTI si è placato stanotte dopo il balzo del +5% di ieri. Stamattina il greggio del Texas tratta a 73,7 dollari il barile: in tre sedute il guadagno è stato di circa l’otto per cento.

"Non credo che ci sarà una guerra totale. Penso che possiamo evitarla. Ma c'è ancora molto da fare, molto da fare": lo ha detto Joe Biden parlando con i reporter dopo aver risposto con una battuta ("quanto sei sicuro che non pioverà?") alla domanda su quanto sia sicuro che si possa evitare un conflitto su larga scala nella regione. Alla domanda se avrebbe inviato truppe americane per aiutare Israele, il presidente ha risposto: "Abbiamo già aiutato Israele. Proteggeremo Israele”.


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