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Petrolio - Prezzi in calo con dollaro forte e manifattura debole

Persistono le preoccupazioni legate ad un'eccesso di offerta. Il rialzo del dollaro, dovuto alla diminuzione delle attese sul taglio ai tassi, è un altro fattore che pesa sui prezzi dell'energia

Una città prospera grazie all’industria petrolifera, tra sfide e opportunità.

Il petrolio Brent è in calo dell'1% a 63,86 dollari il barile, dopo quattro giorni consecutivi di rialzo. Da inizio anno ha perso il -14%. A deprimere i prezzi sono principalmente le preoccupazioni legate ad un eccesso di offerta. 

Petrolio, cosa muove il mercato

1) Settore manifatturiero e dollaro forte

Gli ultimi dati hanno messo in evidenza la debolezza del settore, sollecitando le preoccupazioni sull'evoluzione della domanda di greggio. “La successione di indici PMI manifatturieri deludenti dall’Asia e poi l’ISM degli Stati Uniti è preoccupante per la domanda di petrolio. Lo è anche la costante minaccia di dazi commerciali che destabilizzano il mercato", ha dichiarato John Evans, analista di PVM Oil Associates citato da Reuters. 

In ottobre, l'attività manifatturiera del Giappone è diminuita al ritmo più veloce degli ultimi 19 mesi, zavorrata dal calo della domanda nei settori dell’automotive e dei semiconduttori. 

Un altro fattore di "rischio" per il corso del greggio è il rafforzamento della divisa Usa: "La rinascita del dollaro statunitense è un altro fattore che frena i prezzi del petrolio, e prevediamo una ripresa della tendenza al ribasso nel breve periodo”, chiarisce Evans. 

Il dollaro si approssima ai massimi di tre mesi, spinto dal ridimensionamento delle aspettative sul taglio dei tassi. Dopo l'ultima riunione della Fed, Jerome Powell ha specificato che un altro taglio a dicembre non è scontato. 

2) La decisione dell'Opec+

Domenica scorsa, l'organizzazione ha deciso di aumentare la produzione di petrolio di 137.000 barili al giorno a dicembre e di sospenderne l'incremento per il primo trimestre del 2026.

“Il mercato potrebbe interpretare questa mossa come il primo segnale del riconoscimento di un eccesso di offerta da parte dell’OPEC+, che finora è rimasta molto ottimista sulle tendenze della domanda e sulla capacità del mercato di assorbire i barili extra,” ha dichiarato Suvro Sarkar, analisti di DBS Bank menzionato da Reuters.

3) Le sanzioni Usa alla Russia 

I prezzi del greggio erano saliti dopo l'annuncio, da parte degli Stati Uniti, dell'introduzione di sanzioni contro Rosneft PJSC e Lukoil PJSC, le due maggiori compagnie petrolifere russe. 

Torbjörn Törnqvist, amministratore delegato del trader petrolifero Gunvor Group, si è dichiarato scettico sul fatto che le restrizioni possano impedire al petrolio russo di trovare acquirenti. Bloomberg riporta una sua dichiarazione di martedì: "Col tempo vedrete che sempre più petrolio russo interrotto, in un modo o nell’altro, tornerà sul mercato. In qualche modo succede sempre".

I vertici di alcune grandi compagnie petrolifere sono dell'idea opposta e hanno avvertito che il mercato non sta prendendo sul serio l’impatto delle restrizioni statunitensi. 

4) La questione venezuelana 

Qualche giorno fa il presidente Usa, Donald Trump, ha annunciato l'arrivo nel mare dei Caraibi della portaerei Usa Gerald Ford. Il tycoon ha precisato di non voler attaccare militarmente il Paese, ma ha accusato il governo Maduro di essere connivente con il narcotraffico.

Il Venezuela ha vaste riserve di petrolio, e il governo Maduro sostiene che siano queste, in realtà, il vero obiettivo di Trump. Il governo venezuelano avrebbe chiesto appoggio a Russia, Iran e Cina. 

L'analisi tecnica del Brent

Da circa tre anni prevale una tendenza di fondo laterale, con un ritmo cedente (massimi decrescenti in successione). Resistenza discriminante verso 80 usd. Forte supporto di lungo periodo in area 60 usd. 

Operatività. Si suggerisce di agire in controtendenza all'avvicinamento degli estremi del range 60/80 usd. In ottica di trading, si può intervenire in acquisto a 65 usd per vendere a 73 usd.

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Per sfruttare le opportunità di trading veloce al rialzo sul Wti si può utilizzare il seguente strumento: 

ETP Wisdomtree WTI Crude Oil 3x Leverage Daily  
Isin IE00BMTM6B32 (3OIL)

L'ETC è completamente collateralizzato. Fornisce un rendimento totale composto da tre volte la performance giornaliera dell'indice NASDAQ Commodity 2nd Front Crude Oil Index ER, più gli interessi attivi maturati sull'importo collateralizzato. Ad esempio, se l'indice aumenta dell'1% in un giorno, l'ETC aumenterà del 3%, al netto delle commissioni. Tuttavia, se l'indice diminuisce dell'1% in un giorno, l'ETC a quel punto diminuirà del 3%, al netto delle commissioni. Leggi il documento KID.

Per sfruttare le opportunità di trading veloce al ribasso sul Brent si può utilizzare il seguente strumento:

ETP Wisdomtree Brent Oil 3x Short Daily
Isin IE00BLRPRK35 (3BRS)

L'ETC fornisce un rendimento totale composto da tre volte la performance giornaliera inversa dell'indice ER NASDAQ Commodity Brent Crude Oil, che riflette un investimento in futures su greggio Brent a termine del mese, oltre ai ricavi da interessi maturati sull'importo garantito. Leggi il documento KID.  

Con un orizzonte temporale più ampio si possono utilizzare i seguenti: 

Wisdomtree Brent Crude Oil (EUR)
Isin JE00B78CGV99 (BRNT)

Da inizio 2025 -11,50%
Lo strumento consente l'investimento Total Return sul petrolio greggio Brent con la replica dell'indice Dow Jones- UBS Brent Crude SubindexSM in aggiunta al rendimento del collaterale. Leggi il documento KID.

Wisdomtree Wti Crude Oil (EUR)  
Isin GB00B15KXV33 (CRUD)
Da inizio 2025 -13,50%
Lo strumento riproduce la performance del DJ-UBS WTI Crude Oil Sub-IndexSM e paga il rendimento sull' interesse capitalizzato del sottostante su base giornaliera. L' indice è del tipo "Excess return" ("Rendimento addizionale"), il componente dell' interesse viene aggiunto per rendere l' investimento "Total return" ("Rendimento totale"). Leggi il documento KID.

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Rosa Aimoni

Redattrice Finanziaria