Lo strategist di Goldman Sachs, Kinger Lau, scrive in una nota diffusa stanotte che l’indice MSCI China potrebbe essere alla fine dell’anno il 24% sopra i livelli attuali.
Due membri del board della Federal Reserve già noti per le posizioni a favore di un intervento massiccio contro l’inflazione, hanno detto di essere a favore di rialzi corposi.
I dati degli ultimi due giorni hanno forse del tutto ridimensionato le aspettative di una frenata brutale della crescita economica (hard landing) e gli ottimisti, alla luce dell’andamento dei consumi in questa prima parte del 2023, cominciano a parlare di soft landing o addirittura no landing.
Il dato di ieri pomeriggio non ha chiarito quale sia il percorso dell’inflazione, ci sono argomenti per quelli che vedono un rapido sgonfiamento e ci sono elementi notevoli per chi si aspetta una discesa lentissima e non sequenziale.
La settimana inizia in Asia Pacifico con le borse della Cina contrastate. Scende l’Hang Seng di Hong Kong (-0,5%) e sale il CSI 300 dei listìni di Shanghai e Shenzen, +0,6%.
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