Azimut - Management confidente su rilievi Banca d’Italia

Fatto

Spunti da indicazioni del management sull’ispezione Banca d’Italia su Azimut Capital Management (ACM).

L’ispezione non è direttamente correlata allo spin-off di TNB, su cui è avviato da tempo un processo informale strutturato di pre-filing.

La presentazione formale della richiesta per ottenere la licenza bancaria e il via libera allo spin-off avranno inizio una volta soddisfatte le richieste della Banca d’Italia relative ad ACM.

In un comunicato stampa pubblicato oggi, Azimut ha confermato l’intenzione di presentare il piano di azione entro il 30 novembre e la volontà di completarlo entro il 30 aprile 2026.

Dettagli sulle carenze organizzative e di governance sollevate dalla Banca d’Italia:

(i) le migliorie richieste in tema di governance includono una struttura di leadership unificata in ACM e la nomina di un Direttore Generale;

(ii) nomina di amministratori indipendenti diversi dai membri del CdA di Azimut Holding;

(iii) Banca d’Italia ha chiesto miglioramenti nei controlli interni, internal audit e risk management con internalizzazione di queste funzioni  rispetto a outsourcing;

(iv) miglioramenti in aree quali risk management, metodologie di performance attribution e nei processi di gestione degli investimenti. 

Nessuna di queste richieste è considerate da Azimut particolarmente complessa da attuare. Possibile rispondere a Banca d’Italia entro il 30 novembre.

Azimut rimane pienamente impegnata a portare a termine il progetto TNB. Il processo per ottenere l’approvazione formale dell’operazione TNB entro la fine del 1° semestre 2026 è ancora considerato possibile dal CEO. Un’eventuale estensione dei tempi non dovrebbe avere impatti rilevanti sulle operazioni di TNB né sugli accordi con il partner finanziario FSI. 

La società ha confermato il target di 500 milioni di euro di utile netto, la politica dei dividendi e il buyback da 500 milioni di euro che è già partito.

Effetto