Tassi in calo? Confermata l’appetibilità del bond Barclays al 5,7%
Lo scenario non è cambiato. Il mercato scommette sul taglio dei tassi a partire da giugno. In questo contesto, in luce il bond di Barclays (ISIN XS2700673440) che offre il 5,7% fisso lordo cumulativo.

Fortemente atteso da tutti gli operatori di mercati, il dato diffuso ieri (martedì 12 marzo) sull’inflazione di febbraio negli Stati Uniti non ha fornito l’auspicata accelerazione verso il cambiamento della politica monetaria, ma non ha neanche messo a rischio un cammino che sembra ben tracciato verso una prima riduzione dei tassi in America, e probabilmente anche in Europa, nel prossimo giugno.
L’inflazione americana, che secondo le previsioni degli economisti avrebbe dovuto restare invariata su base annua al 3,1% di gennaio, è invece salita al 3,2%. E’ sceso il cosiddetto dato “core”, passato dal 3,9% di gennaio al 3,8%. Gli economisti, però, lo avevano previsto ancora più in basso, al 3,7%. Ricordiamo che il dato “core”, che esclude dal calcolo dell’inflazione carburanti e beni alimentari, ovvero le voci più volatili del paniere, è quello più seguito dalla Fed nelle sue decisioni di politica monetaria.
Wall Street in forte rialzo, nessuna delusione fra gli operatori
La reazione positiva di Wall Street, che martedì ha registrato un vigoroso rialzo sia dell’S&P500 (+1,1%) che del Nasdaq (+1,5%), conferma che fra gli operatori finanziari non si è diffuso un senso di delusione per il mancato calo dell’inflazione.
I commenti a caldo degli economisti non sono univoci. Morgan Stanley in una nota ha affermato che il ritmo dell'inflazione più caldo del previsto sarà “un fattore che ritarderà la decisione di iniziare a tagliare i tassi a giugno di quest'anno”. Altri, come Tiffany Wilding, economista di Pimco, osservano che l’aumento dell’inflazione a febbraio potrebbe non impedire alla Fed di tagliare i tassi a metà anno.
Il bond Barclays con ISIN XS2700673440
Borsa ed economisti continuano quindi a vedere giugno come il mese decisivo in cui i tassi inizieranno a scendere. Viene confermato, quindi, lo scenario che rende particolarmente interessante il Bond Fixed Rate Callable recentemente emesso in Italia da Barclays. Il prodotto, identificato dal codice ISIN XS2700673440 e ideato in collaborazione con Intermonte, offre un tasso fisso lordo cumulativo al 5,7%. La durata è 15 anni, con scadenza naturale nel febbraio 2039.
Caratteristiche fondamentali del prodotto sono la cedola cumulativa del 5,7% su base annua e la possibilità di rimborso anticipato da parte dell’emittente.
Da queste caratteristiche ne consegue che l’investitore avrà tre possibilità di incassare il rendimento del bond.
- Le cedole del 5,7% annuo lordo saranno pagate cumulativamente alla data di scadenza, nel febbraio 2039. Alla scadenza il valore di rimborso lordo sarà di 1.855 euro.
- Oppure saranno pagate in caso di rimborso anticipato, che potrà essere deciso ogni anno in modo discrezionale dall’emittente a partire da febbraio 2025. Il bond sarà rimborsato al 100% del valore nominale (1.000 euro), più le cedole maturate. Nella tabella qui sotto riportiamo il calendario dei possibili rimborsi anticipati con i relativi importi.
- La terza possibilità di incassare gli interessi è la vendita del prodotto, che dà diritto al pagamento delle cedole maturate. Facciamo un esempio: se l’investitore decidesse di vendere il prodotto dopo due anni e mezzo di vita, ad esempio il giorno 7 settembre 2026, venderebbe il bond a prezzo di mercato e incasserebbe un rateo lordo di 147,25 euro, ovvero un rendimento cumulato lordo del 14,7%. Ovviamente, il prezzo del bond dipenderà dall’andamento dei tassi. Se i tassi scenderanno ci sarà un apprezzamento del bond. Al contrario, se i tassi saliranno ci sarà un deprezzamento del bond.
Sottolineiamo che il 5,7% per 15 anni è un rendimento superiore di oltre 2 punti percentuali al rendimento attuale del Btp a 10 anni, pari al 3,62%. Tenuto conto del diverso trattamento fiscale fra i due strumenti, si arriva a un rendimento annuo netto del 4,21% per il bond di Barclays e a un rendimento netto del 3,16% per il Btp. Pur sempre una considerevole differenza. In più, il bond oggi è acquistabile sotto la parità sul mercato Euro Tlx al prezzo di 99,7 euro.
La valuta di denominazione è l’euro, il che implica la totale assenza del rischio di cambio, ma anche il rischio di credito è molto limitato. Il rating è molto elevato (A+ per S&P e A1 per Moody’s) e ciò comporta una bassa probabilità che nei prossimi anni Barclays Bank diventi insolvente.
Il rischio principale per l’investitore che compra il bond di Barclays è che nei prossimi anni i tassi di interesse salgano. Questa eventualità porterebbe a una diminuzione del valore di mercato del bond, che comunque alla scadenza finale verrà sempre rimborsato al 100% del valore nominale.
La visione della Bce sui tassi in Europa
Allo stato attuale delle cose, però, è alta la possibilità che il bond non arrivi alla scadenza finale, ma venga rimborsato in anticipo. Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte, ricorda che i mercati scommettono su un calo dei tassi nella seconda metà del 2024. Se questo scenario si rivelerà corretto, il rendimento del bond di Barclays diventerà sempre più appetibile per gli investitori. Al tempo stesso, se nei prossimi anni i costi di finanziamento scenderanno significativamente, a Barclays converrà rimborsare l’obbligazione in anticipo per finanziarsi ad un tasso più contenuto.
Per quanto riguarda l’evoluzione dei tassi di interesse in Europa, segnaliamo le ultime dichiarazioni di Peter Kazimir, membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea e capo della banca centrale slovacca. La Bce, ha detto Kazimir, non dovrebbe abbassare i tassi di interesse prima di giugno, poiché i funzionari hanno bisogno di più dati per essere sicuri che l'inflazione sia stata domata.
“Affrettarsi non è intelligente né vantaggioso", ha dichiarato lunedì in un comunicato il capo della banca centrale slovacca, avvertendo che una mossa prematura rischierebbe di minare la credibilità della Bce. "Solo a giugno, con le nuove previsioni a disposizione, il livello di fiducia raggiungerà la soglia", ha dichiarato, aggiungendo di essere favorevole a "un ciclo regolare e costante di allentamento della politica monetaria”.
La maggior parte dei funzionari della Bce si sta orientando verso il prossimo giugno come punto di partenza per i tagli dei tassi, dando loro la possibilità di valutare i dati cruciali sui salari previsti nelle prossime settimane. Questo calendario è ora anche il punto di vista dei mercati e degli economisti, che prevedono circa un punto percentuale di riduzione nel 2024.
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