La Fed si ferma, riparti con il bond misto a cedole crescenti
Il nuovo Bond ISIN XS2931403914 di BNP Paribas in dollari paga due anni a tasso fisso step up e poi Sofr x 1,5. Struttura pensata per affrontare al meglio le stime di mercato sui tassi.

Opportunità molto ghiotta per chi vuole investire sui tassi USA. Il decennale americano si è riavvicinato in modo importante al record del 5% di rendimento. Un valore che non si vedeva dal 2007. Attualmente il Treasury a dieci anni infatti gira al 4,5%, mentre il massimo di gennaio era al 4,8%. A guidare questo rialzo un importante mix di fattori: l’affermarsi di Trump nella corsa alla Casa Bianca e un news flow macro molto positivo sull’economia americana. È chiaro che una situazione del genere rappresenta un’opportunità ghiotta per chi predilige investimenti obbligazionari. Infatti, l’attuale congiuntura di tassi alti, stando alle attese del mercato, dovrebbe essere una parentesi limitata alla prima parte dell’anno, grazie soprattutto all’effetto Trump.
Per chi volesse approfittare dell’attuale scenario, in evidenza l’ultima emissione obbligazionaria realizzata da BNP Paribas e ideata da Intermonte. I due bond hanno entrambi struttura Fixed Step Up to Floater, ovvero pagano nei primi due anni un tasso fisso crescente (Step Up) e poi un variabile con leva. Una struttura pensata per affrontare in modo efficiente lo scenario più probabile atteso dal mercato in quanto paga:
- Tasso fisso crescente nei prossimi due anni, quando i tassi sono previsti in calo;
- Tasso variabile con leva dal terzo anno, per proteggere e performare in uno scenario di medio termine che potrebbe essere caratterizzato da rialzi inflattivi.
Il bond ISIN XS2931403831 è espresso in euro, mentre quello ISIN XS2931403914 è espresso in dollari. In questo articolo ci concentreremo di quello in dollari, mentre rimandiamo al link per chi volesse approfondire quello in euro.
Fixed Step Up to Floater in $: 6,25% primo anno, 7% secondo. Poi Sofr X 1,5
La struttura è abbastanza semplice ed è pensata per dare il massimo rendimento in un contesto di tassi attesi in calo nei prossimi due anni, per poi cogliere eventuali spike inflattivi. Il Bond, presenta carta di altissima qualità, infatti, è un senior unsecured di BNP Paribas, uno dei principali gruppi bancari europei con rating ragguardevole (S&P’s A+ / Moody’s A1 / Fitch A+) ed ha fondamentali molto solidi.
L’obbligazione in Euro 14y Fixed to Floater Callable di BNP Paribas ISIN XS2931403914 è un bond senior unsecured con struttura mista: nei primi due anni propone un tasso fisso step up e nella restante parte un tasso variabile. L’obbligazione, infatti, paga il primo anno una cedola del 6,25% lordo e il secondo anno una cedola del 7% lordo. Dopo di che si attiva la gamba variabile che paga Sofr per 1,5 (150% del tasso Sofr), con floor allo 0% e cap al 5,5%. Sia per la parte a tasso fisso, che variabile, le cedole sono pagate con frequenza trimestrale. La struttura prevede poi la possibilità di callability annua a partire dalla fine del terzo anno (29 gennaio 2029). La scadenza è prevista per il 27 gennaio 2039. A scadenza, o in caso di richiamo, il bond rimborsa il 100% del valore nominale (1.000 dollari).
Il contesto di riferimento
Come da attese, la Fed inaugura l'era Donald Trump lasciando invariati i tassi di interesse. Una pausa attesa e necessaria per valutare l'andamento e le prospettive dell'inflazione dopo la serie di tagli decisi lo scorso anno. Il che dimostra anche la cautela della banca centrale, fra il rallentamento dei progressi sul fronte dei prezzi - saliti al 2,9% in novembre - e le misure della nuova amministrazione sul fronte del calo delle tasse, della deregulation e dei dazi. Detto questo la direzione di un calo dei tassi non sembra variata, con il mercato che si aspetta per il 2025 due tagli da 25 bp, meno dei cugini europei. Analizziamo più nel dettaglio allora lo scenario di riferimento in cui abbiamo deciso di lanciare questo bond.
Secondo la view dominante sul mercato, i rendimenti obbligazionari potrebbero rimanere mediamente alti ancora per qualche mese, più o meno fino alla fine del primo semestre, spinti soprattutto dalle politiche di escalation avviate da Trump e dalla forza dell’economia americana. La fase di escalation potrebbe andare avanti fino a quando Trump non raggiungerà il compromesso con Putin e chiuderà il giro di trattative sui dazi. Su quest’ultimo punto, il tycoon farà trattative con i singoli paesi, ha iniziato con Canada e Messico, poi passerà a Cina e singoli paesi europei. Secondo gli esperti, a Trump non conviene infatti avere tassi alti e dollaro forte (frutto invece di una politica di escalation). Ecco perché una situazione d’inflazione forte dettata da una vera guerra dei dazi non può essere uno scenario mantenuto a lungo. Lo si vede già dalle sue prime azioni. Trump vuole aumentare le trivellazioni per esportare petrolio e calmierare i prezzi. Su questa direttrice anche la volontà di chiudere con la guerra in Ucraina e trovare un accordo con Putin. Risultato che porterebbe all’eliminazione delle sanzioni e riaprirebbe al gas e petrolio russo, con un aumento dell’offerta e il calo dei prezzi. Parallelamente, la Cina sta diventando nuovamente un’esportatrice di deflazione, vendendo tecnologia a basso prezzo. Insomma, se la fase di escalation potrà durare due o tre trimestri, quella di de escalation andrà avanti almeno fino alle elezioni di medio termine, ovvero novembre 2026.
Ecco perché ci sembra opportuno fissare oggi a questi rendimenti le cedole per i prossimi due anni, senza consentire nel periodo all’emittente la possibilità di richiamare il bond. Questo dovrebbe permettere all’investitore di avere un rendimento maggiore dei tassi di mercato se lo scenario base si dovesse verificare.
Dall’anno successivo, 2027, si riproporrà il tema di ulteriori fughe inflattive. Ecco perché la callability viene posta alla fine del terzo anno perché se dovesse esserci un rigurgito inflattivo, il bond non potrebbe ancora essere callato pagando all’investitore 1,5 volte il tasso Sofr. Ricordiamo che il Sofr (Secured Overnight Financing Rate) è un tasso di interesse diventato punto di riferimento fondamentale nel mondo finanziario, soprattutto dopo la graduale dismissione del più noto LIBOR. Il SOFR misura il costo medio ponderato al quale le istituzioni finanziarie si prestano denaro overnight, utilizzando come garanzia titoli del Tesoro degli Stati Uniti. A differenza del LIBOR, che si basava su stime e sondaggi tra le banche, il SOFR è calcolato in base a transazioni effettive sul mercato, rendendolo un indicatore più accurato e affidabile delle condizioni di mercato.
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