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Quattro Blue Chip italiane per puntare al 31% in due anni

Per puntare sull'Italia con un rendimento del 15,6% annuo e barriera al 50%, in evidenza il nuovo Fast Cash Collect ISIN DE000VC0P9L7 su Ferrari, Leonardo, Moncler e Banca MPS. Durata 2 anni.

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Per tutti gli investitori alla ricerca di alti rendimenti e protezione su un paniere di titoli di qualità, oggi abbiamo una proposta imperdibile e che potrebbe fare al caso vostro. Stiamo parlando del nuovissimo Fast Cash Collect ISIN DE000VC0P9L7 di Vontobel che punta sul basket "worst of" composto da quattro blue chip italiane di alto profilo: Ferrari N.V., Leonardo, Moncler e Banca MPS. Davvero invidiabile il suo profilo di rischio/rendimento dato che, a fronte di un'ampia barriera di protezione al 50% degli strike, riesce ad offrire un rendimento superiore al 31% nei due anni di vita.

Sì, perché ogni mese paga cedole con memoria dell'1,3%, raggiungendo così un rendimento anno del 15,6%, il tutto con una durata limitata a due anni (maturity a luglio 2026). Ma non solo, perché come tutti i Fast Cash Collect lo strumento prevede la possibilità di rimborso anticipato (Autocall) a partire dal secondo mese di vita (da settembre) e con Step Down del 1% mensile (dal 95% al 74%), un meccanismo che permette di facilitare il richiamo del prodotto.

E' proprio questa la caratteristica che permette allo strumento analizzato oggi di pagare premi decisamente più alti rispetto a quanto pagherebbe un normale Cash Collect sui medesimi titoli e con la stessa barriera al 50%. Un prodotto win win perché se dovesse essere rimborsato subito pagherebbe comunque un rendimento difficilmente realizzabile da prodotti a 2/3 mesi. Ma se al contrario anche solo uno dei titoli sottostanti dovesse correggere dai suoi livelli iniziali ecco che permetterebbe al prodotto di rimanere in vita continuando così a pagare le sue ricche cedole mensili dell'1,3%. Dunque un'ottima opportunità di rendimento e di ottimizzazione del portafoglio a rendita.

Ma c'è un altro aspetto che va ad arricchire i punti di forza dell'ISIN DE000VC0P9L7, ovvero le sue cedole che sono considerate come redditi diversi permettendo come tali la compensazione di eventuali minusvalenze in scadenza nel proprio zainetto fiscale. Prezzo a 100 euro.

Ferrari consolida i massimi in attesa dei conti trimestrali

Continua la fase di consolidamento sui top per Ferrari, con il titolo che da febbraio si mantiene molto vicino ai suoi massimi storici. Per il cavallino rampante gli investitori sono in attesa della pubblicazione dei suoi conti trimestrali (in calendario il 01 agosto), con le attese degli analisti che vedono un ulteriore crescita del fatturato e degli utili. In particolare, mediamente gli analisti che seguono il titolo si aspettano che Ferrari riesca ad archiviare il secondo trimestre di quest'anno con ricavi di poco superiori a 1,61 miliardi di euro (vs i 1,585 miliardi di euro realizzati nei primi tre mesi dell'anno). Buon andamento anche per l'utile con l'EPS che nel secondo trimestre è visto a quota 2,052 euro ad azione, contro gli 1,95 euro messi a segno nel primo trimestre. 

Intanto, anche Ferrari si sta preparando per il passaggio all'auto elettrica, con il suo primo veicolo interamente a batteria che è atteso sul mercato per la fine del 2025. Attualmente però i suoi modelli ibridi dotati di batteria pesano per quasi la metà dei volumi (44 % nel FY23).

Il titolo a Piazza Affari da inizio anno è salito del +23%, battendo così il mercato (+11%) e i pari del settore del lusso (+3%). Per il certificato ISIN DE000VC0P9L7 dobbiamo tuttavia osservare l'andamento del titolo quotato sulla borsa di New York, ma niente paura perché il prodotto è Quanto e quindi non sarà sensibile alle fluttuazioni del cambio euro/dollaro.

Come vediamo dal grafico qui sopra su time frame settimanale, per Ferrari la barriera monitorata sia per i premi mensili che per il rimborso del capitale a scadenza si trova poco sopra a quota 200 $, un livello che il titolo non rivede da fine 2022 e che si trova al di sotto di molti ed importanti aree supportive per i prezzi. Tra le principali si segnalano innanzitutto l'area dei 400$ e poi più in basso verso i 369$, i 330$ e poi ancora a 275$ e 231$. Dal punto di vista tecnico, dopo il vigoroso rally messo a segno da fine 2022 (+128%) che ha portato il titolo ad aggiornare più volte i suoi record storici, negli ultimi mesi ha rallentato la sua corsa. In particolare, da fine febbraio sta consolidando i top costruendo una fase di consolidamento laterale tra 405$ e 440$. Per la prosecuzione nel breve-medio periodo della tendenza principale sarà necessaria una salda tenuta di quota 400$.

Leonardo torna sui livelli del 2001

Occhi puntati anche sul colosso dell'aerospazio e della difesa, Leonardo, che proprio oggi pubblicherà i suoi attesi risultati del secondo trimestre. Da questo punto di vista sono positive le stime degli analisti che vedono ricavi ancora in aumento ad oltre 4 miliardi di euro e un Ebitda a circa 492 milioni di euro. Rivisto invece leggermente al ribasso l'utile per azione con l'EPS a 0,314 euro.

Per gli analisti di Equita che, tra l'altro hanno da poco alzato nuovamente il target price sul titolo a 25,5 euro, confermando la raccomandazione "Buy", dopo un primo trimestre migliore delle attese, stimano ora "un secondo trimestre relativamente piatto a livello operativo, ad eccezione della raccolta ordini che dovrebbe beneficiare del trend positivo, in particolare nel settore militare”. Inoltre Equita anticipa anche di attendersi la conferma delle guidance per il 2024.

Intanto, Leonardo ha firmato un Memorandum of Understanding (MoU) con Airbus per una più stretta collaborazione e per estendere le sinergie sull'elicottero militare Nh90. Questo era già stato anticipato dallo stesso AD di Leonardo Cingolani il quale ha anche confermato che l'obiettivo del gruppo è di costituire a settembre una joint venture con l'altro colosso della difesa europea Rheinmetall. Il memorandum of understanding (MoU) per la creazione di una joint venture paritetica per la produzione e sviluppo di nuovi carri armati è infatti già stato siglato a inizio luglio, ma adesso serve il via libera della Commissione Ue e delle autorità antitrust nazionali.

"Una volta partita la joint venture noi saremo pronti a rispondere alle prime richieste delle forze armate", ha dichiarato Cingolani.

Graficamente il titolo si trova da un anno e mezzo tra i best performer a Piazza Affari. Leonardo mostra infatti una performance del +47% da inizio anno, cifra che diventa il +92% se prendiamo in considerazione l'ultimo anno di negoziazione e addirittura il +440% dai minimi del 2020. Dopo la lunga cavalcata rialzista, anche Leonardo ha tirato il freno a mano consolidando ora la fascia di prezzo compresa tra 21 euro e i top dal 2001 a quota 24,5 euro.

In ogni caso risulta strategico il posizionamento della barriera al 50% dato che trovandosi a circa 10,5 euro, è al di sotto di importati aree supportive anche dal punto di vista volumetrico. Nel grafico qui sopra possiamo vedere l'andamento del titolo su time frame settimanale a sinistra e giornaliero a destra. Per il titolo sarà importante mantenersi al di sopra di quota 21 euro, un'area supportiva che se dovesse essere rotta con forza al ribasso potrebbe riportare il titolo verso i 15-17 euro. 

Moncler chiude bene il semestre ma occhio alla Cina

Riflettori accesi anche sul settore del lusso che sta vivendo una fase di debolezza, amplificata anche delle attese di rallentamento per il mercato cinese, dove l'incertezza economica sta minando la fiducia dei consumatori della classe media. "Il contesto macroeconomico globale è altamente volatile e imprevedibile, e i trend di settore sono in continua normalizzazione".

Queste le parole dell'AD di Moncler Remo Ruffini in occasione della presentazione dei risultati del Gruppo che ha chiuso il semestre con ricavi di gruppo pari a 1,23 miliardi di euro, in crescita dell'11% a cambi costanti, trainati proprio dalle vendite in Asia. Il risultato netto di gruppo è stato pari a 180,7 milioni nel primo semestre rispetto a 145,4 milioni nello stesso periodo dell'anno precedente, mentre l'Ebit si è attestato a 258,7 milioni rispetto ai 217,8 milioni nello stesso periodo dell'anno precedente.

Ma ora, oltre alle diverse preoccupazioni macroeconomiche e geopolitiche preoccupa anche quella che sembrerebbe essere la nuova tendenza delle persone più ricche in Cina di evitare l'ostentazione della ricchezza a favore di una moda più discreta. Un fattore che secondo un'indagine condotta da Bain potrebbe contribuire ad un indebolimento della domanda globale di beni di lusso come non accadeva dal picco della pandemia Covid del 2019-2020.

Tuttavia, sono emersi segnali di forte ripresa negli Stati Uniti con una crescita guidata dai clienti più facoltosi, mentre il ritorno dei visitatori stranieri ha incrementato le vendite del lusso in Europa e in Giappone.

Dal punto di vista grafico il titolo continua la sua lenta discesa dai top di periodo sopra a 70 euro, perdendo da lì circa il -20%. Il titolo si è anche riportato al di sotto dell'importante media mobile a 200 giorni (linea arancione sul grafico) e sembrerebbe ora aver messo nel mirino il raggiungimento dell'area di supporto poco sotto a 50 euro. 

Tuttavia, nonostante l'attuale fase di indebolimento, la tendenza di medio-lungo periodo per il titolo è ampiamente positiva, con il colosso del lusso che mostra un ottimo +115% dai minimi del 2020. Da una certa sicurezza anche il livello barriera del certificato ISIN DE000VC0P9L7 che, per Moncler, è posizionato a 27,6 euro, e al di sotto di importanti aree di supporto anche dal punto di vista volumetrico.

Banca MPS continua la fase di rinascimento, +60% Ytd

Occhi puntati anche sul comparto bancario e in particolare su Banca MPS che continua la sua fase di rinascimento contraddistinta anche dal ritorno al dividendo e dalle ipotesi M&A. Il titolo è ora alla prova dei conti trimestrali che saranno attesi per il prossimo 6 agosto. Da questo punto di vista le attese del mercato riportate da Bloomberg stimano un fatturato di 974,40 miliardi di euro, un risultato dunque in calo rispetto agli 1,0128 miliardi realizzati nel primo trimestre. Stesso trend anche per la solidità del margine netto di interesse su base adjusted, che dovrebbe registrare un lieve calo a quota 575,94 miliardi, dai 587 miliardi del primo trimestre.

Intanto, in borsa il titolo dall’inizio è balzato di oltre il 60%, mentre nell'ultimo anno di negoziazione il rialzo è vicino al 90%. Su MPS la barriera al 50% è infine posizionata a 2,50 euro, livelli di fine 2023 prima del recente rally, lasciando quindi una certa tranquillità all'investitore.

Nella tabella qui sotto sono riportati i livelli salienti dei quattro titoli del paniere ISIN DE000VC0P9L7:

Cedole mensili dell'1.3% con memoria e Barriera al 50%

Entrando più nel dettaglio della struttura il punto caratteristico del Fast Cash Collect di Vontobel è la presenza a cadenza mensile, di premi pari all’1,30% (15.60% p.a.) e condizionati ad una barriera del 50% dei rispettivi strike iniziali dei 4 sottostanti componenti il basket.

Tutte le cedole menzionate dell'1,3% sono inoltre inclusive della feature “memory”: se ad una delle date di osservazione previste infatti non dovessero sopraggiungere le condizioni necessarie al pagamento della cedola (i.e. uno o più sottostanti al di sotto della barriera prevista, quindi osservati con un prezzo al di sotto del 50% del rispettivo fixing iniziale), essa non verrà persa ma bensì “conservata” e messa in memoria, per poi venire pagata alla prima data di osservazione in cui le condizioni dovessero presentarsi , insieme a quella prevista per la data in oggetto. 

Possibilità di richiamo anticipato "fast"

A partire dal secondo mese, settembre 2024 quindi, a cadenza mensile, alle stesse date di osservazione per pagamento dei coupon, il certificato avrà anche la possibilità di essere richiamato anticipatamente. Se infatti ad una di queste date tutti i sottostanti verranno osservati con dei prezzi pari o superiori alle rispettive barriere di rimborso anticipato, il certificato verrà rimborsato anticipatamente al valore nominale, a cui aggiungere ovviamente la precedente analizzata cedola.

Come vediamo dalla tabella qui sotto, le barriere che saranno osservate per il rimborso anticipate partiranno dal 95% del fixing iniziale per la prima data di osservazione a settembre 2024, per poi decrescere di 1% ad ogni data di osservazione fino ad assestarsi al 74% (Autocall con step down).

Scenari a scadenza

Se il Fast Cash Collect (ISIN DE000VC0P9L7) non dovesse essere rimborsato anticipatamente, arrivando quindi alla scadenza prevista nel luglio 2026, saranno previsti due possibili scenari per l'investitore:

  • Se alla data di osservazione finale tutti e tre sottostanti dovessero essere osservati con valori superiore al livello di barriera finale, prevista per il 50% del fixing iniziale, il certificato rimborserà 100% del valore nominale a cui verrà aggiunta la relativa cedola. In tal caso l'investimento si chiuderà con successo.
  • Altrimenti il certificato verrà rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei sottostanti (worst of). In tal caso, se ipotizziamo che il titolo peggiore dei tre sia crollato del 60% dal suo valore iniziale, allora il certificato sarà rimborsato a 40 euro (ovvero al 40% del valore iniziale).

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