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ETF: non solo passività bovina, c'è anche la gestione attiva

Gli ETF obbligazionari attivi hanno raccolto 3,7 miliardi di dollari nel 2024, un balzo da 230 milioni del 2023. Nei primi mesi del 2025, fino al 24 marzo, sono già affluiti altri 1,9 miliardi 

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Sempre più ETF nel mondo  

Con 15 trilioni di dollari di patrimonio globale raggiunto nel 2025, gli ETF hanno dimostrato di essere molto più di una moda. L'industria ETF UCITS ha registrato afflussi netti di 107 miliardi di dollari nei primi quattro mesi del 2025.

L'area predominante è quella degli Stati Uniti, ma la componente europea UCITS, a 2,3 trilioni di dollari, sta accorciando le distanze.

Gli ETF restano un affare per l'azionario, anche se la componente obbligazionaria è arrivata a valere quasi un quarto del totale. Questo squilibrio rappresenta per le società del settore un'opportunità di crescita.

Fixed Income

Se dovessimo scegliere l'opportunità più sottovalutata del 2025, il reddito fisso attraverso gli ETF vincerebbe a mani basse. I numeri parlano chiaro: in Europa, gli ETF obbligazionari UCITS gestiscono 558 miliardi di dollari, con afflussi netti di 18 miliardi nell'anno in corso.

In un portafoglio diversificato, le obbligazioni dovrebbero giocare un ruolo fondamentale per bilanciare il rischio azionario. Eppure, il mercato ETF non riflette ancora questa necessità.

Gli ETF obbligazionari attivi stanno dimostrando la loro efficacia con risultati concreti. Prendiamo l'esempio dell'ETF AXA IM US High Yield Opportunities: al 30 aprile 2025 ha ottenuto un rendimento su base annua del +1,45%, superando il benchmark ICE BofA US High Yield che si è fermato al +0,95%. La gestione professionale può aggiungere valore.

Ma la forza del segmento high yield non si ferma qui. Nonostante la volatilità diffusa, questo comparto ha mostrato una resistenza notevole, con un rendimento reale positivo (aggiustato per l'inflazione) nell periodo di tre anni fino a gennaio 2025. 

In generale, restando nel settore di riferimento, la domanda di bond corporate è forte, capita che le emissioni arrivino a valori della domanda 4-5 volte superiore all'offerta. Anche per questa ragione, i credit spread rimangono compressi. L'ambiente di mercato è favorevole e gli investitori retail possono averne beneficio, anche attraverso gli ETF obbligazionario.

Il vantaggio è il seguente: invece di dover acquistare singole obbligazioni (con tutti i costi e le complessità che ne derivano), un singolo ETF può contenere centinaia di titoli, garantendo diversificazione immediata, costi contenuti e una liquidità superiore rispetto agli investimenti diretti.

ETF a gestione attiva

Se qualcuno vi avesse detto dieci anni fa che gli ETF attivi sarebbero diventati una delle innovazioni più promettenti del settore, probabilmente avreste sorriso scettici. Oggi, i numeri raccontano una storia completamente diversa.

Gli ETF obbligazionari attivi hanno raccolto 3,7 miliardi di dollari nel 2024, un balzo impressionante rispetto ai soli 230 milioni del 2023. Nei primi mesi del 2025, fino al 24 marzo, sono già affluiti altri 1,9 miliardi di dollari.

Perché piacciono? La risposta sta nella capacità di combinare i vantaggi strutturali degli ETF (trasparenza, efficienza, negoziabilità) con la flessibilità della gestione professionale. È come avere il meglio di due mondi.

I gestori attivi possono adattare rapidamente le strategie alle condizioni di mercato, navigare meglio i rischi di credito e gestire la volatilità con maggiore dinamismo. Secondo AXA Investment Managers, questa capacità di offrire "liquidità dinamica" rappresenta un valore aggiunto fondamentale.

Il fenomeno non è limitato all'Europa: nel mondo, gli ETF attivi hanno registrato 17 miliardi di dollari di flussi nel 2024. Anche nella gestione attiva, il segmento obbligazionario resta una componente minoritaria ma è anche in accelerazione.

Gli ETF attivi offrono una serie di vantaggi distintivi. Flessibilità strategica per modificare la composizione del portafoglio in base alle opportunità. Specializzazione settoriale per concentrarsi su tematiche specifiche, gestione attiva del rischio attraverso aggiustamenti continui. Costi generalmente più competitivi rispetto ai fondi comuni attivi tradizionali.

A differenza degli ETF indicizzati, quelli attivi si concentrano su un numero più ristretto di titoli, scelti, questi ultimi, in base a criteri specifici di analisi fondamentale, rischio e opportunità. Il risultato? Una maggiore precisione strategica.

ESG

L'investimento sostenibile è una tendenza consolidata che sta ridefinendo il mercato degli ETF. Non si tratta soltanto di una scelta etica, è una strategia di investimento matura che integra considerazioni ambientali, sociali e di governance.

AXA Investment Managers ci crede molto, perciò introduce i criteri ESG direttamente negli ETF obbligazionari attivi. Questo significa valutare fattori ambientali, sociali e di governance anche nei portafogli a reddito fisso, un approccio che riflette la crescente importanza della sostenibilità negli investimenti moderni.

La maturità del segmento ESG è evidente dai numeri: circa l'80% del patrimonio in gestione di AXA IM CORE rientra nella normativa europea ESG (Articolo 8 o 9 dell'Accordo di Parigi sul clima). Una percentuale così elevata dimostra come l'integrazione ESG sia diventata standard piuttosto che eccezione.

Gli ETF "Paris-Aligned", attraverso investimenti obbligazionari mirati, permettono agli investitori di contribuire attivamente agli obiettivi climatici internazionali, senza rinunciare alla solidità del reddito fisso.

Fattori che guidano la crescita. La crescente consapevolezza del cambiamento climatico. Le nuove normative europee sugli investimenti sostenibili creano un quadro regolamentare favorevole alla transizione. Le performance solide di molte aziende ESG-compliant stanno cancellando il mito della sostenibilità ammazza rendimento.

Infine, gli ETF ESG offrono accesso a settori innovativi come energie rinnovabili e tecnologie pulite. Nel segmento obbligazionario, questi strumenti permettono di accedere al potenziale di crescita del mercato delle obbligazioni verdii, sociali e sostenibili, combinando stabilità finanziaria e responsabilità sociale.

L'approccio ESG negli ETF non si limita alla selezione dei titoli. Include anche l'engagement attivo (coinvolgimento) con le aziende, in modo da promuovere pratiche sostenibili. In questo modo, gli investitori non solo escludono settori controversi, ma contribuiscono attivamente a guidare il cambiamento verso un'economia più sostenibile.

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I giornalisti finanziari e gli analisti di Websim