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Terre rare - L'ittrio raggiunge prezzi folli

Da gennaio, i prezzi europei di questo elemento sono aumentati del +4.400% a 270 dollari al kg. Alla base degli aumenti, le restrizioni imposte da Pechino

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La locuzione "terre rare", balzata di recente agli onori della cronaca a causa del conflitto commerciale fra Usa e Cina, include diversi elementi chimici necessari in svariati processi industriali. 

Fra questi troviamo anche l'ossido di ittrio, che dallo scorso gennaio ha visto un poderoso rialzo a causa delle restrizioni imposte dalla Cina, il primo esportatore di terre rare al mondo. 

Da gennaio, i prezzi europei di questo elemento sono aumentati del +4.400% e hanno raggiunto 270 dollari al kg (dati Argus citati da Reuters).

Bloomberg cita invece i dati forniti da Asian Metal: l’ossido di ittrio ha raggiunto un massimo storico dopo essere aumentato di quasi il 1.500% quest’anno, il prezzo ha raggiunto 126 dollari al chilogrammo, erano 8 dollari alla fine del 2024. 

In un secondo momento, la Cina ha allentato le restrizioni, ma non ha sospeso i controlli alle esportazioni introdotti in aprile. Un quadro che fa predominare l'incertezza spingendo al rialzo i prezzi. 

L'analista di Argus Ellie Saklatvla, citato da Reuters, ha riferito che “Le restrizioni all’export della Cina hanno senza dubbio provocato una corsa all’ittrio che continua da diversi mesi”. 

Impieghi dell'ittrio

Questo metallo viene impiegato nei settore Aerospazio, Energia e Semiconduttori, nell'ambito delle tecnologie mediche, delle ceramiche e dei laser. 

L'ittrio viene utilizzato anche nelle leghe speciali per i motori e nei rivestimenti per la protezione dalle alte temperature di diversi impianti, come le pale delle turbine a gas. 

Affrancarsi da Pechino 

Secondo un rapporto dell’U.S. Geological Survey pubblicato a gennaio, gli Stati Uniti importano tutto il loro ittrio, il 93% proviene dalla Cina e il resto da materiale inizialmente lavorato in Cina.Ma questa situazione potrebbe cambiare. 

L'associazione Usa Aerospace Industries Association sta collaborando con Washington per ampliare la produzione nazionale. “Al momento, la nostra catena di approvvigionamento dipende fortemente dalle importazioni dalla Cina, una dipendenza che ha contribuito all’aumento dei costi in un contesto di carenze crescenti”, ha affermato Dak Hardwick, vicepresidente per gli affari internazionali dell’AIA. 

ReElement Technologies, società Usa con sede in Indiana, prevede di iniziare a produrre ossido di ittrio. Le quantità dovrebbero essere pari a 200 tonnellate all’anno, ovvero 16 tonnellate al mese, entro dicembre, per poi salire a 400 tonnellate all’anno entro marzo, ha dichiarato a Reuters il CEO Ryan Jensen.

Anche Christian Bruch, CEO di Siemens Energy, ha affermato che l’azienda sta lavorando per diminuire la dipendenza da Pechino: “Finora non abbiamo visto alcun impatto diretto sulle nostre catene di approvvigionamento. Monitoriamo la situazione con preoccupazione, ma per ora è gestibile.”.

Bloomberg cita MP Materials, società Usa sostenuta dal Pentagono, che estrae ittrio nell'ambito progetto Mountain Pass. L’azienda sta accumulando materiale e pianifica un’ulteriore espansione.

Fuori dagli Usa, la australiana Lynas Rare Earths sta ampliando la sua capacità di produrre ittrio dalla miniera di Mount Weld e dall’impianto di lavorazione in Malesia.

Per investire sulle terre rare 

Per investire in ottica di lungo termine si può utilizzare il seguente strumento:

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Da inizio 2025: +65%

L'ETF replica l'andamento dell'indice WisdomTree Strategic Metals and Rare Earths Miners. A sua volta, replica le società di tutto il mondo impegnate nell'esplorazione, nell'estrazione e/o nella raffinazione di materiali essenziali per la transizione verso le fonti di energia rinnovabili. I titoli azionari inclusi sono filtrati a seconda di criteri ESG (ambientali, sociali e di corporate governance). L’indice di spesa complessiva (TER) dell'ETF è pari allo 0,50% annuo. Replica fisica totale ovvero acquistando tutti i componenti. Non distribuisce dividendi. L’ETF è stato lanciato il 3 aprile 2024 ed ha domicilio fiscale in Irlanda. Leggi attentamente il KID.

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Rosa Aimoni

Redattrice Finanziaria