Ultimi giorni per il Maxi di Marex: 18,60% subito con le big tech USA
Inizia il countdown per la maxi cedola incondizionata del 18,60% offerta dal Maxi ISIN IT0006766437 di Marex su Meta, Tesla e Nvidia. Pagamento fissato per il 18 dicembre e ultima cum date 13 dicembre

Il Natale arriva in anticipo con il Maxi Cash Collect di Marex (ISIN IT0006766437) su tre big tech a stelle e strisce: Meta, Tesla e Nvidia. Sono infatti gli ultimi giorni per poter acquistare il certificato e beneficiare della maxi cedola iniziale del 18,60%, totalmente incondizionata.
Il prodotto prevede, successivamente al pagamento della prima maxi cedola, coupon mensili condizionati dello 0,334% (4% annuo), con effetto memoria. Le profonde barriere, previste sia per il pagamento delle cedole mensili che per la protezione del capitale a scadenza, sono fissate al 50% dei livelli iniziali.
La scadenza è fissata a novembre 2027, ma con possibilità di richiamo anticipato tramite meccanismo di Autocall a partire da agosto 2025.
18,60% incondizionato già a dicembre, a seguire 0,334% ogni mese
Fiore all’occhiello del Maxi Cedola di Marex (ISIN IT0006766437) è senza ombra di dubbio la prima cedola incondizionata del 18,6%, in pagamento il 18 dicembre. Gli investitori che acquistano il prodotto entro il 13 dicembre, ultima data cum, avranno diritto al maxi coupon: 186 euro per certificato (18,6% del valore nominale di 1,000 euro).
Dopo la maxi cedola, il certificato prevede cedole mensili condizionate dello 0,334% (3,34 euro), corrispondenti a un rendimento annuo potenziale del 4%. Queste cedole sono legate a una barriera al 50% dei valori iniziali (strike), garantendo il pagamento dei premi finché i titoli del basket non perdono oltre il 50% rispetto ai valori di riferimento.
In caso di discesa sotto la barriera, scatta la funzione di memoria, che consente il recupero dei premi non erogati qualora i titoli risalgano sopra la barriera nelle successive date di osservazione semestrali.
La maxi cedola del 18,6%, così come le successive, saranno trattate fiscalmente come “redditi diversi”. Questa particolarità contribuisce a rendere il titolo la soluzione fiscalmente più efficiente tra i certificati d’investimento, permettendo di portare in compensazione tutti i flussi generati con le eventuali minusvalenze accumulate nei 4 periodi d’imposta precedenti. È comunque bene verificare con la propria depositaria la tipologia di compensazione applicata: se immediata o a scadenza. Nel caso infatti di compensazione immediata, ovvero registrata nel momento stesso in cui viene incassata la cedola, essa può essere portata a compensazione delle minus in portafoglio immediatamente. D’altro canto, in caso di compensazione a scadenza, l’effettiva compensazione con le minusvalenze avverrebbe solo a scadenza, in caso di rimborso anticipato o in caso di chiusura dell’investimento da parte dell’investitore. Facile intuire come tra le due alternative la prima risulti decisamente più efficiente rispetto alla sua controparte a scadenza: in quest’ultima, infatti, se si decidesse di “forzare” il processo di compensazione disinvestendo appena dopo che la maxi cedola iniziale sia stata pagata, lo scorporo della stessa dal prezzo di mercato genererebbe nuove minusvalenze, spostando semplicemente il problema invece che risolverlo. Un metodo meno efficiente come detto rispetto alla compensazione immediata, ma che comunque permette di “guadagnare tempo”, dando così la possibilità all’investitore di programmare il recupero su un orizzonte temporale più ampio ed in maniera più qualitativa.
Possibilità di richiamo anticipato e scenari a scadenza
Il certificato ha una durata prevista di tre anni, con possibilità di richiamo anticipato a partire da agosto 2025. Grazie al meccanismo di Autocall, infatti, da agosto 2025 in poi, se in una qualsiasi data di osservazione tutti e tre i sottostanti risultano sopra i rispettivi livelli iniziali, il certificato sarà rimborsato anticipatamente, restituendo il valore nominale e includendo gli eventuali coupon rimasti in memoria.
Se non dovesse essere richiamato anticipatamente, e quindi arrivare a scadenza nel novembre 2027, saranno previsti due possibili scenari:
- Se alla data di osservazione finale tutti e tre sottostanti dovessero essere osservati con valori superiore al livello di barriera finale, prevista per il 50% del fixing iniziale, il certificato rimborserà 100% del valore nominale a cui verrà aggiunta la relativa cedola (e le cedole eventualmente non pagate).
- Altrimenti il certificato verrà rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei sottostanti. In tal caso, se ipotizziamo che il titolo peggiore dei tre crolli del 70% dal suo valore iniziale, allora il certificato sarà rimborsato a 300 € (30% del valore iniziale), a cui si aggiungerebbe la prima cedola incondizionata per un totale di 486 €.
Focus sul basket
Spostiamo ora l’attenzione sul basket sottostante, composto da 3 titoli tutti appartenenti al club delle “Magnificent 7”, titoli che negli ultimi tempi hanno avuto un impatto determinante nel generare l'incredibile rialzo dell'indice S&P500, portandolo a raggiungere nuovi massimi storici.
Meta
Primo dei tre titoli in analisi è Meta. La scorsa settimana, complice la discesa del rendimento delle Treasury Note a 10 anni (passate da 4,50% a 4,15%), il Nasdaq 100 e le Magnificent 7 sono riusciti a far registrare un rialzo eccellente portando l’indice a mettere a segno i nuovi massimi storici. Tra l’intero pool di nomi particolarmente in luce, e tra i maggiori contributori del picco di performance registrato, è stato senza dubbio Meta, che ha messo a segno un +12% settimanale circa. Meta mette a segno questa ottima performance a conclusione di un anno più che positivo, con una performance sull’anno del +77% circa, attestandosi attualmente a quota 614 usd circa (massimi storici). Il trend è attualmente sostenuto da un primo supporto posto in are 558 usd, successivamente un secondo in area 540 usd ed un ultimo, ultimo checkpoint prima di un importante gap, in area 450 usd.
Tesla
Riprendendo l’exploit fatto registrare dal Nasdaq 100 è doveroso sottolineare come il contributo maggiore al nuovo massimo storico è stato portato da Tesla, che resta ancora sotto la luce dei riflettori come uno dei migliori titoli degli ultimi mesi, facendo registrare su base settimanale un +21% circa. L’exploit della scorsa settimana arriva a conclusione di un anno più che eccellente, dove la stessa Tesla è riuscita a mettere a segno una solida performance del +55% circa da inizio anno, e di un ultimo periodo in cui, complice anche il risultato delle elezioni presidenziali americane, è tornata prepotentemente sotto i riflettori con proiezioni per le possibili vendite future e possibili nuovi business più che rosee. Il titolo attualmente quota in area 390 usd, continuando l’uptrend iniziato da qualche settimana ormai. Possiamo notare infatti la rottura di un ultima resistenza posta in area 359 usd ed il sostegno dato da due supporti in area 329 usd e 300 usd.
Nvidia
Ultimo titolo del basket è Nvidia, nome ormai più che noto e vero fiore all’occhiello del mercato americano degli ultimi anni. Dopo l’ultima comunicazione dei dati, risultati sopra le aspettative sia in termini di utili che di ricavi, Nvidia consolida sempre più la sua posizione da leader del settore e si candida sempre più a diventare un benchmark per quello che riguarda la nuova rivoluzione tecnologica ormai già iniziata, ovvero quello guidata dall’intelligenza artificiale. Nvidia quota attualmente in area 137 usd, dopo una brillante performance da inizio anno del +181% e attualmente sostenuto da due supporti in area 131 usd e 100 usd.
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