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Tre titoli italiani di qualità per un rendimento del 12%

Banco BPM, Eni ed Enel sono i sottostanti del Cash Collect con ISIN DE000HC9AHQ0 che paga cedole trimestrali con memoria del 3%. La barriera è al 50% sia cedole che capitale.

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Molto spesso, quando nello scenario economico prevale l’incertezza, le soluzioni d’investimento migliori sono le più semplici, concrete e senza fronzoli, come ad esempio il certificate con ISIN DE000HC9AHQ0 emesso da Unicredit quattro mesi fa. La cosa bella? Che dopo diversi mesi a forte premio, a causa del rally del mercato, il certificato è tornato a 100 euro, con un rapporto rischio rendimento veramente interessante. Lo potremmo definire uno strumento costruito all’insegna della concretezza, a partire dal rendimento potenziale offerto che è un corposo 12% annuo, a cui si aggiunge un’ampia protezione al capitale investito, grazie alla barriera al 50%. Caratteristiche tecniche a parte, la peculiarità del prodotto è data dalla qualità dei sottostanti, ovvero il paniere di azioni su cui si va a investire comprando questo certificate: sono tre fra le azioni più apprezzate dal pubblico degli investitori italiani: Banco BPM, Enel ed Eni.

Cedole trimestrali del 3% con memoria
Lanciato sul mercato a metà settembre a un valore nominale di 100 euro, il Cash Collect di Unicredit ha una durata di quattro anni e paga ogni tre mesi una cedola del 3% (12% all’anno) con memoria, condizionata da una barriera al 50%. La stessa barriera al 50% protegge il capitale, che alla scadenza finale verrà rimborsato al 100% del valore nominale (100 euro) anche se nel frattempo le quotazioni dei sottostanti saranno scese rispetto al valore iniziale. La protezione vale fino a un ribasso massimo del 50%.

Grazie all’effetto memoria, se a una data di osservazione uno o più sottostanti si troveranno sotto la barriera la cedola trimestrale non verrà pagata, ma sarà accantonata e verrà corrisposta alla prima scadenza successiva in cui tutte e tre le azioni saranno tornate sopra la barriera.

Barriera al 50%: cosa succede alla scadenza finale

Grazie a questo meccanismo, per chi compra oggi il certificate DE000HC9AHQ0 la scadenza fondamentale sarà l’ultima data di osservazione del 16 settembre 2027: se quel giorno tutti e tre i sottostanti chiuderanno a prezzi pari o superiori alla barriera l’investimento si concluderà con pieno successo. L’investitore verrà rimborsato al 100% del valore nominale del certificate (100 euro), gli verranno pagati l’ultimo premio e tutte le cedole eventualmente non pagate e trattenute nella memoria del prodotto.

Se invece anche solo uno dei sottostanti accuserà un ribasso superiore al 50%, il rimborso sarà proporzionale alla performance del peggiore dei sottostanti. Ipotizziamo che il peggiore sia sceso del 60% dal valore iniziale: il rimborso sarà pari al 40% del valore nominale del prodotto, cioè 40 euro. Ovviamente non saranno pagate l’ultima cedola e neanche i premi eventualmente non corrisposti e trattenuti in memoria.

Acquistabile sul mercato secondario a 100 euro

Oggi il prodotto è acquistabile sul mercato secondario a un prezzo molto vicino ai 100 euro, che rispecchia l’andamento dei sottostanti da metà settembre a oggi. Mentre le quotazioni di Banco BPM e di Enel sono salite rispettivamente del 9,7% e dell’8%, Eni sta soffrendo la discesa del petrolio e le sue azioni hanno perso il 2,2% dal lancio del certificate.

I livelli di riferimento del certificate DE000HC9AHQ0

Riassumiamo la situazione nella tabella qui sotto in cui riportiamo i livelli di riferimento del certificate ISIN DE000HC9AHQ0.

Uno scenario denso di incertezze

All’inizio di questo articolo abbiamo fatto presente la semplicità e la concretezza di questo strumento, particolarmente adatto a navigare nelle acque tumultuose dei prossimi anni. Inflazione, tassi di interesse, conflitti armati, contrasti commerciali sono solo alcuni dei temi in grado di influenzare pesantemente l’andamento dei mercati finanziari. Senza dimenticare che nel 2024 oltre 4 miliardi di persone (metà dell’umanità) si recherà alle urne per votare e i mercati saranno influenzati dall’esito delle elezioni. La polarizzazione e le tendenze nazionaliste e populiste in corso da anni complicano il quadro politico generale e avranno implicazioni di lungo termine per i singoli Paesi, per le alleanze internazionali, per lo scenario economico globale.

Il super ciclo elettorale è cominciato il 13 gennaio a Taiwan dove la vittoria del candidato del Partito democratico progressista (Dpp), William Lai, nettamente schierato a difesa dell’indipendenza dell’isola, potrebbe acuire le tensioni con Pechino, che ritiene la riunificazione “storicamente inevitabile”. Le elezioni più grandi si terranno in primavera in India, Paese con 1,4 miliardi di abitanti, ma quelle più importanti saranno le presidenziali negli Stati Uniti. Trump è avanti nei sondaggi, la sua eventuale affermazione cambierebbe radicalmente le prospettive della guerra in Ucraina e in Medio Oriente, le relazioni con i Paesi europei e con la Nato.

Intanto gli ultimi dati confermano la debolezza dell’economia tedesca, che ha chiuso il 2023 in recessione, e l’asfittica ripresa della Cina, che non è in grado di mantenere la promessa di guidare la crescita mondiale dopo la pandemia.

Tre società che godono della fiducia degli investitori

A fronte di tutto questo abbiamo le azioni di tre società italiane di grande qualità. Per avere un’idea veloce ma significativa della fiducia che il mercato ha in Eni e Banco BPM, basta ricordare che negli ultimi 15 giorni gli investitori istituzionali internazionali si sono letteralmente strappati di mano le nuove obbligazioni che queste due società hanno emesso. Eni è andata sul mercato con l’obiettivo di raccogliere 1 miliardo di euro offrendo un nuovo bond a 10 anni: ha ricevuto richieste per 5 miliardi di euro e ha collocato l’obbligazione a un rendimento del 3,875%. Banco BPM ha trovato una domanda da 3,2 miliardi di euro a fronte dei 750 milioni di bond a 6 anni che è andata a offrire a un tasso del 4,875%.

A fronte di tutto questo, il certificate DE000HC9AHQ0 offre un rendimento potenziale del 12% all’anno.

Vediamo un po’ di statistiche

Negli ultimi 28 anni Eni è scesa sotto i 7 euro soltanto nel 2020, l’anno in cui è esplosa la pandemia da Covid e in cui per alcuni giorni il prezzo del petrolio era diventato addirittura negativo: quasi a dire che se qualcuno si offriva di acquistare un carico di greggio non doveva pagare, ma riceveva del denaro, oltre al petrolio.

Le quotazioni di Banco BPM sono in continua ascesa da marzo 2021. È in quel mese che si sono visti per l’ultima volta prezzi inferiori a 2,15 euro, il valore dove è stata posizionata la barriera.

Quanto a Enel, bisogna andare indietro di oltre 10 anni, al dicembre 2013, per trovare quotazioni inferiori a 3,14 euro, il livello della barriera.

Infine, ricordiamo i target price indicati dal consensus degli analisti censiti da Market Screener e il conseguente potenziale di rialzo (upside).

 

 

 

Possibile il rimborso anticipato

Per completare la descrizione del certificate DE000HC9AHQ0 dobbiamo ricordare la possibilità del rimborso anticipato (autocall), che scatta a partire da giugno 2024 se a una data di osservazione trimestrale tutti e tre i sottostanti sono al di sopra dei livelli target prefissati (o allo stesso livello). Si inizia con un livello target pari al 100% del valore iniziale e con un meccanismo step-down si scende ogni sei mesi di cinque punti percentuali, per arrivare nel dicembre 2025 all’85%, livello che resterà invariato fino a giugno 2027. Poi, alla scadenza finale di settembre 2027, sarà la barriera al 50% a determinare la conclusione dell’investimento.

Disclaimer:

Il Certificate è soggetto ad un livello di rischio pari a 5 su una scala da 1 a 7. L’investimento in questa tipologia di Certificate espone il risparmiatore al rischio default dell’emittente. Tutti i rendimenti espressi sono al lordo delle imposte.

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