Rendimento del 13% con le cash-cow del settore tech Usa
Tre titoli cash cow da 1,084% p.m. condizionato con memoria (13,01% p.a.) con il Cash Collect di Marex (IT0006765991). Barriere al 60%, Autocall con step down da luglio 2025 e scadenza a ottobre 2027.

Non si chiamano né Nvidia, né Apple, ma i sottostanti del prodotto che analizziamo oggi (ISIN IT0006765991), sono comunque tre grandi aziende che da decenni contribuiscono alla crescita dell’industria tecnologica americana e continuano a farlo con una capacità di innovazione che è insita nei loro stessi marchi.
Prendiamo Broadcom, un nome importante fra i produttori di chip. Non è Nvidia: a Wall Street non è salita del 206% da inizio anno come la società regina dell’intelligenza artificiale, ma ha comunque messo a segno un ragguardevole +69%. Broadcom progetta semiconduttori e software aziendali, inoltre produce modem via cavo, processori di rete e adattatori di storage. Gran parte di questi equipaggiamenti sono destinati ai data center che stanno crescendo come funghi in tutto il mondo per ampliare le capacità dell’intelligenza artificiale.
Quindi anche Broadcom ha un ruolo molto importante nello sviluppo dell’AI, tant'è vero che l’azienda prevede che i propri ricavi di quest'anno legati all'intelligenza artificiale contribuiranno per circa 12 miliardi di dollari, pari al 24% del fatturato totale.
Stesso discorso (numeri a parte) lo si può fare anche per Hewett Packard Enterprise (HPE) e per IBM, due nomi storici della manifattura tech Usa che oggi giocano in prima linea sul fronte dell’innovazione informatica.
Il Cash Collect che vanta un rendimento annuo del 13%
Insieme, queste tre società costituiscono il fortissimo basket di sottostanti del certificato Memory Phoenix emesso il 15 ottobre scorso da Marex. Contraddistinto dal codice ISIN IT0006765991, il prodotto ha durata di tre anni e si caratterizza per pagare cedole mensili dell’1,084%, arrivando così ad un rendimento annuo potenziale del 13%. Lo strumento ha un valore nominale di 1.000 euro, ma oggi è acquistabile sul mercato secondario poco sopra a quota 1.031 euro.
La cosa interessante di questo certificate è che permette di investire su tre aziende pienamente inserite in un trend rialzista di lunga durata, quello dell’innovazione tecnologica e oggi dell’intelligenza artificiale, ma si caratterizzano per una forte stabilità del business e una ridotta volatilità. Le tre società non promettono i rialzi mirabolanti di alcune startup, ma presidiano con posizioni di forza importanti mercati. I loro brand sono riconosciuti a livello globale, godono di un’ampia e solida base di clienti e hanno una redditività elevata, poiché non hanno bisogno di sostenere importanti spese di marketing. Tutto questo permette di accostarle alle cosiddette “cash cow”, società che realizzano flussi di cassa positivi e costanti da diversi anni.
Capitale protetto con barriera al 60%
E’ proprio grazie a queste caratteristiche dei sottostanti che il certificato con ISIN IT0006765991 può offrire un rendimento potenziale così alto, garantendo al contempo un’elevata protezione al capitale vista la presenza di un'ampia barriera di protezione al 60% dei valori di riferimento iniziali (strike).
Infatti, alla data di scadenza, e quindi tra tre anni, gli investitori saranno rimborsati al 100% del valore nominale del certificate (1.000 euro) anche se nel frattempo le quotazioni dei sottostanti saranno scese sotto i valori iniziali (strike), con un limite massimo di ribasso del 40%. In caso di ribasso maggiore anche di un solo sottostante, l’investitore subirà una perdita proporzionale alla performance del sottostante peggiore.
Premi mensili con memoria dell’1,084%
Il rispetto della barriera al 60% è anche la condizione da rispettare per il pagamento dei premi mensili da 10,84 euro. Alle date di osservazione stabilite (la prima sarà il 15 novembre), la cedola sarà corrisposta se nessuno dei tre sottostanti accuserà un ribasso superiore al 40% dal valore di strike.
Grazie all’effetto memoria, se a una certa data di osservazione non si saranno realizzate le condizioni per ricevere il premio, esso non sarà cancellato, ma resterà nella memoria del certificato per essere poi corrisposto alla prima successiva in cui tutti e tre i sottostanti saranno tornati a quotare sopra la barriera.
Quindi, basterà che tutti e tre i sottostanti quotino sopra la barriera all’ultima data di osservazione (15 ottobre 2027) per avere la certezza di incassare tutte le 36 cedole mensili previste e chiudere l’investimento con un rendimento medio annuo del 13%.
Possibile rimborso anticipato a partire da luglio 2025
Il prodotto ISIN IT0006765991 potrebbe inoltre essere rimborsato prima della scadenza finale. E' infatti possibile il rimborso anticipato (autocall) a partire da luglio 2025, se a una data di osservazione tutti e tre i sottostanti quoteranno al di sopra di alcuni livelli prestabiliti. Questi livelli sono decrescenti nel tempo: da luglio a dicembre 2025 è richiesto il 100% del valore di strike, e poi ogni sei mesi si scende di 5 punti percentuali, fino ad arrivare all’80% del valore di strike da luglio 2027 fino alla scadenza finale.
Cosa succede alla scadenza finale del certificate
Se non dovesse scattare l’autocall, alla scadenza finale del 15 ottobre 2027 si apriranno due possibilità:
- Se alla di scadenza tutti e tre i sottostanti quoteranno sopra la barriera, allora il certificato sarà rimborsato al valore nominale di 1.000 euro. In tal caso, l'investitore riceverà l’ultima cedola, più tutte le altre cedole eventualmente non pagate e trattenute in memoria.
- Se invece alla scadenza finale anche solo uno dei sottostanti dovesse quotare sotto la barriera (o allo stesso livello), il certificate verrà rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei sottostanti. Ipotizziamo che il peggiore accusi un ribasso del 45% dal valore iniziale: il certificate verrà rimborsato a 550 euro (55% del valore iniziale).
BROADCOM
Lo scorso 4 novembre UBS ha ribadito la sua raccomandazione Buy su Broadcom, alzando allo stesso tempo il target price a 200 dollari da 170 dollari. Pochi giorni dopo Bank of America ha alzato il suo target a 215 dollari a seguito di un incontro presso la sede centrale di Broadcom a cui ha partecipato il Ceo Hock Tan. In questo frangente, la discussione con gli investitori si è concentrata sulla crescente presenza di Broadcom nel mercato dell'intelligenza artificiale. L'azienda prevede che le vendite legate all'intelligenza artificiale contribuiranno per circa 12 miliardi di dollari, pari al 24% del fatturato totale, nell'anno fiscale 2024.
Secondo il consensus degli analisti, Boradcom dovrebbe chiudere il 2024 con una crescita dei ricavi del 44% a 51,6 miliardi di dollari, ma l’utile subirà una decurtazione da 14 a 5 miliardi di dollari per effetto di alcuni importanti investimenti. La redditività tornerà ad essere di piena soddisfazione nel 2025, con un fatturato previsto di 60,5 miliardi (+17%) e un utile di 19,1 miliardi.
Su 42 analisti che coprono il titolo, 37 raccomandano di comprare le azioni e la media dei target price è 193,6 dollari (+5% sul prezzo attuale). Dall’inizio dell’anno l’azione è salita del 69%.
Nel grafico qui sotto possiamo vedere l'andamento su time frame settimanale di Broadcom. Come vediamo la barriera di protezione sul titolo è situata a 105,58 dollari, un prezzo molto distante dai prezzi attuali e al di sotto dell'importante area supportiva dei 120 dollari.
HEWLETT PACKARD ENTERPRISE (HPE)
HPE è un fornitore di software aziendali, soluzioni IT e servizi cloud per il business. Il mese scorso la società ha organizzato la sua giornata dedicata all'AI, in cui ha presentato diversi nuovi prodotti. A detta di molti esperti, oggi HPE dispone di un forte vantaggio competitivo nel settore IT che si traduce in un tasso di fidelizzazione dei clienti superiore al 96%.
Lo scorso gennaio HPE ha annunciato l’acquisizione per 14 miliardi di dollari di Juniper Networks, realizzata proprio con l'obiettivo di rafforzarsi nell’AI del networking. L'acquisizione consentirà all'azienda di fornire soluzioni end-to-end sicure e AI-native nel settore del networking. Si prevede che l'accordo farà salire la quota di fatturato di HPE per il networking a più alto margine dal 18% a circa il 31% del fatturato totale.
Hewlett Packard Enterprise si sta concentrando sugli hyperscaler e sui fornitori di servizi di intelligenza artificiale come mercati di riferimento, entrambi previsti in crescita a un tasso annuo del 29-30% fino al 2007. Il networking, in particolare, rappresenta un settore in forte crescita, tanto che il management di HPE lo definisce “una delle maggiori opportunità al di là dei server” e prevede un mercato combinato di 135 miliardi di dollari entro il 2027.
Il consensus degli analisti stima che HPE chiuderà il 2024 con ricavi pari a 29,3 miliardi di dollari (+0,6%) e un utile di 2,1 miliardi (+5%), destinato a salire nel 2025 a 2,3 miliardi.
Con un P/E sull’utile 2025 di 12 volte, HPE appare ben sottovalutata: attualmente il P/E medio dell’S&P 500 è di 22 volte.
Su 18 analisti che seguono il titolo, otto raccomandano di comprare le azioni (Buy o Outperform), mentre in 10 consigliano di tenerle in portafoglio (Hold). La media dei target price è 21,5 dollari, un prezzo in linea con la quotazione attuale. Dall’inizio dell’anno HPE è salita del 30%.
IBM
L'ultimo titolo del paniere ISIN IT0006765991 è International Business Machines (IBM), colosso che fornisce soluzioni e servizi integrati in tutto il mondo. In un panorama tecnologico in continua evoluzione, la focalizzazione strategica di IBM sull’AI e sui servizi di cloud ibrido ha permesso all'azienda di capitalizzare le tendenze emergenti. Nel campo dell’AI generativa, oggi IBM propone servizi in grado di aiutare i clienti a gestire e ottimizzare gli LLM sia on-premises che off-premises.
Recentemente Bank of America ha alzato il suo target price su IBM da 209 a 250 dollari con raccomandazione Buy. La media dei target price dei 20 analisti che coprono il titolo è 214 dollari, in linea con la quotazione attuale. Il P/E sull’utile stimato per il 2025 è di 24 volte, leggermente più alto della media di Wall Street. Dall’inizio dell’anno le azioni IBM sono salite del 32%. Su IBM la barriera al 60% si trova a quota poco sotto a 140 dollari. Sul titolo le principali aree di supporto si trovano a 196$, 163$ e 148$.
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