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Il Cash Collect difensivo sull'Italia che punta al 10% annuo

Basket italiano, premi mensili dello 0,84% con memoria (10,08% p.a.) e barriere profonde al 50%. Il Low Barrier Cash Collect di Unicredit (ISIN DE000UG0VWH2). Autocall da maggio 2025 e durata 3 anni

Italia up

Rendimento annuo del 10% e rischio mitigato grazie alla barriera protettiva al 50%: sono queste le caratteristiche vincenti del Low Barrier Cash Collect di UniCredit con codice ISIN DE000UG0VWH2, prodotto che consente di sfruttare le potenzialità di un paniere worst of basato su tre differenti settori chiave dell’economia italiana. 

Parliamo di banche (BPER Banca), cavi per energia e telecomunicazioni (Prysmian) e automotive (Stellantis).
Questo strumento finanziario, di stampo difensivo e con scadenza a 3 anni, offre all'investitore la possibilità di ricevere premi mensili con memoria dello 0,84% (10,08% annuo), condizionati ad una barriera profonda al 50%. È prevista anche la possibilità di un rimborso anticipato, ma prima di approfondire i meccanismi di funzionamento del certificato, analizziamo i tre titoli sottostanti. Prezzo a sconto a quota 97,5 euro a certificato. 

BPER, crescita interna ed efficienza operativa per uno sviluppo sostenibile

BPER Banca ha delineato un piano industriale ambizioso, focalizzandosi sulla crescita interna e sull'efficienza operativa. L’istituto prevede di superare i 5,5 miliardi di euro di ricavi entro il 2027, con una espansione annua dell'1,5%, sostenuta dall'incremento delle commissioni e da una gestione efficiente dei costi, riducendo quelli operativi del 7%.

Inoltre, BPER punta a investire 650 milioni di euro in tecnologie avanzate, al fine di creare un'esperienza cliente più personalizzata e favorire una maggiore efficienza delle attività. La banca ha poi deciso di aumentare il payout ratio al 75%, distribuendo circa 3,2 miliardi di euro in dividendi cumulati entro il 2027, evidenziando una solida fiducia nei propri obiettivi strategici. Gli analisti sono quasi unanimi sul titolo: 9 buy, 1 hold e zero sell.

Prysmian pensa in grande: oltre 16 miliardi di ricavi al 2027

Prysmian ha presentato una strategia con obiettivi finanziari superiori alle stime iniziali degli analisti. La società prevede ricavi tra 16 e 19 miliardi di euro entro il 2027, sostenuti da ordini già acquisiti per 20 miliardi. 
Il management punta a un EBITDA di 1,775 miliardi di euro nel 2025 per poi arrivare a 2 miliardi di euro nel giro di un triennio. Prysmian intende anche aumentare la remunerazione degli azionisti attraverso un incremento del 10% del dividendo per azione e un piano di riacquisto di azioni tra 1 e 1,1 miliardi di euro. 

Prysmian mira a espandersi nel mercato statunitense attraverso acquisizioni strategiche, in particolare nel settore delle telecomunicazioni e dei data center, approfittando delle politiche favorevoli alle aziende con produzione locale. Gli esperti sono a grande maggioranza positivi sul titolo: 17 buy, 4 hold e 2 sell.

Stellantis adesso punta al rilancio

Stellantis ha affrontato sfide significative nel 2024, registrando una diminuzione del 17% dei ricavi totali. Le azioni della società hanno più che dimezzato il proprio valore e ora potrebbero pertanto rappresentare delle occasioni d’acquisto. Anche perché Stellantis prevede una ripresa nel 2025, con una crescita dei ricavi e una generazione positiva di cassa. 

Il Cfo, Doug Ostermann, ha detto che “la dinamica di quest'anno sarà più forte e più orientata verso il secondo semestre”, grazie soprattutto a nuovi modelli che saranno lanciati sul mercato. La casa automobilistica è guidata per ora dal presidente John Elkann, che ha dichiarato che il processo di nomina di un nuovo Ceo si concluderà entro il primo semestre, considerando che ci sono “ottimi candidati, sia interni che esterni”. Una volta scelto il numero uno, il gruppo potrebbe accelerare la propria fase di ripresa e rilancio.
I giudizi su Stellantis monitorati da Bloomberg vedono 11 buy, 19 hold e 4 sell. 

Rendimento del 10,08% annuo e barriera al 50%

E' tornato a sconto (97,5 euro) il certificato di UniCredit (DE000UG0VWH2), prodotto che si caratterizza per la sua barriera profonda fissata al 50% del valore iniziale dei tre sottostanti (strike fissati alla chiusura del 28 novembre 2024). Detto in altre parole, se nei prossimi tre anni (la durata del certificate) nessuno dei tre sottostanti subirà un dimezzamento del proprio valore, il rimborso del capitale investito avverrà al 100% del valore di emissione. 

La stessa barriera al 50% sarà la soglia da rispettare per il pagamento dei premi mensili, il cui valore è pari allo 0,84% del valore di emissione. Si arriva così ad un rendimento annuo potenziale del 10,08%, una performance che ad oggi è amplificata visto il suo prezzo a sconto sul mercato. 

Grazie all’effetto memoria, nel caso in cui a una data di osservazione mensile non ci fossero le condizioni per ricevere il premio, non verrà perso, ma resterà nella memoria e sarà corrisposto alla prima scadenza successiva in cui tutti e tre i sottostanti saranno tornati allo stesso livello della barriera, o a un livello superiore. In sostanza, per avere la certezza di incassare tutti i premi previsti, basterà che alla scadenza del 18 novembre 2027 nessuno dei tre titoli abbia una quotazione inferiore alla rispettiva barriera al 50%.

Autocall da maggio

Il certificato ISIN DE000UG0VWH2 è anche possibile che non arrivi alla data di osservazione finale, perché a partire dal mese di maggio potrebbe essere rimborsato anticipatamente con il meccanismo dell'autocall.

Il meccanismo dell’autocall è di tipo step-down e in questo caso ogni cinque mesi il trigger per fare scattare il rimborso anticipato scenderà del 5%: da maggio 2025 a settembre 2025 sarà il 100% dei valori di strike, nei successivi cinque mesi il 95%, e via via fino all’80% da gennaio 2027 a ottobre 2027.

Calendario cedole DE000UG0VWH2

Gli scenari alla scadenza

Se il certificato non verrà richiamato in anticipo, alla data di scadenza finale del 18 novembre 2027 si potranno verificare due scenari alternativi: 

  • Se tutti e tre i sottostanti quoteranno sopra la barriera, o allo stesso livello, il certificate verrà rimborsato al valore d’emissione di 100 euro. L’investitore riceverà l’ultima cedola e le cedole eventualmente non pagate e trattenute nella memoria.
  • Se invece alla scadenza finale anche solo uno dei sottostanti dovesse quotare sotto la barriera, il certificate verrà rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei sottostanti. Ipotizziamo che il peggiore accusi un ribasso del 60% dal Valore iniziale: il certificate verrà rimborsato a 40 euro (40% del Valore iniziale).

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