Enel, Eni e Banco BPM: le tre gemme italiane che valgono il 10%
Tre eccellenze italiane nel nuovo Low Barrier Cash Collect (IT0006767492) di Natixis. Barriere al 50%, 10% p.a. condizionato con memoria e autocall da agosto 2025 con scadenza a febbraio 2028

Tre tra le migliori esponenti del panorama italiano, una solida protezione del capitale e un'opportunità di rendimento annuo a doppia cifra: tutto questo con il nuovo Low Barrier Cash Collect (ISIN IT0006767492) di Natixis che arriva oggi in vetrina. Il certificato è stato costruito partendo dal basket composto da Enel, Eni e Banco BPM, aggiungendo poi una profonda barriera a scadenza sul capitale posta al 50% dei valori iniziali, che garantisce una protezione significativa contro ribassi di ampia entità. I coupon condizionati, pari al 2,50% trimestrale (10% annuo), verranno riconosciuti qualora i sottostanti rimangano sopra il 50% dello strike iniziale e beneficiano del meccanismo di memoria, che consente di recuperare eventuali cedole non distribuite nei mesi precedenti. Un grande classico che tanto piace agli investitori in certificati e che presenta un ottimo rapporto rischio rendimento. Il prodotto infatti combina esposizione a tre dei titoli di alta qualità del panorama nostrano, con una struttura difensiva e un interessante potenziale di guadagno. La scadenza è prevista per il febbraio 2028 ma, da agosto 2025, vi sarà anche la possibilità di richiamo anticipato tramite un meccanismo di Autocall a trigger decrescenti.
La struttura
2,50% condizionato ogni trimestre (10,00% annuo)
Da maggio 2025, e successivamente ogni trimestre, il certificato offre la possibilità di percepire coupon pari al 2,50% (25 euro), condizionati al rispetto di una barriera posta al 50% dei valori iniziali dei tre sottostanti. I coupon beneficiano del meccanismo di "memoria", che consente di recuperare eventuali cedole non pagate. In caso di mancato pagamento, infatti, per via di uno o più sottostanti registrati alla relativa data di osservazione al di sotto della barriera (prezzo inferiore al 50% del rispettivo fixing iniziale), il coupon sarà conservato e corrisposto alla prima data utile successiva in cui la condizione risulti soddisfatta, insieme alla cedola prevista per quella data. Importante anche sottolineare che i rendimenti generati da questo certificato saranno classificati fiscalmente come redditi diversi.
Possibilità di richiamo anticipato
A partire da agosto 2025, ed a seguire alle stesse date di osservazione per il pagamento dei coupon, il certificato avrà anche la possibilità di essere richiamato anticipatamente. Tramite il meccanismo di Autocall se infatti ad una di queste date tutti i sottostanti verranno osservati con dei prezzi pari o superiori ai rispettivi trigger di rimborso anticipato, il certificato verrà rimborsato anticipatamente al valore nominale, a cui aggiungere ovviamente la precedente discussa cedola. I trigger di Autocall previsti partono dal 100% dei propri valori iniziali per poi decrescere, ogni tre mesi, di -5% fino ad assestarsi al 55%.
Qui di seguito uno specchietto del calendario eventi previsto per il titolo in questione:
Se il Low Barrier Cash Collect non dovesse essere rimborsato anticipatamente, arrivando quindi alla scadenza prevista per febbraio 2028, saranno previsti due possibili scenari:
- Se alla data di osservazione finale tutti e tre sottostanti dovessero essere osservati con valori superiore al livello di barriera finale, prevista per il 50% del fixing iniziale, il certificato rimborserà 100% del valore nominale a cui verrà aggiunta la relativa cedola (e le cedole eventualmente non pagate).
- Altrimenti il certificato verrà rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei sottostanti. In tal caso, se ipotizziamo che il titolo peggiore dei tre crolli del 70% dal suo valore iniziale, allora il certificato sarà rimborsato a 300 euro (30% del valore iniziale).
Focus sul Basket
Enel
Nonostante un 2024 chiuso con una performance laterale ed un 2025 iniziato sulla stessa lunghezza d’onda, Enel si conferma come una delle migliori realtà del panorama italiano e protagonista di un solido uptrend che perdura ormai da ottobre 2022. Notizia delle ultime settimane è quella che il governo, nella persona del ministro dell’economia Giorgetti, starebbe lavorando ad un piano da attuare nel breve termine contro il caro bollette: misure destinate a famiglie e imprese per ridurre i costi dell’energia ed un provvedimento dovrebbe essere assunto nelle prossime settimane. Molte le opzioni al vaglio, dalle più facili da attuare a quelle più strutturali, ma nessun dettaglio definitivo è stato ancora comunicato. Quello che però si deduce dalle indiscrezioni è che il costo della maggior parte degli interventi sarà a carico dello Stato, evitando così un impatto diretto sui conti dei fornitori di energia come la stessa Enel. Enel scambia attualmente in area 6,89 EUR, sostenuta da due importanti supporti in area 6,25EUR e 5,50 EUR e con l’unica barriera prevista dal certificato fissata a 3,409 EUR (livelli toccati per l’ultima volta nel 2016).
Eni
Dopo un 2024 chiuso non troppo brillantemente, Eni apre questo 2025 mettendo a segno un solido +5% a dimostrazione di come, nonostante le difficoltà indotte anche in parte dallo scenario macroeconomico, era e resta uno dei fiori all’occhiello delle principali protagoniste di Piazza Affari. Dopo la notizia degli ultimi giorni riguardante la firma di un accordo con Egitto e Cipro per lo sviluppo e l’export di gas dal Blocco 6 di Cipro (Blocco 6 operato da Eni con una partecipazione del 50%), continua l’attesa per i risultati del 4Q24 previsti per il prossimo 27 febbraio. Le attese per il trimestre restano contenute, principalmente guidate da quelle che sono state le caratteristiche sul fronte macroeconomico con prezzi del petrolio sequenzialmente più bassi, prezzi del gas aumentati ulteriormente, margini di raffinazione leggermente in ripresa dopo la contrazione del 3Q24 e margini della petrolchimica ancora negativi. Attesa anche per il nuovo business plan 2025-28 dove ci si attende una progressione naturale della strategia presentata l'anno scorso, basata sulla massimizzazione dell'integrazione del portafoglio lungo la catena del valore e sul processo di decarbonizzazione, continuando a sfruttare il suo modello di business satellitare. Eni scambia attualmente in area 14,15 EUR, sostenuta da due importanti supporti in area 12,7 EUR e 10,6 EUR con la barriera prevista dal prodotto fissata a 7,047 EUR (livelli toccati per l’ultima volta nel novembre 2020).
Banco BPM
Dopo un 2024 da record, Banco BPM inizia brillantemente anche il nuovo anno mettendo a segno una performance del +15% da inizio 2025, a dimostrazione della solidità del trend di crescita di cui è protagonista, insieme a tutti gli altri player del settore, e di come l’istituto sia ormai più che affermato come una vera e propria eccellenza del panorama italiano. Banco BPM è stata al centro dei riflettori negli ultimi mesi grazie alle due possibili operazioni lato M&A che l’hanno vista protagonista da un lato come acquirente (Anima) e dall’altro come target (Unicredit, la cui offerta rimane a parere degli addetti ai lavori ancora ad enorme sconto rispetto al reale fair value dell’istituto). Nonostante i possibili scenari che si potrebbero profilare con le due citate operazioni, le aspettative al di la di ciò restano più che rosee per l’istituto (a dimostrazione dell’ormai consolidata solidità) a seguito dell’aggiornamento del piano industriale comunicato lo scorso 13 febbraio, con un previsto aumento dei margini (e copertura da calo dei tassi d'interesse), una solida posizione patrimoniale e una sana politica di distribuzione. Il titolo scambia attualmente in area 8,98 EUR, sostenuto da tre importanti supporti posti a 7,5 EUR e 6,5 EUR ed un ultimo, più profondo, in area 5 EUR. Da evidenziare l’unica barriera prevista dal prodotto settata a 4,52 EUR.
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