SYMRISE - Aggiornamento Stime

Variazione nelle Stime

Aggiornamento stime. In vista dei risultati del primo trimestre, rivediamo leggermente al ribasso le nostre stime per il 1Q25E e l’intero FY25E. Riteniamo che la crescita organica nel primo trimestre del 2025 sarà più bilanciata tra le divisioni Scent e Flavor/Nutrition, con una buona performance nel segmento delle fragranze per il consumo, delle fragranze di alta gamma e del settore Food & Beverages. Tuttavia, i filtri UV e la nutrizione per animali domestici stanno registrando un inizio d'anno più debole, in parte a causa di un confronto sfidante nel segmento UV. Nonostante il nuovo aumento dei prezzi delle uova alimentari, i costi delle materie prime per le proteine dell’uovo di Symrise stanno diminuendo e vengono trasferiti ai clienti attraverso prezzi più bassi, grazie all’uso di flussi secondari non correlati ai prezzi delle uova alimentari. Poiché, dopo la pubblicazione preliminare dei risultati del 2024, le nostre stime per il FY25E erano già inferiori rispetto al consenso, riteniamo che l’impatto sulle revisioni del consenso sarà limitato dopo l’implementazione delle nostre attese per il 1Q25E. Tuttavia, riduciamo le nostre previsioni di crescita organica per la divisione TNH per riflettere il calo dei prezzi delle materie prime nella nutrizione per animali domestici (circa 230 milioni di euro di vendite annue), pur mantenendo sostanzialmente invariate le nostre aspettative sui volumi per l'FY25E.

La view degli Analisti

Giudizio: OUTPERFORM; TP a €116.0. Symrise rimane piuttosto conveniente rispetto al concorrente Givaudan e ai suoi livelli storici, scambiando a un multiplo EV/EBITDA di 12.0x sulle stime per il 2026 (rispetto a 19.7x per Givaudan e 15.3x storicamente) e con un rendimento del free cash flow su EV del 4.2% per il 2026 (contro il 3.3% di Givaudan e il 3.0% storico). Per questo motivo, riteniamo che Symrise rappresenti un'aggiunta di valore per la maggior parte dei portafogli. Tuttavia, nel breve termine, l’incertezza legata al sentiment dei consumatori in Nord America e in Europa, aggravata dai dazi, dal recupero più lento dei margini e dall’incertezza politica riguardo al futuro del peso fiscale in Europa (ad esempio, con le discussioni su un possibile aumento della tassazione sulle plusvalenze), sta pesando sul titolo.