SMALL CAPS - First Solar ai massimi da 11 anni, sempre più ESG anche a WallStreet

FATTO
First Solar ha chiuso ieri sui massimi degli ultimi undici anni, ampliando la già spettacolare performance positiva da inizio anno a un +90%.
L'azienda statunitense, con sede a Tempo in Arizona, è attiva nella produzione di pannelli solari, possiede stabilimenti produttivi in Stati Uniti, Malaysia, Germania. Risulta il principale produttore al mondo di pannelli fotovoltaici a pellicola semiconduttrice sottile costruiti in tellururo di cadmio (CdTe). Si tratta di una tecnologia con una migliore resa energetica per watt peak in determinate condizioni e che presenta vantaggi economici.
Il gruppo sta accelerando il piano di investimenti per far fronte alla forte richiesta di energia rinnovabile.
Circa 1,1 miliardi di dollari saranno destinati alla costruzione di un nuovo impianto nella contea di Lawrence, in Alabama, che porterà più di 700 posti di lavoro nell'area, lo ha annunciato la scorsa settimana lo stesso governatore dell'Alabama, Kay Ivey.
"First Solar è un produttore di livello mondiale e i suoi moduli solari sono pronti a svolgere un ruolo sempre più importante nell'autosufficienza energetica degli Stati Uniti", ha affermato Ivey in una nota. "Sono entusiasta di vedere il progetto di crescita dell'azienda diretto a Lawrence County perché so che creerà buoni posti di lavoro e avrà un grande impatto economico su questa regione rurale".
First Solar è l'unica azienda con sede negli Stati Uniti tra i 10 maggiori produttori di energia solare al mondo.
Gli analisti hanno un'ottima visione sulle prospettive del titolo. Il consenso raccolto da Bloomberg registra 16 Buy, 10 Neutral, 0 Sell. Target price medio 166 dollari.
Capitalizza circa 17,6 miliardi di dollari e dunque, nella logica di Wall Street, viene annoverata tra le small caps, tanto da essere uno dei titoli più pesanti di alcuni strumenti specializzati proprio in questo segmento.
EFFETTO
Si può puntare sulle small caps di Wall Street con un occhio di riguardo al tema sempre caldissimo della sostenibilità.
Credit Suisse Asset Management ha quotato su Borsa Italiana un nuovo ETF, focalizzato sui titoli statunitensi che valgono in borsa meno di 10 miliardi di dollari ciascuno, il che significa per Wall Street il mondo delle società a minore capitalizzazione.
ETF CSIF (IE) MSCI USA Small Cap ESG Leaders Blue Ucits
Isin: IE00BMDX0L03 (USSMC.MI)
Nell'ultimo mese: +7,10%
Da inizio 2022: -2,30%.
L’ETF comprende circa 700 azioni, che si ispirano all’indice di riferimento MSCI USA Small Cap ESG Leaders. A sua volta, l'indice replica i titoli azionari americani a bassa capitalizzazione filtrati a seconda dei criteri ESG (ambientali, sociali e di corporate governance). Valuta di denominazione USD. Valuta di quotazione Euro. Le commissioni di gestione (TER) sono pari allo 0,25% annuo. Non distribuisce dividendo. Leggi il documento KID.
In buona sostanza, i prodotti ESG includono solo aziende che, nei rispettivi settori, forniscono prestazioni superiori alla media in termini ambientali, sociali e di governance. Il profilo di sostenibilità dello strumento non si ferma alla scelta dell’indice: la denominazione «Blue» dell’ETF indica infatti l’assenza di prestito titoli, un fattore che può disturbare gli investitori istituzionali.
L’asset class cui si riferisce l'ETF è particolarmente interessante: le small cap statunitensi rappresentano approssimativamente il 14% della capitalizzazione di borsa statunitense e, sebbene vengano considerate più volatili e quindi più rischiose delle blue chip, incorporare questi titoli nella propria asset allocation contribuisce alla diversificazione di un portafoglio azionario.
Da evidenze empiriche risulta inoltre come, a lungo termine, le small cap consentano di ottenere un rendimento extra rispetto ai titoli ad elevata capitalizzazione - il cosiddetto «small firm effect».
Inoltre, rispetto agli indici delle blue chip, le small cap presentano tipicamente un maggior grado di diversificazione.
Concludendo, l’ETF permette finalmente di conciliare le esigenze d’investimento su un’asset class interessante come le small cap statunitensi senza rinunciare a un approccio attento alla sostenibilità.
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