SETTORE UTILITY - Gas: la maggioranza dei partiti italiani è favorevole a un price cap europeo

FATTO
L'indice Stoxx del settore Utility europeo è piatto, in linea con l'andamento dell'indice Stoxx 600.
Da inizio anno -5,30% vs -11,70%.
Ieri, in occasione del meeting di Comunione e Liberazione, i leader dei vari partiti politici si sono espressi sulla situazione emergenziale riguardante i prezzi del gas.
Lega e Partito Democratico si sono espressi per un cap al prezzo del gas nazionale, mentre Fratelli d’Italia, Forza Italia, il terzo polo e M5S preferiscono un price cap europeo.
Sul fronte del solo mercato elettrico invece PD e Azione propongono di sganciare il prezzo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili dal PUN fissando un prezzo “amministrato”.
In agenda per oggi l’intervento del premier Mario Draghi al meeting di Comunione e Liberazione.
Commento
La fissazione di un cap al prezzo del gas è da tempo uno degli obiettivi del premier Draghi in quanto rappresenta l’unica soluzione che possa portare ad un vero risparmio per i paesi Europei. Le difficoltà di un simile negoziato con la Russia sono evidenti – tanto per incominciare si fronteggerebbero da una parte un regime autoritario e dall’altra 27 democrazie che subiscono impatti molto asimmetrici – e a maggior ragione lo sarebbero le negoziazioni con altri paesi esportatori nel caso in cui l’obiettivo finale sia quello di imporre un price cap anche alle altre forniture che raggiungono l’Europa dalla Norvegia, dall’Olanda, dall’Azerbaijan, dall’Algeria e dalla Libia.
Il settore Utility europeo, sotto il profilo dei fondamentali, è tra quelli che godono dei multipli più attraenti: il P/E medio del settore Stoxx Utility stimato dagli analisti raccolti da Bloomberg è intorno a 16,0x, mentre il ritorno previsto in termini di dividendo è tra i più elevati: Dividend/Yield 5,0%.
Le nostre Enel e A2A sono tra i peggiori performer del 2022 con perdite che sfiorano il -30%. Il titolo migliore del comparto in Italia è Terna +8%.
EFFETTO
Quadro grafico settore Utility europeo.
L'indice Stoxx Utility è tra i pochi a non essere ancora riuscito a tornare sopra i livelli del marzo 2020 (pre-pandemia). Il primo importante ostacolo è collocato nella fascia 400-418 punti, messa sotto attacco diverse volte negli ultimi mesi, ma senza successo. Oltre tale livello si potrebbe puntare al record storico del 2007 in area 563 punti.
Il movimento degli ultimi due anni può definirsi laterale con importante sostegno in area 342 punti.
Operatività. Manteniamo una visione positiva sul settore, anche in virtù della elevata remunerazione sotto il profilo dei dividendi. Si suggerisce di comprare ai livelli attuali, sfruttando eventuali discese verso area 340 punti. Target di breve verso 418 punti. Stop loss prudenziale in caso di discesa sotto 335 punti.
Chi vuole investire sul settore Utility europeo con la massima diversificazione ha a disposizione una serie di strumenti.
Nel seguente ETF, le Utility italiane rappresentano il 20% del totale. Al primo posto la Spagna con il 22%:
SPDR MSCI Europe Utilities UCITS
Isin IE00BKWQ0P07
Da inizio anno -2,0%
Obiettivo dell'ETF è la replica dell'indice MSCI Europe Utilities, che raggruppa i principali protagonisti europei del settore, comprensivo del reinvestimento del dividendo. Ciò consente di amplificare la performance da inizio anno a un livello superiore a quello registrato dall'indice corrispondente. Commissioni totali annue 0,30%. Nella tabella di seguito i primi dieci titoli, tra cui compare al secondo posto la nostra Enel. Leggi il documento KID.
www.websim.it