SETTORE PETROLIFERO - Scattato l'embargo e il price cap al petrolio russo. L'Analisi Tecnica di Websim

FATTO
L'indice Stoxx Oil & Gas ha iniziato in sordina il 2023, registrando finora un calo del -1,4%, che si confronta con il +7,80% registrato dall'indice Stoxx 600. Dal primo gennaio ad oggi è il peggior comparto tra i venti che compongono l'indice globale.
Esattamente l'opposto di quanto accaduto nel 2022 quando era stato di gran lunga il settore più gratificante con un +24,4% a confronto con il -13% dell'S&P600.
Sono scattati nel week end l'embargo e il price cap dei ventisette Paesi dell'UE (coinvolti il G7 e l'Australia) su tutti i derivati del petrolio russo. Un duplice provvedimento per "far pagare a Putin il prezzo della sua atroce guerra", ha spiegato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
In attesa di verificare i contraccolpi sui prezzi finali, il Brent e il Wti hanno portato a termine la scorsa settimana con una caduta del -7,70%, giustificata dai crescenti timori che il rallentamento della crescita globale possa provocare una contrazione della domanda. Dal primo gennaio ad oggi il prezzo del greggio è sceso del -8% circa.
In dettaglio, si è fissato un embargo su tutti i prodotti petroliferi raffinati e importati dalla Russia verso l'UE via mare, e un price cap tra i 100 e i 45 dollari al barile per le esportazioni, via mare, dirette verso i Paesi terzi. Massimali di prezzo che consentiranno alle compagnie di navigazione che trasportano diesel, cherosene o nafta di origine russa di operare in Occidente solo con prezzi al di sotto del cap previsto.
Il nuovo accordo sul cap è distinto per categoria di prodotto: a 100 dollari al barile si posizionano i prodotti di alta qualità come il diesel o il cherosene avio, il cosiddetto 'jet fuel', mentre a 45 dollari si posizionano i prodotti di bassa fascia come la nafta o l'olio combustibile.
La forchetta di prezzo è un ulteriore tassello che si aggiunge al tetto deciso sul finire del 2022 sul greggio russo e fissato a 60 dollari al barile, e all'embargo al petrolio, partito il 5 dicembre scorso, che contempla il divieto di acquisto, importazione o trasferimento di petrolio greggio per via marittima dalla Russia all'Ue.
Per l'anniversario della guerra contro Kiev, il 24 febbraio, l'esecutivo Ue è al lavoro con i governi nazionali per mettere a punto e attuare a stretto giro il decimo pacchetto di sanzioni in dodici mesi.
EFFETTO
Analisi tecnica Settore Oil & Gas europeo. L'indice Stoxx Oil & Gas (oggi 3339) conferma l'impostazione saldamente rialzista. Gli ostacoli di valenza crescente nella fascia 366/382 punti hanno fatto scattare fisiologiche prese di profitto. Correzioni verso area 300 punti sono sistematiche occasioni d'acquisto.
Operatività. Sfruttare le fasi di assestamento/correzione nel range 320/300 punti per comprare sulla debolezza. In direzione opposta, le estensioni nel range 367/382 punti sono occasioni per cominciare a prendere profitto in ottica di trading. Cambio di scenario ed eventuale stop loss da applicare in caso di chiusura sotto 270 punti.
Per investire sul settore Energy europeo, c'è il seguente ETF quotato a Piazza Affari:
Spdr MSCI Europe Energy UCITS (EUR)
Isin: IE00BKWQ0F09
Da inizio 2023: -1,0%
Negli ultimi 12 mesi: +20%
Lo strumento punta a replicare la performance dell'indice MSCI Europe Energy cha a sua volta investe nelle principali azioni del settore energetico europeo. I dividendi delle singole società non vengono distribuiti ma reinvestiti nel fondo (accumulazione). L’indice di spesa complessiva è pari allo 0,30% annuo. Valuta di denominazione Euro. Leggi il documento KID.