MASI - Brinda alla crescita

Websim intervista l'AD Federico Girotto

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Masi  Agricola ha chiuso il primo trimestre 2023 con ricavi in crescita del +30% rispetto al periodo pre-covid (primo trimestre 2019). Il fatturato ha visto un incremento costante negli ultimi anni, passando dai 51,7 milioni del 2020 ai 74,7 milioni del 2022. 

Websim.it ha chiesto all’AD di Masi Federico Girotto di spiegare i motivi e le strategie messe in atto per raggiungere questi risultati brillanti: “Siamo molto soddisfatti di questo primo trimestre, soprattutto per i risultati sul fronte dei ricavi. Quello che ci premia è la strategia di omnicanalità e il solido mix di prodotto “Top-Premium-Classic Wines”, che vede una forte affermazione dei Top Wines, ossia i vini sopra i 25 Euro a bottiglia. Fra questi, ci sono ovviamente i nostri Amaroni”. 

I conti sono stati trainati anche dal canale Horeca (hotel, restaurant, catering), sostanzialmente in stallo durante la pandemia. Questo segmento ha infatti beneficiato della ripresa dei viaggi e delle attività sociali: “E’ un canale in forte vitalità, spinto dall’incremento delle occasioni di consumo fuori casa, che ben bilancia una contemporanea riduzione delle vendite dagli scaffali (grande distribuzione) che invece erano molto aumentate durante il Covid”.  

Tuttavia, l’investitore, guardando la trimestrale, potrebbe storcere il naso di fronte al calo dei ricavi su base annua (-8%) e all’aumento dell’indebitamento. Ma Girotto dissipa subito questi dubbi, chiarendo: “Il primo trimestre del 2022 non può essere preso come base di confronto. Infatti, in quel periodo, i ricavi avevano visto una forte impennata, sia per via della ripresa dei consumi horeca dopo la pandemia, sia soprattutto per una fortissima propensione al re-stocking da parte dei clienti (in particolare dei mercati oltreoceano), anche per fronteggiare le allora significative criticità della logistica internazionale, fenomeni che poi sono rientrati. L’aumento del debito dipende invece dalle nostre necessità di approvvigionamento di Top Wines per far fronte alla domanda”.  

La richiesta di vini Masi è aumentata anche grazie ai numerosi progetti avviati dalla società, che puntano a creare un legame diretto con il consumatore, come la Masi Wine Experience, il progetto di ospitalità e cultura ideato dalla cantina per aprire al pubblico le porte delle proprie sedi storiche in Valpolicella e degli altri luoghi di accoglienza, come i Wine Bar di Cortina e Monaco, dove Masi ha trasferito la propria anima e i propri valori: “La Masi Wine Experience è uno dei nostri pilastri di crescita, si può quasi dire che sia “un’azienda nell’azienda” visti anche i risultati raggiunti. Rientra in questo ambito anche “Monteleone21”, l’innovativa “cantina aperta” presentata in occasione delle celebrazioni dei 250 anni di Masi.  Un progetto - in fase di realizzazione - che amplierà l’attuale sede a Gargagnago di Valpolicella con nuovi spazi dedicati all’attività produttiva e all’enoturismo, come vero e proprio ‘entry gate’ nelle terre dell’Amarone”. 

Ai progetti dedicati ai consumatori e agli appassionati del vino, si affianca anche l’iniziativa riservata agli investitori, ideata con la quotazione in Borsa, specifica l’AD di Masi. Si tratta del “Masi Investor Club”, rivolto a coloro che possiedono almeno mille azioni per aggregare persone accomunate dall’interesse per il marchio Masi, l’azienda e, ovviamente, per il vino. “L’azionista tipo di Masi” – aggiunge Girotto - “mira a un investimento paziente, ossia basato su logiche di lungo periodo. La nostra è un’azienda con una forte identità territoriale, la cui crescita si basa anche sui ritmi della natura. Tuttavia, la pazienza premia, infatti anche quest’anno è stata decisa la distribuzione di un dividendo pari a 0,06 euro per azione, con yield dell’1,4%”.

La strategia di Masi fa leva anche sulla crescita per linee esterne, come l’acquisizione avvenuta nel 2016 della maggioranza di Canevel Spumanti, château in Valdobbiadene produttore di spumanti premium: “La crescita per linee esterne è un altro pilastro del nostro progetto di espansione. Tuttavia, non è facile trovare target che abbiano le caratteristiche che cerchiamo. Deve infatti trattarsi di società complementari alla nostra, con un forte radicamento territoriale, e un posizionamento ottimale nel segmento premium”, conclude Girotto. 
 

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Rosa Aimoni

Redattrice Finanziaria