FTSEMIB - Il Governo blocca la cessione dei crediti e lo sconto in fattura per le ristrutturazioni. L'Analisi Tecnica di Websim

L'indice delle blue chip è salito del +17,20% da inizio 2023, era sceso del -13,30% nel 2022
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FATTO
L'indice FTSEMIB delle prime 40 blue chip di Piazza Affari ha portato a termine venerdì la quarta settimana positiva di seguito, spingendosi sui massimi da 13 mesi. Il picco di inizio 2022 venne toccato a 28.212 punti. 

Da inizio 2023 è l'indice migliore in Europa con un +17,20%. 

Il governo italiano è intervenuto venerdì con un decreto per vietare, con effetto immediato, la cessione o lo sconto in fattura per i crediti fiscali legati ai bonus per ristrutturazioni edilizie. Per tutti gli interventi per i quali i suddetti adempimenti vengano fatti da oggi in poi, sarà utilizzabile soltanto la detrazione Irpef da parte del contribuente. Non sono da escludere modifiche al DL appena approvato come rischiesto anche da partiti che fanno parte della maggioranza come Forza Italia.

Secondo le stime del governo i crediti coinvolti ammontano a circa 110 mld. 

L’intervento del governo si è reso necessario per arginare l’onere per lo Stato di questo tipo di agevolazioni che hanno avuto un’enorme diffusione dalla loro introduzione. Eurostat ha precisato come questi oneri non contribuiscano al debito pubblico ma vengano invece conteggiati a livello di deficit. E’ dunque probabile una revisione importante al rialzo del rapporto deficit/PIL per gli anni dal 2020, anno di introduzione delle misure a seguito del DL Rilancio, al 2022 mentre l’iniziativa del governo mira a limitarne gli effetti per il 2023 considerando che la detraibilità di queste agevolazioni, in caso di mancata cessione o sconto in fattura, sono ripartite in periodi compresi tra 5 e 10 anni. 

Possibili impatti su economia / settori / titoli:

PIL italiano: a partire dal post pandemia, il settore immobiliare ha ricevuto un impulso straordinario dalle agevolazioni edilizie che è stato stimato in un contributo del 22% alla crescita nel 2022 (fonte: Cresme). E’ dunque possibile che il contributo atteso alla crescita del PIL dal settore costruzioni possa subire un forte ridimensionamento dal blocco della cessione del credito e che possibili casi di insolvenza possano aggravare la situazione.

Il governo si è detto disponibile ad adottare misure specifiche per affrontare problemi da parte di operatori del settore.

Attualmente stimiamo un andamento flat del PIL 2023 (+0.1% YoY), un rallentamento del segmento costruzioni / edilizia oltre le attese potrebbe portare ad una revisione in negativo della stima di crescita del PIL. 

Banche, Poste ed altri operatori finanziari: non ci aspettiamo impatti significativi a livello di margine di interesse per effetto del venire meno delle cessioni di credito. Le istituzioni finanziarie hanno già ridotto drasticamente le pratiche di accettazione delle cessioni di credito di questa tipologia.

Sono invece da valutare con attenzione possibili effetti del decreto sulla solvibilità delle imprese del settore immobiliare che rischiano di attraversare una fase di forte tensione sulla liquidità per effetto dei ritardi nella definizione delle cessioni di credito.

Al momento le banche evidenziano livelli estremamente bassi di perdite su crediti e accantonamenti per rischi su crediti e bisognerà valutare potenziali effetti da questi cambi normativi sulla solvibilità delle società del settore edile.

 

EFFETTO
Analisi tecnica FtseMib. Il quadro grafico sta recuperando velocemente il ribasso generato dallo scoppio della guerra in Ucraina. Un primo segnale di riequilibrio si è evidenziato con la piena rottura di quota 24/25mila, che ha prospettato lo scenario di una figura di doppio minimo dal potenziale espresso ormai in toto nelle ultime settimane.  

La violazione della soglia discriminante verso 28/29mila aprirebbe la strada a scenari "sfavillanti" con obiettivi finali in area 36mila. Possiamo individuare uno step intermedio intorno ai 32mila punti, sulla trendline decrescente sotto evidenziata.  

Operatività. Confermiamo la view positiva di lungo periodo. E' probabile che l'approdo in area 28mila possa attivare una fase di consolidamento, perciò si può prendere profitto in ottica di trading su quei livelli. Pronti, però, a rientrare alla prima chiusura sopra 28.500 per target 32mila. Stop loss in caso di discesa sotto 24.500 punti. 

 

Per investire sulle blue chip italiane con visione di lungo periodo, Borsa Italiana mette a disposizione diversi strumenti. Segnaliamo:

ETF iShares FTSEMIB UCITS (Acc) 
Isin IE00B53L4X51 

Da inizio 2023: +17,50%
Obiettivo di investimento dell'ETF è quello di fornire il rendimento netto totale dell’Indice di Riferimento (ossia il FTSEMIB), dedotte commissioni, spese e costi di transazione. L’Indice di Riferimento comprende le 40 azioni più liquide e a maggior capitalizzazione di mercato quotate sulla Borsa Italiana e selezionate da FTSE Italia Joint Executive Group. Non distribuisce dividendi. Spese correnti 0,33% annuo. Leggi il documento KID.

 

Per chi vuole concentrarsi sulle società a media capitalizzazione è disponibile il seguente:

ETF Lyxor Ftse Italia Pmi Pir 2020 (Dr) Acc.
Isin: FR0011758085 
Da inizio 2023: +13,20%
L'ETF, conforme alla normativa UCITS, ha come obiettivo replicare il benchmark FTSE Italia PIR Mid Cap Net Tax Index, rappresentativo della performance dei 60 titoli a media capitalizzazione più importanti e più liquidi quotati su Borsa Italiana. Valuta di denominazione Euro. Spese correnti 0,40% annuo. Leggi il documento KID. 

 

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